Quanti imprenditori agricoli possono rispondere a questa semplice domanda: qual è il costo di produzione di un litro di latte nella propria azienda? Stiamo parlando di costi reali e dunque misurati, non stiamo parlando di costi calcolati o stimati. I numeri, per essere utili, devono essere solidi e sicuri. Volendo fare un passo ulteriore: ho avuto un costo operativo totale di 44 centesimi/litro o 60 centesimi/litro? Quanto mi è costato, in termini di alimentazione, produrre un litro di latte? L’insieme dei costi alimentari hanno pesato per 32 centesimi/litro o per 43 centesimi/litro?
Potremmo continuare per ciascuna voce di costo.
I numeri citati derivano dall’analisi benchmark per i conti economici dell’anno 2022. Le aziende si collocano tra quei dati citati.
Appare subito evidente la formidabile varietà di costi aziendali. Sono dati così diversi da sembrare impossibili. Tra l’azienda che ha il costo alimentare a litro più basso e quella che ha il costo alimentare più alto ci stanno ben 11 centesimi/litro. Da notare che le aziende operano tutte con gli stessi vincoli alimentari e sul medesimo mercato. Chi pensasse che le aziende più virtuose corrispondano alle aziende con le medie produttive più alte, sarebbe in errore.
Questa grande variabilità, come minimo, per le aziende con i costi più alti, rende possibili importanti salti di redditività. Si tratta di acquisire livelli di efficienza che corrispondono, in valore, ad aumenti di prezzo del latte favolosi: 11 centesimi per litro di latte!
Il problema per le aziende risiede nel fatto di non conoscere i propri numeri: a che serve conoscere a menadito diversi altri dati (produzioni di singole vacche, indici riproduttivi, genealogie, ecc.) quando non si conoscono i propri costi?
Possiamo decidere di intervenire su una parte critica della nostra azienda solo se la conosciamo e l’abbiamo definita in numeri. Solo se, conoscendo i nostri numeri, li confrontiamo con quelli di altre aziende. Solo così avremo una valutazione del fatto che valga la pena decidere cambiamenti o meno. Posso garantire che i titolari delle aziende che hanno costi alimentari tra i più alti sono convinti di operare al meglio. E ci mancherebbe! Semplicemente, non avendo un confronto sul piano economico con altri, non sono in grado di comprendere dove si trovino esattamente.
Dunque è quasi impossibile che possano prendere decisioni indirizzate in modo da aggredire costi che non pensano siano alti.
Per fare un esempio non proprio elegante, se una persona alta 150 cm non uscisse mai di casa potrebbe pensare di avere una statura nella media. Così quello alto 2 metri.
Riformulo ora la domanda iniziale presa da un’altra angolatura: come possono le aziende che non dispongono di dati così semplici – come i propri costi – formulare considerazioni sulla congruità del prezzo del latte? Come possono valutare l’opportunità di effettuare un investimento?
Nelle imprese, in qualsiasi impresa, senza numeri non si decide.
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