
Qualche giorno fa, ragionando con un amico imprenditore agricolo, riflettevamo sul fatto che stiamo vivendo un periodo di grande aleatorietà che, di norma, porta con sé confusione e grandi opportunità.
Anni fa, una persona con esperienza mi disse che, avendo un ruolo che prevedeva la responsabilità di prendere decisioni, quello dovevo fare. Consapevole del rischio di sbagliare. Una non decisione, che fosse per un sì o per un no, sarebbe stata un errore certo.
Dunque nel mestiere di imprenditori, abbiamo davanti a noi una quantità di decisioni da prendere. Volendo focalizzarsi su quelle di una certa rilevanza, quelle cioè che “spostano”, ci troviamo a dover fare i conti con decisioni che impattano sull’operatività e decisioni di strategia.
Per quanto ciascuno di noi, in quanto imprenditore, ritenga di prendere decisioni logiche ed a seguito di un ragionamento oggettivo, è necessario prendere atto che così non è. Una serie di decisioni sono prese per paura, per confusione, per simpatia o per evitare scocciature; ne prendiamo altre per evitare di dover discutere in famiglia, con un dipendente, un amico o chiunque altro che ne possa avere titolo.
A volte siamo abbastanza convinti che sarebbe meglio apportare dei cambiamenti di rilievo alla nostra attività; spesso lasciamo passare questo orientamento perché si tratta di un pensiero per il quale dovremmo mettere in gioco molta capacità di persuasione o dovremmo cambiare prima noi stessi.
Va a finire che non se ne fa nulla.
Vedo a volte aziende che hanno davanti a sé opportunità importanti e non riescono a vederle e, in fondo, non spingono a sufficienza per arrivarci. Sia che si tratti di decisioni operative sia che si tratti di strategie ed investimenti. Non riescono a cambiare percorso ed in questo modo le opportunità sfumano senza lasciare traccia.
Ritorno daccapo e spero che siamo tutti d’accordo che quelli che stiamo vivendo sono anni importanti. Chi saprà essere all’altezza dei tempi e delle opportunità che questi tempi turbolenti creano avrà la possibilità di costruire basi veramente solide per il futuro.
Pensiamo alle aziende che non hanno aderito ai vari Bandi Agrisolare: perché?
Proviamo a fare un parallelo con la situazione che abbiamo vissuto attorno al 2010: si parlava di biogas. Pensiamo a come si sono sviluppate le aziende che hanno investito in quello che ai più sembrava un azzardo. Con il senno di poi, se si ripresentasse quella situazione, un numero ben più elevato di aziende vi aderirebbe. Facile dirlo ora!
Andando ancora più indietro, ricordo perfettamente di aver ascoltato alcuni agricoltori affermare che, in epoca di inflazione a due cifre, il tale aveva comprato la terra a tasso zero. Questi venivano indicati come fortunati, non invece come abili.
Pur se in modi diversi, la storia continua a ripetersi. Ed oggi ci passa ancora davanti.
Non mancano opportunità: come sempre il mercato ne offre di nuove. Come sempre, qualcuno vede lungo e le coglie. Ad altri non resta che lamentarsi che sono sempre i soliti a godere. Per mia esperienza, potrei dire che il limite sta nella capacità del titolare di restare lucido e di prendere le decisioni migliori a favore della sua azienda.
La lucidità ed il coraggio di sviluppare progetti importanti sono ottimi compagni di viaggio in questi tempi.
Avanti, c’è posto.