Il sistema di rilevazione dei parti (OraNasco®Kronotech S.r.l Udine/Associazione Italiana Allevatori Roma) mediante tecnologia Global System for Mobile Communications è stato utilizzato nell’ambito delle attività in vivo previste dal progetto di ricerca corrente dal titolo: “Brucellosi del bufalo (Bubalus bubalis): aspetti di sanità pubblica veterinaria legati all’uso fraudolento di vaccino RB51 e caratterizzazione genomica dei ceppi di Brucella spp. circolanti nella popolazione bufalina”.

Il focus principale dello studio sperimentale è la caratterizzazione dell’evoluzione della risposta immunitaria umorale e cellulo-mediata in animali  trattati con il vaccino vivo attenuato RB51, in età prepubere, impiegando il nuovo protocollo indicato dall’OIE per la specie bovina.

Gli animali sono stati acquistati da una azienda del Casertano e trasferiti presso lo stabilimento utilizzatore di proprietà dell’IZSA&M a seguito dell’ottenimento di regolare autorizzazione all’uso degli animali ex art. 31 Dlgs 26/2014 da parte dell’autorità competente (Autorizzazione n.  498 del 20/05/2016).

Il sistema è stato adottato per garantire la presenza del personale addetto all’animal care ed al prelievo di campioni biologici, nonché del veterinario designato.

Il sistema, integrato da un impianto di telecamere a circuito chiuso aggiuntivo, ha permesso di seguire in maniera puntuale le fasi dei parti, e di garantire l’assistenza costante ai nascituri, con un sensibile risparmio economico in termini di risorse umane impiegate.

Il sistema di allarme, dotato di alloggiamento per una una micro-SIM  per la connessione alla rete, consente la memorizzazione di massimo 4 numeri telefonici riferibili a personale incaricato degli interventi sugli animali.

Lo stesso sistema prevede che, al momento della espulsione della sonda a seguito dell’inizio delle fasi del parto, due segnali di allarme (sms e telefonata)  vengano inviati ai numeri individuati in precedenza per segnalare il parto imminente.

 

 

Gli animali reclutati per lo studio sperimentale sono stati acquistati da una unica azienda campana all’età di 5-9 mesi per garantire quanto più possibile una elevata omogeneità genetica. Al raggiungimento dell’età di 19-21 mesi le femmine (vaccinate e sottoposte a controlli) sono state sottoposte a sincronizzazione dei calori e fecondazione, combinando fecondazione artificiale e monta naturale (due maschi del gruppo controllo).

Il 30 gennaio 2018 le annutole sono state suddivise, in base alle caratteristiche morfologiche (BCS), in 2 gruppi sperimentali,  rispettivamente di 14 e 16 soggetti da sottoporre a protocollo farmacologico per la sincronizzazione degli estri (Tabella I).

Il 14/03/2018 è stato effettuato un controllo ecografico: 10 animali sono risultati gravidi ed 1 dubbio. Un altro animale, che ha mostrato segni di estro il giorno precedente il controllo, è stato spostato nel secondo gruppo. Altri due animali hanno mostrato segni di estro e sono stati nuovamente sottoposti a fecondazione artificiale.

Il secondo gruppo costituito da 17 animali è stato sottoposto allo stesso protocollo, secondo il calendario riportato in tabella I.

Il 24 Marzo le giovenche sono state rimesse a contatto con i tori.

Il 23 Aprile si è provveduto ad effettuare le ecografie per la diagnosi di gravidanza sul secondo gruppo e per riconfermare le diagnosi del primo; risultavano gravide 21 bufale, 9 negative.

I due gruppi sono stati riuniti e le femmine lasciate a contatto con i tori sino al 28 di Giugno, giorno in cui si è proceduto con una terza ecografia. Dei 9 animali rimasti e costituenti il terzo gruppo, 7 risultavano gravide, 1 dubbia ed 1 negativa (numero breve 29).

In base alle date di fecondazione artificiale si è calcolato le date presunte dei parti che risultavano concentrate per il primo gruppo tra il 10-25 Dicembre 2018, per il secondo dal 14 al 30 Gennaio 2019 e per il terzo gruppo, con monta naturale, nei mesi febbraio/marzo 2019.

Il sistema di rilevazione dei parti è stato utilizzato unicamente per il secondo e terzo gruppo di animali.

La scelta del momento in cui applicare la sonda intra-vaginale agli animali è stata compiuta sulla base di un esame clinico dell’apparato mammario e riproduttivo.

A partire dell’undici di Gennaio, a seguito dei primi parti del secondo gruppo, si è provveduto all’applicazione delle sonde. Mano a mano che gli animali partorivano,  le sonde riattivate venivano riutilizzate (Tabella II).

In soli due casi (bufala n. 9 per mancanza di connessione dati per insufficiente segnale GSM dell’operatore telefonico e bufala n. 21 per espulsione della sonda dovuta a prolasso vaginale) il sistema non è stato in grado di avvisare correttamente il team di assistenza al parto. Alla bufala n. 21 la sonda è stata applicata due volte, a seguito di una manifesta lassità del canale vaginale.

In generale, il sistema ha funzionato correttamente ed ha permesso di raggiungere sempre gli obiettivi previsti dal protocollo sperimentale: assistenza adeguata al parto, verifica dello stato fisiologico dei vitelli (nessun caso di mortalità neonatale), raccolta di campioni di sangue e siero da madri e vitelli (prima dell’assunzione del colostro) e di caruncole  placentari. Inoltre l’intervento precoce ha consentito la risoluzione delle distocie (2 casi dovuti a difetti di posizionamento del feto, risolti con successo) e ha permesso la somministrazione del colostro al vitello entro due ore dalla nascita.

 

Autori

Nicola Ferri, Emanuela Rossi, Daniela Paganico, *Martina Crociati

Istituto Zooprofilattico Sperimentale Abruzzo e Molise “Giuseppe Caporale”
* Dipartimento di Medicina Veterinaria dell’Università di Perugia