C’è una straordinaria analogia tra il funzionamento del sistema immunitario e l’organizzazione sociale di un popolo. Noi che ci occupiamo di animali ben sappiamo quanto sia importante per un individuo avere un sistema immunitario efficiente, sia per quanto riguarda quello innato che per quello acquisito o adattativo. Quest’ultimo è dato dal pool di anticorpi, o meglio dalla capacità di produrli, che nel corso della vita si accumulano negli individui per renderli sempre più efficienti nel contrastare gli attacchi dei patogeni. Più l’età avanza e s’incontrano germi e virus, maggiore sarà la varietà di anticorpi che si accumulano nell’organismo. Gli anticorpi sono la memoria immunologica di un individuo, un po’ come l’esperienza è il ricordo di vittorie e sconfitte della vita. Esperienza e anticorpi rendono un individuo potenzialmente sempre più forte nello scorrere degli anni. Ogni nazione e religione del mondo celebra la memoria di eventi negativi ed eventi positivi: la memoria è infatti l’anticorpo più efficace per evitare di ripetere sempre gli stessi errori e capire bene la vita.

Ma la memoria va continuamente allenata.

Le madri, come ben sappiamo, non si limitano a partorire un figlio ma si premuniscono anche di dargli in dote fin dalla nascita una parte della loro “esperienza immunologica”, ossia gli strumenti per contrastare i patogeni pericolosi per la salute e per la vita. Lo fanno trasferendogli il pool di anticorpi che hanno collezionato nella loro esistenza attraverso la placenta se sono esseri umani, o tramite il colostro nel caso dei ruminanti. La pratica zootecnica c’insegna che l’età conferisce una “saggezza immunitaria”, perché le mamme più anziane hanno sicuramente incontrato nella loro vita più batteri e virus rispetto a quelle più giovani. A conferma di questo, chi alleva vacche da latte conosce bene il valore inestimabile del colostro di animali anziani in ottima salute, un elisir che se assunto in grandi quantità e precocemente rappresenta un’arma invincibile contro le malattie infettive del vitello. Finita la dote di anticorpi materni, sarà il giovane a iniziare a farsi la sua esperienza immunitaria. La medicina, grazie ai vaccini, è in grado di aiutare uomini e animali ad accelerare la dotazione di anticorpi organizzando incontri con batteri e virus patogeni resi innocui in modi diversi.

Anche le società umane hanno bisogno di anticorpi, pur potendo contare anche loro su un “sistema immunitario innato”. Anticorpi per neutralizzare l’antico predatore sopito in ognuno di noi.

Il nostro paese ha fatto grandi cose, ne sta facendo e continuerà a farne, nonostante i purtroppo tanti detrattori che fanno di tutto per mettere in evidenza che il bicchiere non è “mezzo pieno ma sempre mezzo vuoto”, che all’estero tutto (ma proprio tutto) va meglio e che siamo circondati da complotti. Questa gente, che spesso non appartiene al “popolo della partita IVA”, ossia alle imprese di beni e servizi, esiste per diffondere odio e paura ed è un freno ed un ostacolo per la crescita economica e del welfare del nostro paese, o meglio di ogni nazione della terra. Sono persone “senza arte né parte” che in biologia potrebbero essere classificate come parassiti, con la differenza che un parassita quasi mai distrugge l’organismo parassitato. Anche al di fuori del “popolo della partita IVA” ci sono tante persone tra i docenti, gli amministratori pubblici, i religiosi, le forze dell’ordine, i politici, i sindacalisti, i giornalisti e tra i semplici cittadini che hanno il “senso dello stato” e spesso ci fanno commuovere per la loro abnegazione e generosità. Intendiamoci: “mele marce” ce ne sono anche tra le imprese, ossia quelle che pur di fare profitti non hanno riguardo né per le persone né per l’ambiente.

I “vaccini”, come aiutano gli individui ad integrare gli anticorpi materni e accelerare l’esperienza immunitaria contro i patogeni, possono aiutare a rendere più sana e serena una comunità di uomini.

Mi sono molto piaciuti alcuni passaggi del discorso di fine anno del Presidente Mattarella, ed in particolare il consiglio di vedere l’Italia dall’esterno, ossia dal punto di vista di chi non vi risiede, con particolare attenzione all’attrazione che questi hanno verso le nostre peculiarità.

Quindi quale vaccino ci auspichiamo per il 2020?

Innanzitutto deve essere polivalente perché le “infezioni” da prevenire, ma anche da curare, sono tante. La prima è dovuta alla parte primitiva, ossia il cacciatore in piccoli branchi, che è dentro di noi. Questa nostra origine predatoria è accuratamente avvolta in strati e strati di cultura, leggi e precetti religiosi che si sono stratificati nei secoli ma che ogni qualvolta ci sono ingiustizie e ristrettezze economiche è pronta a balzare fuori e azzerare completamente la memoria e la cultura collettiva. La seconda infezione è quella che Nietzsche chiamò il nichilismo, ossia il vedere tutto nero, sempre negativo, e rifugiarsi in un idealizzato passato per il terrore cieco del futuro. La nostra redazione ben sa che le notizie positive fanno meno audience rispetto a quelle negative, ma abbiamo comunque il dovere editoriale di pubblicarle. La terza grave infezione è il non essere orgogliosi di appartenere ad una comunità, quella degli italiani, che nella sua lunga storia ha prodotto cultura giuridica e umanistica, scienza, arte, moda, cibo eccellente, tecnologie avanzate e attenzione per l’ambiente.

Accanto a questo vaccino trivalente ne vorremmo anche uno bivalente che aiuti a prevenire il frazionamento infinito delle aziende agricole fino alla non più utilizzazione agricola e zootecnica, fenomeno principalmente alla base dell’abbandono delle aree marginali, e aiuti a far rimanere uniti e in armonia figli, nipoti e cugini, eredi di allevamenti e campagne: perché l’unione fa la forza. La crisi economica e la chiusura di tanti allevamenti vedono nella litigiosità degli “eredi” una delle cause principali. Nei paesi “maturi” questo problema investe anche le imprese produttive e commerciali che non evolvono affidando a terzi la gestione se gli eredi non riescono ad organizzarsi.

Sono convinto che qualche “illuminato” sia in grado di produrre questi vaccini, ma forse ogni italiano sarebbe in grado di farlo se solo per un momento riprendesse a pensare con la propria testa e non con la testa altrui.

Auguri a tutti di un prospero e sereno 2020!