Prevedere il futuro è come fare le previsioni del tempo: più si va in là e più si rischia di sbagliare. Di sicuro il primo semestre dell’anno sarà caratterizzato da una grande instabilità politica, per via delle elezioni del 4 Marzo, e quindi da uno stato di paralisi delle importanti decisioni che un governo dovrebbe prendere rapidamente per rendere più funzionale ed equo il nostro paese. Saremo “serialmente arringati” dai politici più telegenici di ogni partito sul medesimo programma elettorale, che ha come obiettivo primario quello di dare risposte semplici alle angosce emotive della gente, esasperate ad arte dai politici stessi. Tipico metodo di governance per rimandare l’affrontare in maniera razionale i veri problemi del paese che spesso comportano scelte impopolari.

Nonostante tutto questo l’economia italiana è ripartita. Molti sono però gli esclusi da questa rinascita, fatto che sta generando una profonda rabbia sociale a cui nessun programma politico, almeno per ora, sta prestando attenzione nonostante l’elevata pericolosità. Per il mondo zootecnico gli ultimi mesi del 2017 sono andati sostanzialmente, bene almeno per quanto era facilmente prevedibile, come per i prezzi del latte e della carne alla stalla che sono rimasti stabili (se non aumentati).

La gente, o meglio i consumatori, non solo italiani, vedono con crescente interesse il latte e la carne prodotti nel nostro paese. L’export agro-alimentare è andato infatti piuttosto bene nel 2017, con un probabile superamento dei 40 miliardi di euro ed una crescita del 6% rispetto all’anno precedente. Il solo il settore lattiero caseario ha fatto registrare nelle esportazioni, nei primi 7 mesi del 2017, un + 7.3% in volume ed un + 9.4% in valore. Dopo anni sono ripresi gli acquisti delle famiglie del settore agro-alimentare. Nei primi 9 mesi sono infatti cresciuti dell’1.3%, nonostante il – 1.2% registrato per latte e derivati che va a sommarsi al – 2.8% registrato nel 2016 nei confronti dell’anno precedente. Dopo un calo del 4% nel 2016, rispetto all’anno precedente, le carni, di tutti i tipi, hanno finalmente segnato un + 1.5% nei primi 9 mesi dell’anno appena trascorso.  Nonostante la legge che impone per buona parte dei prodotti del latte la dichiarazione di provenienza ed un export così sostenuto, sembra essere inesorabile la riduzione dei consumi interni di prodotti del latte.

Ruminantia, insieme ad alcune aziende partner come Duregger, Elanco, Inseme, Rota Guido, Studio Lorenzi, TDM e Zoetis, ha presentato nel 2017, alla filiera del latte bovino italiano, una proposta molto concreta di riqualificazione della produzione primaria, denominata Stalla Etica®. Questo progetto ha l’obiettivo di dare una migliore qualità della vita alle bovine, ridurre l’uso dei farmaci e migliorare la sostenibilità della produzione di latte. Ruminantia proseguirà anche nel 2018 questa campagna di riqualificazione nella speranza di raccogliere un maggiore consenso proprio da parte dell’industria lattiero casearia. Ad oggi, ha accolto la nostra proposta il caseificio Iaquilat di Benevento, che sta predisponendo i primi prodotti fatti con il Latte Etico®.

La continua riduzione dei consumi dei prodotti del latte si è tradotta in cali di fatturato dell’industria lattiero-casearia. Salvo rare eccezioni, non ci sembra che l’industria del latte abbia analizzato a fondo le ragioni di questo allontanamento dal latte, che colpisce soprattutto i giovani (-21%) e le fasce più agiate della popolazione (- 15.8%), ma, soprattutto, non sembra che abbia preso dei seri provvedimenti. In questo contesto, è altamente probabile che al rinnovo dei contatti per il 2018 si riperpetui il solito mantra “…il latte e formaggi non si vendono e da gennaio a giugno se ne trova tanto per cui il latte alla stalla costerà meno”.

Ruminantia dedicherà molta attenzione nel 2018 anche ad un’altra delle motivazioni che sta portando ad una riduzione dei consumi, soprattutto del latte da bere (- 5.4%), cioè il fatto che a fasce sempre più in crescita della gente, anche in possesso dell’enzima lattasi, il latte fa male. In vari contesti stiamo studiando questo fenomeno nella speranza che alcuni provvedimenti genetici e nutrizionali possano ridurre nel latte la presenza delle sostanze sospette anche in tempi molto brevi. I lavori che pubblichiamo nella rubrica “Etica & Salute”, gentilmente sostenuta da Lattebusche e Centrale del latte di Roma, i contributi di alcuni autori di Ruminantia Mese e la presenza del sottoscritto nel progetto di ricerca Appenbio, di cui Alce Nero è il capofila, spero possano portare in tempi ragionevoli Ruminantia a fare una proposta “olistica”, analoga a quella della Stalla Etica®.

Continueranno i momenti di divulgazione tecnico scientifica di Ruminantia sul territorio con iniziative che via vi presenteremo. Ad oggi abbiamo programmato quattro giornate di approfondimento sulla “Cultura del conto economico”, con la Farm Consulting srl di Cremona, e il secondo convegno di Aeos – Ruminantia, Analytica 2018”, a Marzo.

Pertanto, tanti auguri a tutti noi di un sereno e costruttivo 2018!