L’allevamento della vacche da latte è considerato in Cina un’attività strategica soprattutto perché questi animali sono in grado di produrre carne e latte trasformando alimenti che l’uomo non è in grado di utilizzare. Essa ha un ruolo strategico nell’economia nazionale. L’allevamento della vacche da latte è in Cina relativamente nuovo e sta affrontando numerosi cambiamenti.

1. La produzione del latte sta crescendo rapidamente

La maggior parte della produzione del latte in Cina è quella di vacche, occupando il 90% della produzione complessiva. Negli ultimi di anni, il numero di capi e la produzione del latte sta crescendo in maniera molto rapida. Nel 2010, il numero di capi supera 14.2 milioni di capi con una produzione complessiva di 35.8 milioni di tonnellate e con una media pro-capite di 26.6 kg. Questi livelli sono 3 volte più alti rispetto a quanto avveniva 10 anni fa.

2. I servizi ed i controlli statali

Da 2007 il Ministero dell’agricoltura e quello della finanzia hanno avviato e presentato un progetto d’innovazione delle tecnologie per l’industria delle bovine da latte. Successivamente sono stati stabiliti i “sistemi innovative delle tecnologie” per l’industria delle bovine da latte a livello provinciale. Questi “sistemi innovativi” coinvolgono le strutture governative, a diversi livelli, gli istituti di ricerca , le università , le imprese che si occupano del miglioramento genetico e della gestione aziendale, i nutrizionisti e le industrie di trasformazione del latte. Per esempio, ci sono 21 centri di DHI ( Dairy Herd Improvement ) certificati dall’Associazione Nazionale per la Produzione di Latte e dalla Stazione Generale per la Zootecnia cinese. Il numero di bovine che sono regolarmente registrate per il DHI sono ad oggi di 771000 capi. Si stanno comunque intensificando sia il numero delle bovine controllate che il livello e la tipologia di servizi.

3. Le dimensioni degli allevamenti

Sotto linea la guida del governo gli allevamenti cinesi tendono a crescere verso le grandi dimensioni. Gli allevamenti con piu’ di 5000 capi sono attualmente il 10% degli allevamenti totali, quelli con 1000-3000 capi circa il 30% e quelli con 200-1000 capi circa 50%. Quelli con meno di 200 capi stanno diminuendo drasticamente. Gli allevamenti sono allocati maggiormente intorno alle grandi città: Pechino, Shanghai, Tianjin, ecc. In questo contesto nascono società di grandi dimensioni. Ad esempio il gruppo “Modern Farm” ha obiettivo di raggiungere il numero di 30 allevamenti con 260 000 capi . Già appartiene a questa società un’ allevamento di circa 30 000 capi.

Nonostante un così rapido sviluppo della produzione di latte e un prezzo del latte che oggi è il secondo più alto nel mondo, l’industria del latte cinese ha una resa economica insoddisfacente. Ci sono diversi punti critici che bloccano uno sviluppo più profittevole di questa attività. Il primo è che il miglioramento genetico dipende ancora dalle risorse genetiche straniere Per ottenere uno sviluppo veloce, si importano i semi o gli embrioni da USA, Canada, Nuova Zelanda mentre gli animali vivi, si importano maggiormente dall’ Uruguay e dall’ Australia. Questo fatto rende la genetica cinese non indipendente ma condizionato da altri paesi. Il secondo è che le grandi dimensioni degli allevamenti rendono molto difficile la gestione, soprattutto perché in Cina mancano la cultura e il know-how di base per la produzione di latte e ciò rende tanti allevamenti poco profittevoli ed insostenibili. Tuttavia, la produzione di latte in Cina è un settore che si sta sviluppando con grande prospettiva per cui l’apporto straniero di genetica e di conoscenza nella nutrizione, nella gestione quotidiana dell’alimentazione, della salute e del benessere è tuttora e ancora di fondamentale importanza.