E qui casca l’a..zienda!

Se abbiamo effettuato una corretta analisi della condizione della nostra azienda, con i suoi punti di forza e le sue debolezze e se abbiamo deciso dove intendiamo portare la nostra azienda in capo a cinque anni, è necessario mettere in fila tante decisioni, piccole e grandi per giungere dove desideriamo.

Sulla difficoltà nel prendere decisioni, ho già espresso in passato la mia opinione (cfr Ruminantia di ottobre 2015). Se mai fosse possibile, sottolineo con maggiore forza che continuo ad osservare grandi quantità di aziende zootecniche in cui sembrerebbero ovvie le decisioni da prendere … che tuttavia non arrivano.

Il mancato reddito (siamo sempre lì) è spesso addebitato alla riduzione del prezzo del latte (innegabile!), al fatto che le vacche producano quantità di latte non soddisfacenti; i più arditi toccano l’argomento della scarsa fertilità e dei problemi podali delle vacche.

Dato che ci siamo abituati dal martellante assalto della forza vendita, ci viene facile pensare che cambiare il sistema alimentare, e comunque il fornitore, possa costituire una soluzione al problema del reddito, almeno nel ridurre l’impatto negativo del prezzo del latte troppo basso.

Questa decisione – eh già, le decisioni! – crea l’aspettativa magica che tutto o molto dipenda dal razionamento alimentare o dalla qualità del mangime o dell’integratore sostituito.  Mi permetto di dire che questo tipo di decisioni, molto spesso, non è supportato da un’analisi adeguata. Prima di prendere decisioni, non sarà il caso  di dare un’occhiata alle curve di lattazione per verificare se abbiamo picchi di produzione adeguati? Verificare l’andamento dei post-parto e controllare l’incidenza delle varie problematiche del post-parto? Verificare la qualità del latte prodotto per vedere se, con essa, le vacche ci stanno dicendo qualcosa?  Controllare che le vacche mangino una miscelata che, nei suoi componenti, sia la più vicina possibile a quella impostata? Chiedere ai professionisti presenti in azienda (veterinario ed alimentarista) uno sforzo per meglio definire i problemi aziendali?

Prima di decidere di cambiare il post-dipping non sarà meglio controllare le procedure di mungitura? Fare qualche analisi per verificare la presenza di contagiosi? Verificare che le cuccette siano pulite quotidianamente e rifatte settimanalmente e che gli animali arrivino in mungitura con mammelle pulite?

Prima di decidere che lo scarso numero di gravidanze sia da attribuire alla qualità del seme prodotto dal tal Centro, non sarà meglio controllare quanto efficace sia la rilevazione dei calori? Riflettere se il timing della fecondazione sia il più corretto? Se non stiamo sbagliando i protocolli di sincronizzazione?

Diverse cose si possono fare affinché le decisioni che si prendono possano essere le migliori risposte possibili alle vere problematiche con cui l’azienda si confronta. In fondo, la decisione è semplicemente l’esito finale di un’analisi e di una direzione che abbiamo scelto.

In una famosa scena del film “Matrix” la protagonista femminile Trinity, dice a Neo che le risposte lo stanno cercando.

Se le domande sono giuste, anche le risposte lo saranno.