La durata effettiva della lattazione viene misurata in giorni e indica il periodo che intercorre tra il parto e l’inizio dell’asciutta. In questa analisi prendiamo in considerazione come tale carattere sia cambiato nel corso degli anni per le bovine di razza Frisona e Jersey iscritte ai Programmi Genetici di Anafibj.

Nel seguente grafico si possono osservare le distribuzioni delle lunghezze delle lattazioni di vacche di razza Frisona archiviate nel Database di Anafibj.

Il periodo di tempo osservato è l’anno 2022 e considera le lattazioni chiuse.

Circa il 50% degli animali si raggruppa nel periodo di tempo che va dai 280 ai 340 giorni di lattazione effettiva. Una quota più piccola, composta da circa il 12% degli animali, ha una lattazione più breve (<280 giorni), mentre il restante gruppo è distribuito in una fascia più ampia e variabile con una lunghezza di lattazione maggiore: il 10% ha una lattazione compresa tra 340 e 360 giorni, circa il 6% tra i 380 e i 400 giorni e circa il 2% tra i 460 e i 480 giorni, mantenendo un andamento decrescente in termini di numero di animali man mano che aumentano i giorni di lattazione effettivi.

La lunghezza di distribuzione risulta più ampia per gli animali con lattazione più lunga, mentre è più ridotta per i soggetti con lattazione più corta della media, tenendo conto che alcuni di questi soggetti sono in questa fascia come frutto di eliminazione a causa di problematiche durante la lattazione.

E per la razza Jersey?

L’andamento nella razza jersey è molto simile a quello della frisona. Circa il 50% degli animali ha lattazione compresa tra i 280 e i 340 giorni, e i restanti sono distribuiti nella stessa modalità.

Come è cambiata la durata effettiva della lattazione negli anni?

Nel seguente grafico sono state considerate le lattazioni chiuse comprese tra il 1980 e il 2022.

Si può osservare una tendenza di allungamento della lattazione fino al 2012, seguita poi, negli anni successivi, da una lenta ma continua diminuzione della lunghezza effettiva.

L’aumento della lunghezza effettiva che si può osservare fino al 2012 è conseguenza della continua selezione di bovine sempre più produttive per quanto riguarda i Kg di latte e, in secondo luogo, del peggioramento della loro capacità riproduttiva.

Nel 1980 la media dei Kg di latte prodotti per bovina si aggirava attorno ai 5908 Kg, nel 1990 a 7435 Kg, nel 2000 a 8876 Kg, e nel 2010 a 9371 Kg, mentre nel 2022 i Kg prodotti sono stati 10846.

La diminuzione dei giorni di lattazione degli ultimi 10 anni, quindi, non è dovuta a una perdita produttiva per quanto riguarda i Kg di latte prodotti, che dal 1980 ad oggi sono raddoppiati, ma è una conseguenza di un miglioramento della capacità riproduttiva dovuta sia ad un continuo miglioramento della gestione della mandria nelle aziende, che è fondamentale per l’ottenimento di una gravidanza, sia ad un effetto della selezione per animali più fertili grazie alla messa a punto e pubblicazione dell’indice fertilità nel 2005, che ha consentito di ottenere animali più facilmente fecondabili.

Oggigiorno si sta raggiungendo un plateau della durata effettiva che si aggira attorno ai 350 giorni.

Se si provano a distinguere primipare e pluripare, l’andamento della curva dei giorni di lattazione effettivi per anno non cambia; quindi non vi sono differenze di andamento se si tiene conto dell’ordine di lattazione.

Nel seguente grafico possiamo osservare che il peggioramento genetico della fertilità dal 2000 al 2011 non ha influito sulla produttività delle bovine, che è in costante aumento.

Oggi l’indice fertilità è in risalita, con una media di 103 sui soggetti nati nel 2023.

Una conferma indiretta che aiuta a capire meglio l’andamento della curva della durata effettiva è l’andamento dell’intervallo parto-concepimento.

Nel seguente grafico, infatti, si osserva come il periodo parto-concepimento (espresso in giorni) sia in lenta ma costante diminuzione, passando dai 142 giorni nel 2019 ai 133 giorni nel 2022. Questo conferma che gli animali sono più fertili e meglio gestiti.

 

In conclusione, si può osservare che, la genetica e le buone pratiche aziendali stanno consentendo di ottenere animali produttivi e al contempo fertili. La stabilizzazione della durata effettiva delle lattazioni e la diminuzione dell’intervallo parto-concepimento ne sono la dimostrazione.

Autori

Gloria Manighetti 1 – Autore di riferimento (gloriamanighetti@anafi.it)
Maurizio Marusi 1
Alessandro Fantini 2
Martino Cassandro 1

1 – ANAFBJ
2 – Ruminantia