Siamo abituati a fotografare le aziende, la nostra o quella di un nostro collega in base ad alcuni parametri che consideriamo di discrimine al fine di “pesare” l’andamento. E lo facciamo in base ai dati che ogni azienda mette in comune per desiderio o in quanto pubblici. È il caso delle aziende iscritte ai controlli funzionali presso le quali i dati registrati sono di dominio pubblico in quanto utilizzati per la selezione. Sappiamo dunque pesare le medie produttive, la qualità del latte, la fertilità della mandria, il tasso di rimonta, il livello selettivo, ecc. una gran quantità di dati, non c’è che dire, attraverso i quali, nelle nostre considerazioni pensiamo che sia  ben messa un’azienda che produca 35 litri di media, passabile un’azienda che produca 30 litri e scarsa una che ne produca 28. Questi sono i risultati confrontabili e su quelli basiamo le nostre valutazioni.

Dimentichiamo tuttavia un aspetto fondamentale: un’azienda ha l’obiettivo di produrre reddito, non risultati tecnici. I risultati tecnici hanno senso non in quanto tali ma in quanto collegati al reddito. E non è per nulla scontato che a migliori risultati tecnici (medie produttive, fertilità, indici genetici, ecc.) corrisponda maggior reddito. Sarebbe come dire che guadagna di più un ristorante che serve cento coperti all’ora rispetto ad uno che ne serve cinquanta o che guadagna di più un mangimificio perché vende più quintali di soia.

Si tratta di un sillogismo che non regge.

Ci sono aziende che mantengono medie alte attraverso la continua eliminazione di vacche, reintegrate dall’abbondante rimonta interna togliendosi pertanto la possibilità di remunerazione derivante dalla vendita di manze.

Ci sono aziende che hanno cellule basse grazie ad importanti interventi di terapie con antibiotici ed antinfiammatori. Dunque risultato tecnico soddisfacente ma al contempo soddisfatto lo è anche il fornitore di medicinali; un po’ meno il conto in banca.

Potrei continuare confutando ogni singolo risultato tecnico o qualsiasi indice, che sia anche l’IOFC.

È ora che le aziende si confrontino sulla base dei risultati economici di gestione, gli unici su cui abbia senso pieno il confronto di risultati tra aziende che puntano al reddito. Le aziende si devono confrontare sul costo di produzione del litro di latte consegnato, sul punto di pareggio, sul guadagno per vacca munta. Il resto è utile, è interessante, ma rischia di portarci fuori strada.