Ogni volta che si vanno a visitare gli allevamenti di vacche da latte in Israele le due cose che non finiscono mai di stupirmi sono la loro “ pragrammaticità” e le lettiere dei loro allevamenti. La quasi totalità degli allevamenti israeliani ha adottato un tipo di lettiera chiamata “ compost barn” costituita solo da feci che via si accumulano  e vengono movimentate giornalmente con attrezzi come l’erpice per arieggiarle e quindi indirizzarle verso una fermentazione di tipo aerobico. Questo tipo di lettiera rappresenta un alternativa alla lettiera permanente su paglia e alle cuccette. Cerchiamo di capire le ragioni, analizzare i pro e contro di queste tre soluzioni e perché in Israele hanno optato per il compost barn. Le cuccette sono la soluzione ideale per gestire lo spazio in quanto riescono ad ospitare in una superficie ridotta il massimo numero di animali. Con una profondità della corsia d’alimentazione di almeno 4 metri ed il resto della stalla occupata da cuccette e corsie di transito si trova un compromesso tra comfort della bovina e disponibilità di superficie. Gli inconvenienti di questa soluzione sono legati alla gestione di comunque ingenti quantità di liquame , i quasi inventabili traumi e infezioni agli arti  e lo scarso spazio che la bovina ha per la sua attività sociale compresa l’esibizione del comportamento estrale. Altro inconveniente dell’adozione delle cuccette sono i grandi investimenti necessari allo stoccaggio e gestione del liquame e per la realizzazione della stalla. Inoltre nella stalla a cuccette il tasso d’eliminazione delle bovine per traumi, infezioni della mammella e fertilità è piuttosto elevato. La stalla a lettiera permanente con paglia o altri supporti organici prevede o una sua rimozione quotidiana oppure un aggiunta periodica del materiale scelto. Con questo tipo di soluzione sono necessari almeno 7-8 m2 per capo adulto ed eventualmente dei paddock esterni. La lettiera se non rimossa giornalmente subisce una fermentazione anaerobica a volte ideale per crescita di patogeni della mammella. Il suo pH, temperatura ed umidità sono l’ambiente ideale per la crescita dello Streptococcus uberis e l’Escherichia coli.

La lettiera permanente produce letame più facilmente stoccabile e il costo di realizzazione di questi allevamenti è sicuramente inferiore a quelli a cuccette, Il comfort della bovina ospitata in una stalla a lettiera permanente è sicuramente superiore. La terza soluzione è quella del compost barn dove la lettiera è costituita dalle feci e urine prodotte dalle bovine che vengono movimentate giornalmente  in genere con un erpice per consentire una fermentazione aerobia. Per realizzare questo tipo d’impianto sono necessari dai 18 ai 20 m2 per capo ,comprensivi della corsia d’alimentazione (in cemento) ridotta alla minima dimensione di massimo 3 metri. La fermentazione aerobia oltre a immettere ossigeno nella massa genera temperature molto elevate (54°-65° C) .La presenza dell’ossigeno e il calore iniziale sono in grado di inattivare molti patogeni, i semi delle infestanti e le larve delle mosche. Il compost barn tende ad essere sempre asciutta e soffice e garantire alla bovina il massimo del comfort. Il contatto dei piedi con una superfice morbida ed asciutta riduce al minimo le malattie podali , l’igiene generale della ambiente e quello della mammella. Inoltre il grande spazio a disposizione crea una condizione favorevole all’interazione sociale e al comportamento estrale.

Conclusioni. Se non sussistono vincoli di spazio è sicuramente consigliabile l’adozione del compost barn per i risultati ampiamenti documentati dagli allevatori israeliani. L’unici segreti e le cose non derogabile sono i 18-20 m2 e la quotidiana attività di arieggiamento. Compromessi o le false illusioni di trattamenti chimici e biologici che possono ridurre la necessità di spazi così grandi sono destinati al fallimento.