Se guardiamo le nostre aziende con un minimo di prospettiva storica, possiamo affermare che le innovazioni hanno sempre trovato spazio. Certamente è cambiata la velocità con la quale le innovazioni vengono adottate e si diffondono. In fondo, anche il nostro settore è coinvolto nelle stesse dinamiche che contraddistinguono l’intera società. Qualche anno fa, un’amica che lavorava a Londra per Google, mostrandomi uno smartphone diceva che tutto sarebbe passato da lì. E, a quanto pare, non si sbagliava. Anche nel nostro settore è diffuso il gesto dell’allevatore che, per dare una risposta ad un quesito, estrae il cellulare di tasca e da lì pesca la soluzione.

Dunque, la tecnologia avanza a passi rapidissimi nelle nostre aziende. Il contributo dato dalla 4.0 in tal senso è formidabile.

In ordine di apparizione, possiamo pensare a strumenti quali podometri, riconoscimento in sala di mungitura, sistemi di raffrescamento, robot di mungitura, spingiforaggi, GPS, robot di alimentazione, interconnessioni tra diversi sistemi, cloud, ecc.

Il senso dell’inserimento di una nuova tecnologia è tuttavia legato alla possibilità di migliorare il processo produttivo, la sua efficienza e, in ultima analisi, il reddito che l’attività genera.

Se il reddito non cambia, per quale motivo dovremmo fare investimenti in tecnologie?

Non è detto che il gusto per le innovazioni e la riduzione del carico di lavoro siano motivi sufficienti per caricare l’attività di un maggior costo di ammortamento. Se l’innovazione, nel nostro caso, non riduce il costo di produzione di un litro di latte e, con esso, la sensibilità dell’azienda al prezzo di mercato del latte consegnato, rischiamo di prendere un abbaglio.

A cosa serve una tecnologia che non modifica la struttura dei costi di produzione della nostra azienda?

Ampliando il concetto, a cosa serve un investimento se non ad abbassare il nostro punto di pareggio e, con esso, la nostra sensibilità al prezzo del latte?

A cosa serve costruire una stalla nuova, con tutto il corollario a essa legato, se il miglioramento viene utilizzato unicamente per pagare le rate del mutuo del medesimo investimento?

Gli investimenti, in particolar modo verso le tecnologie, sono senz’altro qui per rimanere e diffondersi. Possiamo stare tranquilli di questo. Il punto è evitare di considerare che, per automatismo, in quanto innovazioni, ci conducano ad un reddito migliore.

Conosco aziende che, pur con poca tecnologia, hanno risultati economici e costi di produzione più interessanti di altre in cui le tecnologie abbondano.

Dunque: avanti tutta con le tecnologie, dopo aver fatto un’adeguata analisi – scritta, mi raccomando – dei costi e dei benefici.

È un attimo trovarsi con lo stesso reddito ed una rata di mutuo in più da pagare.