La determinazione routinaria del numero di cellule individuali sulle vacche iscritte ai Controlli Funzionali è iniziata nella seconda metà degli anni ’80, partendo dagli allevamenti della Lombardia. Ci sono voluti circa 10 anni affinché tutti i laboratori della rete del Sistema Allevatori offrissero questo dato agli associati, ma alla fine degli anni ’90 tutti gli allevatori iscritti potevano avere una valutazione dello stato sanitario della mammella basata su questo importante dato, anche in assenza di un isolamento di patogeni. Recentemente, grazie alle innovazioni introdotte sulle macchine FOSS, è stato possibile rilevare, sempre sul campione individuale e sempre in modo routinario su tutte le vacche in lattazione, la nuova determinazione della conta differenziale che consente di rafforzare la prevenzione dalla mastite in quanto fornisce l’informazione del numero di linfociti e neutrofili presenti nel latte, consentendo una maggiore specificità nell’individuazione dello stato sub-clinico di ciascuna bovina.
Gli allevatori possono consultare all’interno di SI@LLEVA, il software che consente di inserire dati e di ottenere le informazioni elaborate dall’Associazione Allevatori, i report per la valutazione sanitaria della mandria basata sulle cellule individuali. Sempre all’interno di SI@LLEVA, gli allevatori potranno presto consultare le elaborazioni delle cellule somatiche differenziali, al momento in sperimentazione in un gruppo ristretto di aziende lombarde, ma presto a disposizione di tutti gli allevatori. SI@LLEVA offre quindi agli allevatori e ai veterinari una serie di elaborazioni che permettono di analizzare nel dettaglio la situazione aziendale e offrono la base di conoscenza per individuare cause e risolvere problemi. Inoltre, tali elaborazioni offrono la possibilità di adottare criteri oggettivi per la selezione delle bovine che a fine lattazione necessitino effettivamente di un trattamento farmacologico (la cosiddetta asciutta selettiva), concretizzando in questa fase delicata dell’allevamento il raggiungimento dell’obiettivo di riduzione dell’uso degli antibiotici.
Le cellule somatiche negli anni 2015-2018
La grande mole di dati raccolta in occasione dei Controlli Funzionali fornisce una panoramica della situazione Italiana per quanto riguarda questo indicatore. L’analisi che si può osservare di seguito riguarda l’elaborazione dei dati individuali della vacche di razza Frisona Italiana degli anni 2015-2018, per tutta Italia.
I parametri rappresentati sono la media ponderata delle cellule (media delle cellule somatiche ponderata con i kg di latte prodotto) e la percentuale di capi con cellule alte (>200.000) separata per ordine di parto. I grafici mostrano i valori mensili dei due parametri, con una netta differenza tra primipare e pluripare, ed evidenziano come oltre il 30% delle vacche pluripare abbia cellule superiori a 200.000 per tutto il corso dell’anno.
Limitando l’analisi al 2018, possiamo tracciare una mappa delle cellule per ciascuna regione Italiana, senza distinzione tra primipare e pluripare. Come si può notare in tutte le regioni del Nord Italia (Piemonte, Lombardia, Trentino Alto Adige, Veneto, Friuli Venezia Giulia ed Emilia Romagna) la percentuale di vacche con cellule alte supera sempre il 25%.
Utilizzando ancora i dati del 2018, possiamo osservare nei grafici seguenti un confronto mensile tra tre regioni (Lombardia, Piemonte e Veneto), separatamente per primipare e pluripare. Come si nota, le differenze sono minime (a vantaggio del Piemonte, se ci si basa sulla media ponderata), ma si annullano quasi se si considera l’incidenza dei capi con cellule alte, sia per le primipare che per le pluripare.
Valutazione dell’asciutta negli anni 2015-2018
Utilizzando sempre i dati delle cellule individuali per le vacche pluripare (primo Controllo Funzionale a inizio lattazione e ultimo Controllo prima dell’asciutta della lattazione precedente) è possibile fare delle valutazioni sull’incidenza di nuove infezioni contratte nel corso del periodo di asciutta. Per la seguente analisi sono state considerate le asciutte del periodo 2015-2018 per le pluripare di razza Frisona Italiana. Ciascuna asciutta è stata classificata in base alla differenza tra cellule al primo Controllo e cellule prima dell’asciutta della lattazione precedente, quindi una differenza positiva indica un innalzamento delle cellule, mentre una differenza negativa indica una diminuzione.
Le asciutte sono state classificate come segue:
- OK: vacche che hanno chiuso e aperto la lattazione con cellule sotto 200.000
- A e A++: vacche ammalate che hanno chiuso la lattazione sotto 200.000 cellule ma hanno aperto sopra 200.000, con una differenza in cellule minore di 100.000 per le A e sopra le 100.000 per le A++.
- P: vacche peggiorate che hanno chiuso sopra i 200.000 e aperto ancora sopra i 200.000, con un peggioramento.
- NG: vacche non guarite che hanno chiuso sopra i 200.000 e aperto sempre sopra i 200.000 con un miglioramento, ma di fatto risultano non guarite.
- G e G++:vacche guarite che hanno chiuso sopra i 200.000 e riaprono sotto i 200.000, con una differenza minore di 100.000 per le G e superiore ai 100.000 per le G++.
Il risultato ottenuto è riportato nel grafico. Si vede come l’incidenza delle asciutte OK si aggiri intorno al 50% (passando dal 49% del 2015 al 53% del 2018) e per circa il 20% delle asciutte si rilevi un incremento delle cellule (A, A++, P).
Cellule Somatiche e livello produttivo aziendale
L’ultima analisi effettuata sulle cellule somatiche è stata una valutazione in base al livello produttivo aziendale. Per ottenere questo risultato ogni singola azienda inclusa nell’analisi è stata classificata in base al proprio livello produttivo. Sono stati considerati i dati del 2018, solo Lombardia, Piemonte e Veneto. Il parametro utilizzato è la produzione media giornaliera annuale delle vacche pluripare, quindi, per ogni azienda, è stato stabilito quanto mediamente ogni giorno producono le vacche pluripare. Per stabilire se un’azienda ha prodotto tanto o poco, e quindi in quale gruppo inserirla, è stata confrontata con la distribuzione regionale. Nella tabella seguente sono riportati i valori rappresentativi della distribuzione delle medie annuali aziendali in base alle quali sono state effettuati i gruppi. Per ciascuna regione viene riportato il valore della media aritmetica e alcuni percentili. Il 25° percentile: fornisce il valore al di sotto del quale si posiziona il 25% delle aziende (il 25% delle aziende lombarde ha produzioni giornaliere medie delle pluripare inferiori a 28,12 kg di latte); la mediana: fornisce il valore che divide a metà la distribuzione (il 50% delle aziende lombarde ha produzioni giornaliere medie delle pluripare inferiori a 32,34 kg di latte); il 75° percentile: fornisce il valore al di sotto del quale si posiziona il 75% delle aziende (visto in un’altra ottica, ci dice che il 25% delle aziende lombarde ha produzioni giornaliere medie delle pluripare superiori a 35,68 kg di latte); il 90° percentile che ci fornisce il valore soglia del top 10% (ci dice che il 10% delle aziende lombarde ha produzioni giornaliere medie delle pluripare superiori a 38,57 kg di latte).
Le classi di produzione sono state stabilite come segue:
- Classe 1: 1° interquartile – < 25° percentile (aziende con bassa produzione)
- Classe 2: 2° interquartile – tra 25° percentile e mediana
- Classe 3: 3° interquartile – tra mediana e 75° percentile
- Classe 4: tra il 75° e il 90° percentile
- Classe 5: oltre il 90° percentile (aziende con alta produzione)
Ogni azienda è stata classificata in una delle 5 classi, utilizzando i valori della regione di appartenenza.
Per ogni classe di livello produttivo sono state calcolate la media ponderata cellule e la percentuale di capi con cellule alte. Il risultato è esposto nei seguenti grafici:
Grafico 1: Valutazione media cellule per livello produttivo in Italia
Dal grafico si vede che le aziende che producono meno hanno una media ponderata cellule somatiche più elevata di quelle che mediamente producono di più.
La stessa analisi per ordine di parto porta agli stessi risultati, chiaramente evidenziando la differenza nei due raggruppamenti.
Grafico 2: Valutazione media cellule per livello produttivo e ordine di parto in Italia
Grafico 3: Valutazione media cellule per livello produttivo, ordine di parto, regione
Grafico 4: Valutazione percentuale capi con cellule alte per livello produttivo, ordine di parto, regione
I dati mostrano inequivocabilmente come nelle aziende più produttive il livello di cellule somatiche (sia in termini di media delle cellule che in termini di incidenza di capi con cellule elevate) sia più contenuto rispetto alle aziende meno produttive. Con differenze anche importanti. La scelta di creare dei raggruppamenti per livello produttivo è stata elaborata adottando come ipotesi di lavoro che aziende con basso management esprimano “fenotipicamente” un basso livello produttivo medio, mentre quelle con buon management riescano ad esprimere al meglio le capacità produttive della mandria ottenendo risultati migliori, quindi il raggruppamento della classe 5, in qualche modo raggruppa aziende con migliore livello di gestione della stalla. In questa accezione, i dati ci dicono che le aziende che riescono ad ottenere buoni risultati produttivi sono anche quelle che riescono meglio a contenere il livello di cellule. Le classi con livelli produttivi più alti e quindi, nell’ipotesi effettuata, con livelli manageriali migliori non sempre corrispondono a dimensioni maggiori, come si vede dai grafici seguenti.
Grafico 5: Relazione tra livello produttivo e dimensione aziendale per regione
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