L’allevatore che fa genetica, contrariamente alle credenze popolari, non è solo quello che manda torelli ai centri di fecondazioni artificiale o ha importanti famiglie di madri di toro nella stalla, ma quello che ha capito che il patrimonio genetico della sua mandria, al pari delle strutture della stalla, la sala di mungitura e il parco macchine per i lavori in campagna è uno degli elementi dell’azienda su cui è possibile lavorare e sul quale fondare il proprio successo.

Rispetto agli altri elementi il miglioramento genetico ha i suoi tempi, quindi è da considerarsi un investimento a lungo termine, e le sue incertezze, legate alle accuratezza della stima degli indici genetici e alla casualità della trasmissione genetica, ma i risultati ottenibili attraverso la scelta corretta dei tori da usare e delle femmine da tenere in azienda possono contribuire a costruire nel tempo la mandria che nel futuro produrrà un latte dalle caratteristiche superiori rispetto all’attuale (in quantità, composizione e costi di gestione).

Fatta questa premessa per fare genetica oggi sono a disposizione molti più strumenti rispetto al passato: ci sono molti più indici sulla base dei quali scegliere, ci sono strumenti legati a tecnologie innovative come la genomica e ci sono strumenti informatici che permettono di utilizzare queste informazioni al meglio.

Gli indici genetici

La Frisona oggi pubblica 5 indici legati alla produzione, 21 legati alle caratteristiche morfologiche, 4 legati alle caratteristiche funzionali. Ciascuno di questi singolarmente può essere utilizzato per creare una classifica e per selezionare tori e vacche. I singoli indici sono inoltre combinati in quello che è l’indice di selezione ufficiale della razza, il PFT che ha come obiettivo migliorare la quantità e la qualità del latte prodotto insieme alla funzionalità complessiva dell’animale sia per la parte morfologica che per longevità, resistenza alla mastite e fertilità. Altri caratteri composti sono l’indice composto mammella e l’indice per la funzionalità di arti e piedi. L’unica eccezione in questo contesto è l’indice per la fertilità che per la natura complessa del carattere viene pubblicato solamente come indice composto e non per quanto riguarda i singoli indici che lo compongono. In questo panorama complesso l’allevatore può scegliere i soggetti per le caratteristiche che più rispondono alle necessità del suo contesto economico produttivo presente e futuro. Tra le opzioni disponibili oggi anche per la Frisona è possibile pensare di selezionare per la k caseina BB con maggiore efficacia che in passato: nel top delle classifiche di tutto il mondo c’è una grande possibilità di scelta di tori portatori del genotipo BB. Ci sono molti tori portatori del gene per la pezzatura rossa anziché nera. Di recente cominciano ad essere disponibili anche tori che danno progenie senza corna (“POLLED”) a presto sarà possibile scegliere i riproduttori per molte altre caratteristiche legate a singoli geni di cui si conosce la funzione.

La genomica

L’innovazione legata alle tecniche di analisi del DNA e della loro utilizzazione per la stima del valore genetico di un soggetto oggi permette ad ogni allevatore di:

a) avere a disposizione tori provati, tori in prova di progenie e tori genomici con livelli di superiorità genetica impensabili fino a 3 anni fa e con dei livelli di accuratezza molto elevati;

b) scegliere con efficacia le vacche e le manze migliori da tenere in azienda per costruire la mandria del futuro in tempi più brevi utilizzando il risultato di un test genomico.

L’informatica

All’aumentare delle informazioni disponibili scegliere in modo ottimale il meglio per la propria situazione richiede strumenti informatici evoluti che vanno dai sistemi di rilevazioni giornaliera delle produzioni ai sofisticati sistemi di gestione delle informazioni genetiche ed anagrafiche di tori e vacche per poter: 1) scegliere il gruppo di tori meno imparentato con le linee genetiche utilizzate in azienda e che permette di raggiungere i propri obiettivi di miglioramento al costo minore e 2) programmare quale toro utilizzare sulle singole vacche/manze per tenere sotto controllo consanguineità e geni recessivi e allo stesso tempo massimizzare il risultato genetico atteso.

L’importante sapere dove si vuole andare

Migliorare il livello genetico della propria mandria oggi è possibile per tutti gli allevatori che non vogliono lasciare niente al caso nella gestione della propria azienda. Gli strumenti ci sono e per utilizzarli al meglio resta di fondamentale importanza capire quali aspetti sono strategici per il futuro della propria mandria.