Ogni indice genetico ha una sua scala di espressione e spesso, questa scala, è definita in base a delle variabili standardizzate che non aiutano a capire immediatamente che cosa aspettarsi a livello fenotipico dalle figlie dei tori.
In Italia, fatta eccezione per i caratteri produttivi, cioè latte, grasso, proteina kg e percentuale, che sono espressi sulla scala originale del carattere (kg o percentuali), tutti gli altri indici vengono espressi su una scala standardizzata.
Due sono le scale utilizzate: quella dei caratteri morfologici che ha, per tutti, media 0 e deviazione standard uguale a 1 e quella dei caratteri funzionali che ha media 100 e deviazione standard 5.
Si è fatta questa scelta per evitare di creare troppa confusione e per semplificare l’utilizzo degli indici da parte degli allevatori. Per i caratteri morfologici i tori miglioratori hanno valori superiori allo zero e i tori al top delle classifiche hanno valori superiori a 3. Per quelli funzionali i tori miglioratori sono tutti quelli che hanno valori superiori a 100. Facile per distinguere i migliori ma decisamente “oscuri” quando si tratta di prevedere quale risultato aspettarsi dalle figlie in allevamento.
C’è un modo per sapere quanto vale in punti lineari sulla scala di valutazione morfologica ufficiale un +1 sulla statura? Quanti punti di differenza ci si deve aspettare dalle figlie di un toro che ha indice +2 rispetto a quelle di un toro +3 ?
Un modo c’è e tutti i parametri utili per valutare questi elementi sono disponibili sul sito dell’ANAFI, nella sezione dedicata agli indici relativi all’aggiornamento della base genetica.
Per tutti i caratteri morfologici, in particolare, vengono riportati in una tabella due valori:
a) il valore della media fenotipica delle vacche che compongono la base genetica (nate fra il 2005 e il 2007);
b) il valore di una unità di deviazione standard in punti lineari sulla scala originale sulla quale il carattere viene valutato dagli ispettori.
Questi due elementi permettono di dire che la differenza fra un toro +2 e un toro + 3 per il carattere “Statura” é di 2,5 punti sulla scala lineare mentre per il carattere “Forza” la stessa differenza di un punto sull’indice vale solo 1,5 punti sul lineare.
Sapere tutto questo è importante per essere in grado di valutare con obiettività quanto attendersi dall’utilizzo di un riproduttore rispetto ad un altro, senza farsi distrarre dalla scala artificiale che in alcuni casi potrebbe trarre in inganno e creare false attese.
L’altra cosa che è importante non dimenticare mai, nel valutare le differenze fra i tori, è il fatto che qualsiasi riproduttore trasmette alla sua progenie solo metà del suo valore genetico. Questo significa che la reale differenza attesa fra le figlie dei tori +2 a statura e quelle di tori +3 a statura non è di 2,5 punti (che è la differenza di livello genetico tra i due tori) ma di 1,25.
Quale è allora la differenza attesa sulla figlie dei tori che hanno indice a TIPO di livelli differenti? Questo carattere spesso influenza pesantemente il mercato dei tori. E’ quindi importante essere in grado di valutare in modo corretto che cosa aspettarsi sui punteggi morfologici delle figlie.
La Tabella 2 ci aiuta a quantificare questa differenza sia in termini di punteggio medio che in termini di distribuzione delle figlie per diverse classi di punteggio finale. In termini di punteggio medio la differenza è minima tra i due estremi della distribuzione, due punti, ma è evidente che i tori con indice a tipo sopra +2 hanno una proporzione di figlie nelle classi “Buono +” e “Molto” oltre il 70% mentre, le figlie dei tori sotto media (-2) nelle classi di merito superiori sono il 50% in meno. La cosa curiosa è che questa è la differenza fra i due estremi della distribuzione. I tori con indice a tipo intorno allo zero hanno il 50% delle figlie nelle classi superiori alla media e da quelli + 1 ci si può aspettare ne abbiano almeno il 60%. Questo aiuta a dire che la differenza fra i tori +1 e +2 a tipo, per i quali a volte i prezzi del seme mostrano differenze sostanziali, in realtà non si traduce in differenze così massicce a livello fenotipico come le strategie di marketing farebbero pensare.
Tabella 1 – Il valore in punti lineari dello zero (0) dell’indice e della deviazione standard per ciascuno dei caratteri morfologici all’aggiornamento della base genetica di aprile 2013 ( http://www.anafi.it/IndiciGenetici/AggiornamentoParametriBaseGenetica.asp )
Tabella 2 – Il valore fenotipico delle figlie di tori con diverso livello genetico per il punteggio finale e per le quattro classi di Punteggio Finale.
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