15 Luglio 2025

Credo e spero che nessuno abbia dubbi sul fatto che il mestiere dell’imprenditore agricolo stia evolvendo con grandissima rapidità e che la costante sia l’aumento della complessità. Chi frequenta le aziende zootecniche constata ogni giorno ed ogni ora che le sollecitazioni sono sempre maggiori ed articolate.

Telefona la Banca che ha bisogno dello Stato Patrimoniale o dell’aggiornamento del bilancio per il rinnovo della cambiale agraria che scade tra una settimana.

Il mungitore oggi pomeriggio non viene perché non sta bene e devi trovare il sostituto nel giro di un paio d’ore.

Ti telefona l’ASL/ATS dicendoti che domani passano per un controllo sui farmaci o sul benessere.

È venerdì pomeriggio e ti avvisano che stai per finire la farina di mais o, peggio, ti telefona il caseificio perché il livello di Aflatossine nel latte è al limite.

Devi mandare al macello una vacca ma il collegamento con il programma non funziona.

Ogni volta devi smettere il lavoro che stavi facendo ed occuparti dell’ultima urgenza che è sopraggiunta. È così che le urgenze prendono il sopravvento sulle priorità. Le giornate e le ore sono costellate di queste situazioni. Ogni azienda ci potrebbe scrivere un libro.

Non si tratta di una situazione che avviene solo nel mondo agricolo. In ogni settore si ripropone la stessa cosa, pur se in forme e con argomenti diversi.

Come se ne esce?

Non appena abbiamo sbollito il sentimento di insopportabilità e siamo tornati lucidi, possiamo notare che una strada che si va diffondendo, anche nelle aziende zootecniche, è delegare alcune attività a persone di fiducia. Per alcune cose si tratta di un familiare, per altre di professionisti, per altre ancora di società di servizi. In pratica, si va diffondendo la logica per la quale le aziende si danno una struttura organizzativa ed affidano all’esterno parti sempre maggiori della propria attività.

Oggi chi potrebbe pensare di fare a meno della visita veterinaria? E del podologo?

I trattamenti contro le mosche o i roditori sono ormai normalmente appaltati all’esterno.

Chi avrebbe detto che i servizi di fecondazione si sarebbero diffusi così tanto da rendere la scelta del seme, dunque la selezione della mandria, un accessorio rispetto al servizio?

E non sono poche queste aziende.

Per non parlare dei lavori di campagna, sempre più delegati ai terzisti.

Faccio notare che non è sempre stato così e che questo processo è in continua evoluzione.

Credo di non sbagliare dicendo che altri settori nelle nostre aziende sono sotto pressione e pronti per essere delegati: amministrazione aziendale, organizzazione delle visite veterinarie, gestione delle registrazioni (vetinfo, gestionale di stalla, quaderno di campagna, ecc.), rapporti con le Banche e gestione degli acquisti.

Sì, sembra una bestemmia, ma anche la gestione degli acquisti è probabile che venga esternalizzata. Del resto, sembrava assurdo anche affidare all’esterno il servizio di fecondazione.

Di fondo, le aziende, e dunque i titolari, hanno necessità di fare affidamento su persone, professionisti o strutture organizzate che si facciano carico di una quota crescente di responsabilità e di lavoro.

L’azienda agricola e il suo titolare diventeranno in tal modo i play maker, per usare un termine della pallacanestro, che distribuiscono il gioco della squadra che sono stati capaci di mettere in campo.

Una delle differenze più rilevanti tra le aziende sarà proprio la capacità del titolare di costruire la propria squadra e di affidarle parti dell’attività.

Resistere a questo tipo di evoluzione significherà perdere opportunità e restare indietro rispetto all’evoluzione del settore.

About the Author: Arrigo Milanesi

Farm Consulting srl Email: arrigomilanesi@gmail.com

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