Le vitelle rappresentano la nuova generazione che sostituirà le attuali bovine in stalla e, anche loro, le vitelle, produrranno latte e forse più delle loro madri se, oltre la buona selezione, si fa particolare attenzione alla crescita.

È necessario tener bene aperti gli occhi  riguardo  la gestione delle vitelle nel periodo di vita in cui non sono ancora produttive poiché avrà un enorme impatto nella futura carriera produttiva. Si tratta di approfondire la gestione alimentare dalla nascita allo svezzamento in particolare la scelta da parte dell’allevatore, dopo avere somministrato un colostro di ottima qualità, sull’utilizzo di latte ricostituito o materno.

L’allevatore ha diverse alternative circa la scelta del liquido da somministrare: latte vendibile, latte non vendibile (quello di scarto o mastitico), latte di scarto pastorizzato e il latte ricostituito. Ogni allevamento sceglie il prodotto in base a ciò che gli conviene, ma è necessario conoscere alcuni vantaggi e svantaggi del latte di cui la vitella si nutre.

Il latte crudo non sempre è adatto poiché potrebbe contenere batteri patogeni comeMycobacterium paratuberculosisSalmonella spp, Mycoplasma spp e Escherichia coli. La contaminazione del latte potrebbe avvenire tramite la mungitura della mammella infetta oppure a contatto di feci che inquinano il prodotto. Perciò è indispensabile porre molta attenzione alla somministrazione del latte crudo, l’allevatore deve assicurarsi di lavorare il più possibile in un ambiente pulito.

La pastorizzazione del latte non vendibile è più sicura in quanto elimina gran parte dei patogeni sopra elencati (non è ancora ben chiaro se è possibile eliminare il Mycobacterium paratuberculosis con la pastorizzazione a flusso continuo, che riscalda rapidamente il latte e lo mantiene alla giusta temperatura. Naturalmente dipende anche dalla concentrazione del patogeno nel latte) ma non lo Staphylococcus aureus, se presente in allevamento, è un patogeno che resiste a temperature di 100 C° per oltre 30 minuti. Altro svantaggio che presenta il latte pastorizzato è l’antibiotico che deriva delle bovine trattate: potrebbe indurre antibiotico resistenza nei giovani soggetti e distruggere la normale flora batterica nel sistema gastrointestinale del vitello causando diarree.

Fondamentale è la corretta gestione del pastorizzatore per ottenere un prodotto il più possibile sano da somministrare ai vitelli, per cui è necessario, oltre alle solite operazioni di sanificazione, controllare il corretto funzionamento.

Il latte pastorizzato presenta dei vantaggi rispetto all’utilizzo del latte ricostituito: i vitelli hanno performance migliori, crescono maggiormente e  inoltre la composizione nutritiva, anche se più variabile nel latte pastorizzato rispetto al ricostituito, è migliore nel primo caso sia, qualitativamente, sia quantitativamente basti pensare alla percentuale di proteina e di grasso. Il latte pastorizzato ha mediamente valori più alti di proteina e grasso rispetto al latte ricostituito ma è anche vero che è possibile raggiungere quasi le stesse caratteristiche del prodotto pastorizzato, con il latte ricostituito, utilizzando la quantità di polvere in grammi al litro più opportuna.

Il latte ricostituito presenta anche alcuni vantaggi rispetto la pastorizzazione: la composizione di grasso e proteina è sempre identica, c’è un maggior controllo delle malattie, è semplice la gestione di stoccaggio del prodotto e i vitelli presentano buone performance. Ma attenzione il latte in polvere non è sempre sterile può essere contaminato e favorire una crescita batterica. Altro problema che riguarda il latte ricostituito è il rapporto qualità/prezzo che varia tantissimo in base alla qualità dei prodotti utilizzati, alla tecnica di produzione e alla composizione nutrizionale.

In conclusione l’allevatore utilizzerà che cosa più è conveniente nella propria azienda ma un punto fondamentale che può risolvere molti dei problemi sopraindicati è il personale che gestisce la vitellaia. Un management ottimale degli animali diminuisce molte problematiche presenti in allevamento e per di più poca sarà la differenza tra vitelle allevate con latte crudo o pastorizzato e latte ricostituito.