I tempi stanno cambiando, cantava Bob Dylan in una nota canzone. 

Un proverbio cinese – anche questo un segno dei tempi – dice: “Quando soffia il vento del cambiamento, alcuni costruiscono muri. Altri, mulini a vento”. 

Lasciamo stare ora ogni riferimento sociale o politico e fermiamoci alle nostre vacche ed alle nostre aziende. 

E’ abbastanza evidente a tutti che il nostro settore sta cambiando  e, aggiungerei, in modo molto veloce. Le ditte che costruiscono stalle, sono stracolme di lavoro. Le stalle di grandi dimensioni sono all’ordine del giorno. Molte aziende zootecniche stanno investendo, o lo hanno già fatto, per migliorare reparti che fino a poco tempo fa erano del tutto sottovalutati. Mi riferisco al reparto asciutte o vitelli. Per decenni, gli investimenti hanno riguardato le sole vacche in produzione. La richiesta di professionalità di alta qualità è diffusa a tutti i livelli. Le aziende si confrontano sempre più con i propri numeri. Cominciano a fare breccia ragionamenti e scelte aziendali di impronta marcatamente economica. Se posso citare un esempio personale, esiste una richiesta evidente di servizi di consulenza ed assistenza indipendente che dieci anni fa era del tutto sporadica. In generale, la richiesta di servizi è sensibilmente aumentata. E’ difficile oggi vendere prodotti di qualsiasi tipo (mangimi, integratori, seme, sementi, farmaci, disinfettanti, ecc.) se non accompagnati o, addirittura preceduti, da validi servizi.  

Chi non comprende questa dinamica rischia di trovarsi tagliato fuori.  

Le aziende zootecniche per prime. Chi decide di restare con le proprie dimensioni e la propria organizzazione, raccoglierà con maggior fatica il grande lavoro di selezione della razza che è in corso. Non dimentichiamo che la genomica può cambiare radicalmente il livello genetico delle stalle nel giro di cinque anni! Rischia di non intraprendere la sfida globale dell’efficienza economica. Magari con il petto pieno di riconoscimenti per i risultati tecnici conseguiti. Ecco, quest’ultimo, la relazione presunta tra risultati tecnici e risultati economici è un altro paradigma che ci ha accompagnato per decenni e che sta saltando.

I professionisti devono cambiare passo. In caso contrario rischiano di trovarsi a rincorrere i propri clienti che sono andati più avanti di loro. Già c’è un buon numero di situazioni in cui questo è realtà. 

I fornitori di prodotti: in un settore che si muove fatalmente verso l’efficienza, continuerà ad esserci spazio per coloro che sono in grado di creare un valore aggiunto reale e non un semplice valore relazionale con il proprio cliente.  

Il mondo degli Istituti di credito: non sarà facile cambiare pensiero ed approccio al finanziamento dell’agricoltura. E’ fin troppo facile utilizzare le  garanzie fondiarie per mettersi al sicuro ed evitare di valutare il progetto di cui viene chiesto il finanziamento.  Altra cosa è valutare la congruenza e la redditività dei singoli progetti e la capacità degli stessi di generare reddito e di coprire in tal modo le rate del finanziamento richiesto.  

Un mondo intero ha iniziato a cambiare pelle. Inutile tentare di difendersi costruendo muri. Si rischia che i muri da protezione verso i cambiamenti diventino prigione da cui non si può uscire. 

Meglio accettare la sfida del cambiamento e prendersi il rischio di costruire mulini a vento!