“…migliaia, milioni di individui lavorano, producono e risparmiano nonostante tutto quello che noi possiamo inventare per molestarli, incepparli, scoraggiarli. È la vocazione naturale che li spinge; non soltanto la sete di denaro. Il gusto, l’orgoglio di vedere la propria azienda prosperare, acquistare credito, ispirare fiducia a clientele sempre più vaste, ampliare gli impianti, abbellire le sedi, costituiscono una molla di progresso altrettanto potente che il guadagno. Se così non fosse, non si spiegherebbe come ci siano imprenditori che nella propria azienda prodigano tutte le loro energie e investono tutti i loro capitali per ritrarre spesso utili di gran lunga più modesti di quelli che potrebbero sicuramente e comodamente avere con altri impieghi”. Luigi Einaudi (1960).
Ci piace iniziare il 2016 con questo celebre discorso pronunciato 56 anni fa da Luigi Einaudi ad un gruppo d’imprenditori ; così moderno da sembrare scritto per l’attuale contesto politico ed economico. Siamo tutti in attesa che in Italia riparta, veramente e nei fatti, l’economia reale; unica strada per generare risorse economiche e occupazione. Senza sembrare “qualunquisti” due sono le cose propedeutiche che il nostro paese deve fare, in un sorta di chi fa che cosa. La politica e i governi devono seriamente “mettere le mani” su semplificazione e burocrazia, un cancro nel sistema che scoraggia cittadini e imprese ad investire e quindi creare ricchezza e occupazione. Anche gli imprenditori, siano essi professionisti, commercianti , industriali e allevatori, devono però fare la loro parte. Il nostro è un paese ricco ma che ha iniziato ad erodere i suoi risparmi. Bankitalia stima in 8728 miliardi di euro la ricchezza delle nostre famiglie, che è quattro volte il debito pubblico, e ci colloca al pari della Francia e davanti a Germania, Stati Uniti e al resto del mondo. Bisognerebbe tornare a credere che il futuro dipende solo da noi. Smettere di cercare i colpevoli ma cercare le soluzioni come hanno fatto i nostri antenati nel dopo-guerra in un’Italia devastata dalla fame e dalla povertà. Come disse allora Einaudi tornare ad innamorarsi di fare impresa, di rischiare e a volte investire anche solo per orgoglio e soddisfazione. Nonostante tutto c’è tanto amore, orgoglio e passione nei nostri allevatori e nei professionisti che li assistono. Per rendersene conto basta solo scorrere i loro profili Facebook o partecipare ad una delle nostre fiere. Un’ economia che tiene le ricchezze congelate in immobili e titoli di stato e che quindi si accontenta di mantenere i patrimoni è decadente e destinata a soccombere nel confronto internazionale. Ci auguriamo che il 2016 sia veramente l’anno della svolta dove imprese e cittadini smettano di fare a gara a chi si lamenta di più, per trovare soluzioni e idee alla fase di stallo nella quale ci troviamo. Che non sarà la prima e che non sarà neppure l’ultima. Mi piace condividere con voi una frase pronunciata tanti anni fa da Eleanor Roosevelt e che per tanti motivi ha condizionato la mia vita e le mie scelte:
“Le grandi menti discutono le idee, le menti mediocri discutono gli eventi e le piccole menti discutono le persone”.
Ruminantia nel poco e nel tanto cercherà di fare la sua parte. Con la passione e l’orgoglio che fin qui ci ha guidato per dare a voi un servizio sempre migliore.
Buon Anno a tutti noi
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