Dall’agosto del 2016 accanto al PFT, l’indice di selezione ufficiale della razza Frisona Italiana, l’ANAFI pubblica un indice economico, sviluppato sullo stile del Net Merit e del PRO$ canadese. E’ un indice che quantifica in termini monetari il reddito in carriera atteso per le figlie di un toro e può diventare uno strumento strategico per la selezione di una mandria più economicamente efficiente. Può essere utile anche a valutare quanto conveniente può essere l’investimento su un toro a PFT rispetto ad un altro molto vicino, quantificando in termini economici la differenza fra i due. In questo modo è possibile valutare anche le differenze di prezzo fra i tori e decidere meglio la propria strategia di acquisto.

Quello che più importa, però, è capire che il reddito che le figlie dei tori possono produrre è determinato non solo dai ricavi legati ad un’elevata produzione di qualità, ma anche all’efficienza economica a cui possono portare contribuendo ad incidere sui costi di produzione.

Nella messa a punto dell’indice economico salute (IES) si ricorda che sono stati valutati costi e ricavi. Per quanto riguarda i ricavi si è tenuto conto di:

a) prezzo medio del latte;

b) premi qualità per grasso, proteina e cellule;

c) ricavo a fine carriera.

Sul fronte dei costi sono stati considerati:

a) il costo per portare la manza al primo parto;

b) i costi di alimentazione (sia per il mantenimento in relazione alla dimensione degli animali che per la produzione);

c) i costi legati ai casi di mastite;

d) i costi legati alla fertilità;

e) i costi legati alla difficoltà di parto.

E’ un indice che sarà migliorato nel tempo ma che può diventare uno strumento molto concreto per quantificare i vantaggi che la genetica può portare in allevamento in termini di reddito.

Meglio il PFT o lo IES come criterio per la scelta dei tori?

I due indici si somigliano ma non sono identici. Confrontando l’importanza che danno ai singoli caratteri e l’impatto che hanno sul miglioramento genetico complessivo della mandria, si può dire che lo IES dà molta più importanza alla funzionalità, soprattutto a salute e fertilità, e meno a produzione e morfologia, rispetto al PFT.

La produzione incide per il 39% nell’indice economico mentre conta il 49% nel PFT. Le caratteristiche che entrano a far parte dello IES sono la statura, con un peso negativo per animali di taglia media più efficienti nell’utilizzare le risorse assunte con la razione, la profondità della mammella per apparati mammari fatti per durare e la locomozione per arti corretti e meno soggetti a zoppie. Il nuovo IES è un indice che aiuta a fare miglioramento genetico in modo più efficace rispetto al PFT per fertilità, longevità e facilità al parto.

Le valutazioni fatte da ANAFI sul progresso genetico, ottenibile attraverso l’uso del nuovo indice per la scelta dei tori, ed illustrate a convegni e Bianco Nero indicano chiaramente che l’indice economico salute aiuta a migliorare la produzione in modo più graduale rispetto al PFT ma incide in maniera significativa su tutti i caratteri funzionali. Le vacche dei tori migliori a IES producono più reddito in carriera perché buone produttrici, fertili, sane e longeve.

Genotipizzando la mandria poi, è possibile scegliere anche la rimonta con lo stesso criterio economico utilizzato per i tori dato che lo IES viene calcolato insieme a tutti gli altri caratteri valutati con la genomica.

Meglio il PFT o lo IES, dunque?

In questo momento, in cui è importante puntare anche a livello di scelte genetiche sul miglioramento della competitività economica dell’allevamento, non possono esserci dubbi sulla risposta.

E’ giunto il momento di rendersi conto che, per migliorare la redditività aziendale, non si può più continuare a selezionare solo per produzione e morfologia e che è arrivato il momento di imparare a dare il giusto peso alle caratteristiche funzionali, quelle che effettivamente incidono sui costi e che costruiscono vacche fatte per durare oltre tre lattazioni.

In Tabella 1 si riporta il livello genetico dei primi dieci tori (genomici e provati) per IES e per PFT. E’ evidente la superiorità di redditività dei tori genomici rispetto a quelli provati da una parte, e dall’altra è chiaro che selezionando per PFT si perdono dai 62 (tori provati) ai 112 euro (genomici)  di redditività in carriera per vacca. Le differenze fra i due criteri di scelta sono evidenti e parlano da sole. A voi la scelta.

Tabella 1 – Il livello genetico dei migliori 10 tori provati selezionati per PFT e IES e dei migliori 10 genomici italiani.