Conservo vivo il ricordo di quando vidi leggere un conto economico di una grande industria da parte di un importante amministratore delegato. Nel cercare di carpirgli qualche segreto, di cogliere qualche strano algoritmo di sua creazione o di qualche calcolo complesso mi sono reso conto che guardava alcuni numeri elementari per giudicare i profitti e la produttività dell’impresa che stava amministrando.
La giovane età e più spesso l’inesperienza c’impone come metodo di lavoro la complessità dei tanti parametri e degli infiniti indici che il più delle volte impediscono una visione sintetica delle criticità e rendono impossibile una risposta alla semplice domanda: vado bene o vado male. Questo approccio rende anche difficile la risposta alla domanda successiva all’evidenziazione di qualche problema dall’analisi dei dati:…e quindi? Capisco ora a distanza di molti anni il perché a scuola fare i riassunti non fosse solo un’inutile perdita di tempo.
Nel piano generale di recupero di redditività derivante dalla produzione di latte ciò è possibile se si dispone di dati semplici, essenziali e di immediata comprensione anche sacrificando precisione e mode. Un dato su cui si deve lavorare deve essere intuitivo ed elementare. Mi viene l’esempio sul come si misura il consumo di una automobile o il linear score per le cellule somatiche. Per il primo esempio è molto più intuitivo il consumo espresso in “quanti chilometri faccio con un litro di benzina” rispetto a “ quanti litri servono per fare 100 chilometri”. Se l’obiettivo è consumare meno è più importante usare un indice più intuitivo.
Le leggi, la medicina veterinaria e tutti i sistemi di pagamento qualità misurano il grado d’infiammazione della mammella come numero di cellule somatiche per millilitro di latte al posto del sicuramente più corretto linear score. L’obiettivo non è superare un esame di epidemiologia ma ridurre le cellule somatiche del latte. In questo momento critico, o meglio di cambiamenti, credo sia fondamentale selezionare parametri tecnici, individuali e collettivi, ed economici, di facile comprensione e di altrettanta facile raccolta.
Il conto economico inteso anche semplicemente come differenza fra costi e ricavi e gestito per macro centri di costo di per se aiuta solo a capire se si perde o si guadagna e non se il guadagno è il linea con quanto ci si può attendere da quel tipo di attività. A quest’ultima risposta si può arrivare solo confrontando allevamenti omogenei per dimensione ed ubicazione. Lo stesso si deve dire per i parametri produttivi, riproduttivi e sanitari che insieme compongono gli indici delle performance tecniche. Pertanto l’adozione di parametri tecnici ed economici elementari e affidabile può permettere di rispondere velocemente alla domanda “vado bene o vado male?
In chiusura mi viene da ricordare quando alle prime armi dissi, ad un grandissimo veterinario al qualche cercavo di “rubare” qualche segreto della sua strabiliante bravura osai dire…ma non sarebbe meglio… e lui mi rispose: si ricordi Fantini che il meglio è nemico del bene.
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