L’analisi fatta da ISMEA sui consumi del primo trimestre 2013 delle famiglie italiane segna un tagliato di pasta di semola (-1,6% in volume), riso (-3,1%), carne bovina fresca naturale (-6,5%), latte fresco (-3,6%), pesce fresco (-4,8%), frutta e agrumi (-4,5%), ortaggi (-2,2%), olio di oliva extravergine (-7,3%),  vino (-6,9%),  bevande  alcoliche e analcoliche e succhi  di  frutta  (-1%  circa).

La  crisi  economica  investe  anche  i  consumi  domestici  di  ortaggi  e  insalate  IV  gamma  (-4,8%  in volume); rallenta la crescita dei primi piatti pronti a base di cereali (+1,7%) e si arresta quella del tonno  in  scatola  (-0,1%).  Aumentano invece gli  acquisti  di  uova  (+0,8%),  carne  avicola  naturale (+0,8%) e soprattutto elaborata (+3,1%), carne suina naturale (+1,8%), formaggi e latticini (+2,1%, soprattutto  freschi  e  semiduri),  latte  UHT  (+3,6%),  yogurt normale (+5,7%),  ortaggi in  conserve (+7,4%) e surgelati (+7,1%), salmone affumicato (+3,2%) e pesce surgelato (+1,1%).

Ciò nonostante il nostro prezzo del latte spot alla stalla tiene, posizionandosi al primo posto in Europa e al secondo a livello mondiale, preceduti solo dal Giappone  (fonte CLAL).

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Il CLAL permette anche di rilevare il prezzo del burro

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Calano le produzioni di latte e derivati in Europa rispetto al 2012 (ISMEA)

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Poche flessioni subiscono gli scambi dell’Europa con il resto del mondo (ISMEA).

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Interessanti le dinamiche degli scambi che investono l’Italia, con un incremento delle esportazioni di formaggi e latticini ed un abbassamento delle importazioni di latte.

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