Il testo della famosa canzone di Edoardo Bennato può essere letto come se fosse una sorta di manifesto programmatico per il nostro settore. Consiglio di riascoltare quelle strofe pensando al nostro comparto.

Come in altri settori, nel nostro non mancano imbonitori né, tanto meno, spavaldi possessori delle chiavi della soluzione dei molti problemi in compagnia dei quali ciascuna azienda opera. Se solo la metà delle promesse di miglioramento del reddito fossero vere, nessuno saprebbe dove riporre tante ricchezze.

La realtà vera è che ogni azienda è una storia a sé, diversa da tutte le altre. Dunque occorre tempo, dedizione e costanza per individuare e percorrere la strada che porta “all’isola che non c’è”.

Per la maggior parte delle aziende, l’isola che non c’è equivale alla possibilità di generare reddito sufficiente per garantire alla propria attività un futuro saldo e decoroso. Problemi, come è ovvio, ce ne saranno sempre. Affrontarli in un contesto positivo di reddito, significa avere la possibilità di risolverne almeno una quota sufficiente.

L’occasione di attraversare un periodo di prezzi del latte stabili, e non così critici come nel recente passato, deve metterci nella condizione di aggredire i costi di produzione. Allo scopo di poter meglio sopportare repentini cali di prezzo del latte che certamente si verificheranno ancora.

Dunque è necessario controllare continuamente i propri costi.

Se il costo alimentare totale (comprese le proprie produzioni foraggere valutate al reale valore di mercato) è vicino o superiore a 30 centesimi/litro, significa che abbiamo delle significative economie da trattenere. Come noto, la spesa alimentare è la maggior voce di costo in un’azienda di vacche da latte. Volendo affrontare le diverse voci di costo singolarmente, la prima cosa da fare è tenere monitorati i costi alimentari. Che non significa semplicemente controllare prezzi unitari ed importo delle fatture ma controllare l’insieme dei costi alimentari rispetto all’unità di prodotto in uscita, i costi per kg di S.S. fornita, le efficienze produttive.

Ogni centro di costo ed ogni centro di ricavo deve essere analizzato con la stessa logica e con l’obiettivo di individuare una modalità di gestione adatta a quella singola realtà e, probabilmente, ad essa sola.

Il problema non è dunque che le aziende debbano banalmente copiare o utilizzare gli stessi prodotti o gli stessi professionisti. E’ il metodo quel che conta. Maggiore è il numero di aziende che adotta metodi di gestione che si basano su evidenze ed opportunità, senza alcuna forzatura legata alle vendite, più facile sarà poter creare un network a valenza economica. E chissà poi che l’isola non possa essere più grande di quanto immaginiamo.

E ti prendono in giro
se continui a cercarla
ma non darti per vinto perché
chi ci ha già rinunciato
e ti ride alle spalle
forse è ancora più pazzo di te