I minerali sono nutrienti fondamentali della vita di ogni essere vivente perché partecipano a vario titolo a tutte le funzioni metaboliche dell’organismo. Sono presenti in quantità variabile sia negli alimenti che nell’acqua da bere, e da queste fonti vengono ingeriti dagli animali. A livelli pratici i minerali vengono classificati in macro e micro minerali in funzione della quantità funzionale che ne determina il fabbisogno. I primi vengono quantificati nell’ordine dei grammi e i secondi in milligrammi. Della totalità dei minerali presenti in natura, 38 sono oggetto di attenzione da parte della comunità scientifica e di quella tecnica a causa di eccessi e carenze che possono compromettere la salute e le performance degli organismi viventi. Solo una parte di questi può essere aggiunta alle diete degli animali, in quanto ne sono stati attentamente studiati i fabbisogni e non sono state notate pericolosità nel loro impiego. Pur tuttavia, nell’ambito dei 14 minerali di interesse da parte dei nutrizionisti e integrabili nelle diete degli animali d’allevamento esistono grandi cautele a causa dell’esistenza di un Massimo Livello Tollerabile (MTL). Molto chiarificatore ed unico nel suo genere, il testo Mineral Tolerance of Animals (seconda edizione del 2005) del National Research Council (NRC) di cui riportiamo letteralmente il seguente paragrafo.

“L’eccesso di minerali nella dieta e nell’acqua degli animali può avere un effetto negativo sulla loro salute, su quella dei consumatori e sull’ambiente. La prevenzione dell’esposizione pericolosa ai minerali è una parte fondamentale dell’alimentazione e della gestione degli animali. Su richiesta della Food and Drug Administration, le National Academies hanno convocato un comitato per formulare raccomandazioni sulla tolleranza animale e sui livelli dietetici tossici, aggiornando un rapporto del 1980 sulla tolleranza minerale negli animali domestici. Sulla base di una revisione dei dati e delle informazioni scientifiche attuali, il rapporto stabilisce un “livello massimo tollerabile” (MTL) per ciascun minerale in quanto si applica alle diete di animali da allevamento, pollame e pesce. Il rapporto include un’analisi degli effetti dei livelli tossici nelle diete degli animali e identifica gli elementi che pongono potenziali problemi per la salute umana. Il rapporto raccomanda una ricerca che includa una migliore caratterizzazione dell’esposizione degli animali ai minerali attraverso l’alimentazione; una migliore comprensione della relazione tra le concentrazioni di minerali negli alimenti e nell’acqua e i livelli nei prodotti di consumo come carne, latte e uova; e ulteriori ricerche sul livello massimo tollerabile di minerali per animali acquatici e da compagnia”.

Come accennato in precedenza, esiste una grande variabilità nella concentrazione dei minerali negli alimenti zootecnici e nell’acqua da bere. Ciò dipende, nel caso degli alimenti, dalla specie botanica, dalla concentrazione dei minerali nei suoli, dai piani concimali e di smaltimento delle deiezioni, dall’inquinamento antropico e dalla stagione. Solitamente le diete degli animali d’allevamento di qualsiasi fase del loro ciclo produttivo vengono integrate sia con macro che con micro minerali. I fabbisogni di riferimento sono quelli contenuti nella collana dei “nutrient requirements” dell’NRC, delle varie specie domestiche. Per motivi di varia natura, che possono andare dalla cattiva conoscenza dei fabbisogni nutritivi alla non conoscenza delle concentrazioni effettive dei minerali presenti negli alimenti zootecnici e nell’acqua da bere, oltre alle carenze non sono infrequenti gli eccessi. Esiste anche la tendenza a sovradosare i minerali ritenendo che ciò possa ulteriormente giovare sullo stato di benessere degli animali. Per alcuni macrominerali come il magnesio, il sodio ed il calcio i margini di sicurezza sono molto elevati, cosa che non avviene se si tratta degli oligoelementi.

Un esempio su tutti è quello del selenio. Il dosaggio consigliato per le bovine in asciutta è di 0.3 mg per ogni kg di sostanza secca ingerita. Una bovina in lattazione in una stalla a gruppo unico e di media produzione in condizioni di neutralità termica ingerisce 24.5 kg di sostanza secca, per cui viene consigliato un apporto giornaliero di circa 7,5 mg di selenio. La biodisponibilità di questo minerale è del 30-50% se apportato dal selenito di sodio e di oltre il 70% in quello presente nei foraggi. Spesso si integra il selenio utilizzando forme organiche che hanno una biodiosponibilità molto più elevata.

Il dosaggio tossico per questo elemento è di 5 mg/kg di sostanza secca della dieta, per cui nell’esempio riportato si possono avere problemi se l’apporto giornaliero supera i 127 mg. Errori di formulazione, una non uniforme miscelazione nella dieta oppure incidenti vari possono esporre alcuni o tutti gli animali all’intossicazione da selenio.

Massimo Livello Tollerabile (MTL) di alcuni minerali nella dieta giornaliera
BoviniOvini
Calcio % s.s.1.51.5
Fosforo % s.s.0.70.6
Magnesio % s.s.0.60.6
Potassio % s.s.22
Zolfo % s.s.0.30.3
Sodio cloruro % s.s.34
Cobalto ppm2525
Rame ppm4015
Iodio ppm5050
Ferro ppm500500
Manganese ppm20002000
Molibdeno ppm55
Zinco ppm500300
Selenio ppm55
Fonte: Mineral Tolerance of Animals NRC 2005