Il patrimonio genetico di una bovina è la base di tutto ciò che realizzerà nella sua carriera produttiva. La genetica però da sola non basta a far sì che la potenzialità produttiva e funzionale si realizzi appieno. La maggior parte delle caratteristiche zootecniche che hanno un impatto economico significativo per le aziende da latte è molto influenzata dell’ambiente. Si sa che la quantità di latte prodotto da un soggetto è condizionata dall’età, dal mese di parto o dall’alimentazione e ldalla gestione complessiva, si sa un po’ meno invece che il profilo genetico di un soggetto interagisce con l’ambiente circostante e può modificare la sua espressione in funzione di questo “adattamento”.

I modelli più sofisticati di valutazione genetica come il test day model introdotto in Italia per i caratteri produttivi nel 2004 assume che ogni bovina esprima un valore genetico differente, in risposta alle variazioni ambientali, ogni giorno di lattazione.

Fenomeni più conosciuti di interazione fra genetica ed ambiente riguardano le performances delle figlie dei tori in ambienti molto diversi per condizioni climatiche (Nord-Sud) o per gestione dell’allevamento (intensivo/estensivo) che possono tradursi in posizioni diverse in classifica nei diversi Paesi oppure più semplicemente in un effetto di scala che fa sì che negli ambienti meno favorevoli le attese vengano un po’ disattese.

Uno dei fenomeni di interazione fra genetica ed ambiente più studiato negli ultimi tempi è quello che può influenzare in modo permanente la traduzione in fenotipo di ciò che sta scritto nei geni. Per dirlo in parole semplici ci sono dei momenti nella vita di una bovina nei quali l’ambiente può condizionare l’espressione dei geni attraverso delle reazioni chimiche che avvengono a livello di DNA. La scienza che studia questi fenomeni si chiama “epigenetica”.

Effetti di tipo epigenetico sono quelli che spiegano come gemelli monozigoti, che geneticamente sono identici, a livello fenotipico nel tempo tendano a differenziarsi in relazione all’ambiente, allo stile di vita o alle sofferenze provate che posso modificare l’espressione di alcuni geni, avviandone l’attività o bloccandola. Alcune di queste modificazioni chimiche a carico del DNA possono diventare addirittura permanenti. E’ stato  osservato nelle pecore, ad esempio, che l’alimentazione durante la gravidanza ha avuto un effetto sul peso delle loro nipoti.

Nei modelli di valutazione genetica questi effetti vengono inclusi, nei modelli di valutazione genetica, in quello che viene chiamato “effetto permanente ambientale”, ovvero quell’insieme di effetti positivi o negativi che sono associati ad una bovina rispetto ad un altra nel ripetersi delle sue prestazioni all’interno di una azienda. Normalmente si assume che questi effetti non siano trasmissibili alla progenie. Oggi sappiamo che una parte di queste influenze ambientali possono invece determinare cambiamenti nell’espressione del DNA che possono diventare permanenti e quindi essere trasmesse da una generazione alla successiva.

Cercando di trarne alcuni spunti di riflessione si può dunque dire che l’interazione fra genotipo ed ambiente giochi un ruolo importante nel determinare le performances reali di un soggetto in una specifica azienda.

Conoscere gli elementi che influenzano questa relazione è determinante per poterla gestire  e non subire come risultato degli eventi.

Scegliere i riproduttori più adatti al proprio sistema produttivo, selezionati in base alle caratteristiche utili sia al proprio livello genetico che alle strutture e alla tipologia di gestione è il primo passo per creare la mandria che meglio si adatta alla propria specifica situazione. Per l’Italia l’indice di riferimento più adatto è il PFT.

Il secondo livello di intervento è relativo alla gestione degli animali in allevamento. Scegliere il toro ottimale per la fecondazione è solo uno degli elementi importanti. Oggi si sa che esistono dei momenti critici nella vita di un soggetto che ne determinano le performances future in modo significativo. Due su tutte:

a) le condizioni alimentari e ambientali della bovina durante la gravidanza possono mettere in moto meccanismi di regolazione dell’espressione dei geni che influenzeranno in modo permanente le successive performances del soggetto che nascerà sia dal punto di vista produttivo che funzionale;

b) la gestione e l’alimentazione nei primi mesi di vita del soggetto nato che che gettano le basi per costruire un effetto permanente ambientale positivo (o negativo).