Ogni impresa sportiva, di lavoro o sociale, ha un obiettivo da raggiungere o a cui avvicinarsi molto.
Alcuni puntano a vincere il campionato, disponendo delle risorse e dell’organizzazione idonei a tale scopo. Nel campo del lavoro e delle imprese in molti possono vincere il campionato. Spesso non è questione di risorse, di storia o di mezzi ma di capacità. Un buon allenatore è in grado di raggiungere l’obiettivo massimo pur in diversi contesti. Anzi, il buon allenatore è proprio colui che è in grado di far esprimere il massimo del potenziale in diverse situazioni, anche in quelle più complicate.
Nel nostro settore il buon titolare è colui che sa organizzare al meglio i fattori di produzione (animali, fornitori, dipendenti, professionisti, coltivazioni, ecc.) ottenendo un mix che minimizzi i vincoli che sempre esistono ed esalti i punti di forza.
I limiti ai risultati risiedono prevalentemente nella persona del titolare o di chi l’aiuta a decidere.
Per quanto sia importante avere una buona difesa e non prendere goal, non sarà facile vincere senza un portiere adeguato, un centrocampo duttile nel coprire ed abile nel costruire, ed infine un attacco che metta dentro la palla. Dunque, l’obiettivo si raggiunge se tutto funziona bene. Proprio tutto. Se la gestione alimentare viene svolta al massimo livello ma la mungitura è carente, è come pareggiare un filotto di partite e compromettere il campionato. Se selezioniamo per fitness ma gestiamo in modo approssimativo la transizione, è come iniziare la partita prendendo un paio di goal.
Dunque, dato che il campionato dura 365 giorni, solo svolgendo molto bene ogni fase potremo vincerlo.
I punti del nostro campionato si misurano in euro di reddito alla fine di un anno.
Davvero pensiamo sia così folle sviluppare un percorso di lavoro che ci porti ad un break even di 28 centesimi al litro?
Anni fa, non così pochi peraltro, chi avesse puntato a produrre 100 q.li di media era considerato un invasato ed un illuso.
Sono assolutamente convinto da ciò che vedo che un’adeguata focalizzazione delle aziende verso i risultati economici, verso la disamina di costi e ricavi, verso un’attribuzione del ruolo di comando e origine delle decisioni al conto economico, conduca ad un’efficienza diffusa che oggi pare a molti irraggiungibile.
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