Ricordo molto bene quando negli allevamenti di ruminanti non c’erano le autocatture a dividere la corsia di alimentazione da quella di foraggiamento, e quando per fare la “profilassi di stato”, la gestione riproduttiva e le visite sanitarie si utilizzava la sala di mungitura oppure, come nel caso dei bovini al pascolo, i corridoi attrezzati dai tanti nomi dialettali. Mi ricordo anche molto bene quando hanno comuniciato a diffondersi gli autocatturanti e uno degli argomenti utilizzati per convincere gli allevatori di bovine da latte ad adottarli era che non era bene fare procedure stressanti e dolorose in luoghi, come la sala di mungitura, dove le bovine devono andare tranquille e volentieri.

Le conoscenze evolvono, e pure il contesto nel quale si allevano gli animali. Il progredire delle esperienze sui ruminanti, ed in particolare sulle bovine da latte, ha definitivamente stabilito che un’alta ingestione di una razione equilibrata è più efficace di una razione molto energetica per contrastare il bilancio energetico negativo delle prime settimane di lattazione. Tra i tanti fattori che condizionano l’ingestione delle bovine da latte c’è anche la gestione della mangiatoia, ossia il dare la possibilità a tutte le bovine di accedere anche contemporaneamente a cibo fresco, appetibile, ben miscelato e sempre presente nelle 24 ore. Il fatto che in mangiatoia, per la presenza degli autocatturanti, vengono eseguite routine sanitarie e riproduttive, che ovviamente implicano un contatto molto ravvicinato con gli animali e spesso spavento e dolore, non è certo di stimolo per le bovine per stare più tempo possibile a mangiare.

In Italia spesso per diretta decisione degli allevatori stanno proliferando le iniziative di “stalla aperta”, che hanno l’obiettivo di migliorare il rapporto tra allevamenti e opinione pubblica. La gente non ha un’ottima impressione nel vedere le tante infrastrutture di stalla come le cuccette e le autocatture, perché “gli sanno di gabbie”.

E’ per questo, ma anche per il fatto che la manodopera è sempre meno reperibile negli allevamenti, che l’industria ha messo a disposizione i cancelli separatori, ossia strutture più o meno automatizzate che convogliano in appositi box, dopo la mungitura, le bovine che hanno bisogno di assistenza. Vidi questa soluzione applicata su vasta scala nei primi anni ’90 in Israele quando si era appena conclusa la trasformazione delle stalle da cuccette a compost barn. Quello che mi colpì allora fu la “spartanità” di quegli allevamenti, dove le bovine riposavano tranquille su ampi spazi e dove in mangiatoia non erano presenti catture ma semplici tubi o cavi di contenimento. All’uscita delle sale mungitura, cancelli separatori automatizzati deviavano le bovine segnalate dai software gestionali o dalla sala di mungitura in un box provvisto di autocatturanti dove i veterinari e gli allevatori eseguivano le loro attività sugli animali.

La ragione per cui gli israeliani hanno fatto questa scelta su vasta scala è legata non all’opinione dei consumatori ma a ragioni tecniche ed economiche. Catturare solo le bovine che meritano attenzione in un box dedicato e attrezzato agevola il lavoro dei veterinari, evita di tenere catturati tutti gli animali per molte tempo ogni giorno e di fare operazioni dolorose e stressanti dove questi mangiano. In questi box infermeria spesso si trova anche un travaglio per le vacche zoppe, farmaci e quant’altro. Chi sceglie la mungitura automatica quasi sempre prevede cancelli separatori a automatici a valle dei robot di mungitura. In questo caso l’intervento dell’uomo sugli animali è ridotto all’indispensabile e questo dà sicuramente vantaggi alla qualità della vita delle bovine.

L’obiezione più frequente di chi non ama i cancelli separatori ma preferisce gli autocatturanti su tutte le mangiatoie è che i veterinari delle ASL le pretendono per potere fare la profilassi di stato. Dovere dell’allevatore è rendere possibile questa attività nel migliore dei modi. Creando opportuni by-pass si possono far transitare a gruppi gli animali nei box infermeria oppure si possono approntare corridoi di cattura in altre sedi per i prelievi del sangue, l’esecuzione del test tubercolinico o per le vaccinazioni di massa. Il fatto poi che spesso i cancelli separatori sono comandati da software permette un’efficace separazione degli animali e di programmare automaticamente routine d’allevamento. I cancelli separatori entrano di diritto tra le attrezzature che fanno definire un allevamento un Precision Livestock Farming.

 

 

Per l’immagine di copertina ringraziamo TDM – Total Dairy Management.