Con molta frequenza le aziende zootecniche si interrogano sui diversi argomenti che riguardano i costi di produzione della rimonta. In verità, per quanto non così diffuse, esistono anche diverse esperienze di aziende che hanno da tempo deciso di non produrre internamente la rimonta necessaria. Queste aziende scelgono di acquistare manze gravide o, preferibilmente, primipare in latte per sostituire le vacche eliminate a fine carriera.

Tra coloro che producono internamente la rimonta necessaria, è grande il desiderio di poter analizzare i costi di produzione del singolo capo all’esordio della sua prima lattazione ed i benefici di questa scelta.

Diciamo subito che la convenienza di ognuna di queste opzioni costituisce un artificio di calcolo, in quanto non abbiamo controprove tali da confutare la scelta effettuata. Infatti, mentre non è proibitivo, per quanto non facile, calcolare i costi di produzione medi del capo di rimonta, è decisamente più complicato calcolare rischi e benefici.

Come calcolare, ad esempio, il rischio sanitario dato dall’alternativa di introdurre continuamente nuovi animali dall’esterno?

Come calcolare il beneficio derivante da un’impostazione selettiva propria?

Limitiamoci dunque a sviluppare alcune considerazioni che possano poggiare su basi solide. Ci riferiamo ai costi medi di produzione interna della rimonta.

Il costo alimentare per portare una manza al giorno del parto (a 24 mesi di età), partendo dal giorno della sua nascita, è di circa 1200 €, calcolato al prezzo di mercato degli alimenti.

Il costo di materiale seminale (2 dosi sessate), farmaci ed altro materiale di consumo è di circa 120 €/manza.

La quota parte di incidenza del costo di acquisto e manutenzione del carro unifeed (7 anni di durata) e del gasolio è di almeno 100 €/manza.

Il costo della manodopera (pulizia, fecondazione, trattamenti, altri interventi sanitari e di profilassi, carrista, smaltimento liquami, ecc.) è stimabile in almeno 0,50€ capo/giorno; il che significa, per la durata di 24 mesi, una cifra di 365€/capo.

Siamo fin qui arrivati ad un importo di 1785 €.

Restano da calcolare il costo della disponibilità delle strutture e gli eventuali affitti delle stesse, il costo delle lettiere, le manutenzioni, i professionisti, la quota parte dei servizi generali e gli ammortamenti.

Alla cifra che ne deriva, al netto del valore della vitella nata (con due fecondazioni con seme sessato potremo avere circa il 75% di femmine nate dalle manze al parto), dovremmo applicare una percentuale di perdita per la quota di femmine da rimonta che abbiamo perso nel corso dei due anni (incidenti, malattie, manze non ingravidabili, gravi problemi al parto, ecc.). Volendo essere ottimisti, consideriamo almeno il 5% di perdite nel ciclo di vita delle manze.

Possiamo considerare con buona approssimazione, che le primipare in latte abbiano un costo netto di almeno 1900 € ciascuna.

Ogni inefficienza del processo di produzione tende a maggiorare tale costo.

La prima considerazione è la seguente: è opportuno allevare solo la rimonta necessaria per i propri obiettivi.

La seconda considerazione: avere sulle spalle per due anni costi improduttivi così rilevanti, ci pone nella condizione di fare in modo eccellente questa parte di lavoro per avere poi dei soggetti pronti ed in forze per ripagarsi una volta entrati in produzione.