In Italia l’allevamento zootecnico è in grave crisi. Le cause possono essere ricercate principalmente negli alti costi di produzione e nei bassi prezzi dei prodotti.

La cruda realtà ci dice che le varie misure adottate per tutelare il settore zootecnico non saranno sufficienti da sole a rendere gli allevamenti economicamente sostenibili, fino a quando non saremo in grado di trovare delle alternative che consentano di abbattere i costi di produzione e di migliorare i prezzi dei prodotti attraverso l’aumento della qualità degli stessi.

Rendere efficiente l’uso delle risorse disponibili:

Date le premesse, sarà allora probabilmente molto utile guardarsi intorno e riporre la propria attenzione nelle zone zootecniche per eccellenza nel mondo. Aree nelle quali, tra le altre cose, non esistono finanziamenti né aiuti statali e dove gli allevatori, a causa della loro scarsa capacità finanziaria, non hanno accesso alle tecnologie più costose.

Di necessità virtù, queste aree si sono adoperate per mettere a punto tecniche capaci di sfruttare in modo estremamente efficiente l’erba, la principale e più economica risorsa disponibile, generando tecniche di produzione che prevedono un bassissimo investimento iniziale pur permettendo il raggiungimento di risultati eccellenti.

Il “Pascolamento Razionale Voisin”

Il Pascolamento Razionale Voisin è una strategia di gestione degli allevamenti a pascolo, caratterizzata da un basso investimento iniziale. Consente però di raggiungere eccellenti risultati produttivi ed economici nel rispetto dell’ambiente, della biodiversità e del benessere animale.

E’ da subito chiaro a tutti come queste premesse siano in totale armonia con le nuove regole della PAC e con la crescente consapevolezza sociale ed ambientale dei consumatori, che fanno sempre più richiesta di prodotti sani ed ecocompatibili.

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Il sistema Voisin è facile da adottare in qualsiasi allevamento. La chiave di volta del progetto è da ricercarsi nel perfezionamento della coltivazione, nell’uso razionale e nella manutenzione di prati e pascoli.

In fondo si tratta di un ritorno perfezionato alle origini, attraverso la gestione ottimale della prima risorsa a disposizione di ogni allevamento zootecnico al mondo: non è scontato ricordare oggi che i ruminanti sono le uniche specie in grado di trasformare efficientemente i materiali fibrosi dell’erba in carne e latte a beneficio dell’essere umano.

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Fondamenti teorici del Pascolamento Razionale Voisin:

La tecnica ha avuto origine con gli studi di Andrè Marcel Voisin il quale, grazie all’attenta osservazione e allo studio accurato dei prati, ha scoperto che se questi sono pascolati in un momento fisiologico preciso, sarà possibile ottenere una maggior quantità di foraggio di eccellente qualità, senza compromettere il futuro ricaccio.

Successivamente questo principio fu utilizzato in Sud America fino alla messa a punto di un sistema che oltre ad aumentare la produttività dei pascoli, era in grado anche di portarli ad uno stato di equilibrio nel quale era possibile mantenerli sani e produttivi per più anni fino a giungere ad una situazione di prato stabile semi naturale permanente.

In questa breve descrizione del sistema di pascolamento non è possibile esaurire i fondamenti teorici che sono numerosi e complessi.

Basta dire in questa sede che si tratta di una tecnica complessa, che considera la triade PIANTA-SUOLO-ANIMALE come un’unità ecologica sistemica nella quale ogni elemento deve essere preso in considerazione in funzione delle sue continue interazioni con gli altri due.

Lo stadio fisiologico ideale per il pascolo viene chiamato “punto ottimale di riposo” ed è quello nel quale la PIANTA, dopo la recisione, riesce a riprendere l’accrescimento vegetativo grazie all’accumulo di sostanze di riserva a livello radicale che sopperiscono così alla mancata sintesi della parte aerea.

nutrizione3Dopo la recisione la pianta utilizza le sostanze di riserva del sistema radicale fino a formare una ragionevole biomassa aerea, in questo momento comincia ad immagazzinare nuovi carboidrati, fondamentali per il successivo ricaccio. Il “punto ottimale di riposo” è rappresentato nella  figura dalla pianta numero 4, ovvero quella che ha restituito il 100% dei carboidrati nelle radici.

In questo sistema si lavora con la vita del SUOLO: man mano che aumenta l’attività biotica, aumenta la fertilità, migliora la struttura, si evita il processo di erosione e aumentano le riserve idriche.

Gli ANIMALI godono di una vita a pascolo, con benefici visibili in termini di stato di salute della mandria, efficienza riproduttiva, produzione di latte, ecc.

L’applicazione sul campo:

Come prima cosa si deve analizzare ogni pascolo o erbaio dell’allevamento al fine di determinarne la composizione floristica e misurarne la produzione di biomassa in ogni periodo dell’anno. Si deve poi stabilire il fabbisogno nutrizionale degli animali allevati e dividere la mandria in due gruppi: quelli più esigenti e quelli di minori fabbisogni alimentari.

Una volta raccolti questi dati principali, accompagnati da una dettagliata descrizione della topografia e della qualità dei suoli, si procede alla suddivisione del pascolo in più appezzamenti.

Gli appezzamenti devono essere in un numero tale da raggiungere un carico istantaneo molto elevato (numero capi/ettaro). La base per mantenere il pascolo produttivo e sano è quella di  pascolare con un’altissima intensità in modo tale che venga raccolto tutto il materiale minimizzando al massimo lo spreco di foraggio.

Per quanto riguarda il tempo nel quale la mandria pascola ogni appezzamento, chiamato periodo di permanenza, questo deve essere sufficientemente corto da evitare che l’erba sia recisa due volte nello stesso pascolamento.

Ogni uno/quattro giorni (i tempi variano in funzione delle condizioni locali), la mandria lascia un appezzamento per entrare in uno nuovo che si troverà in quel momento a sua volta nel suo “punto ottimale di riposo”.

In questo schema la mandria più esigente in fabbisogni nutrizionali entrerà per prima nell’appezzamento, e consumerà una maggior quantità di foraggio scegliendo quello di maggior qualità. La seconda mandria, quella con i fabbisogni nutrizionali inferiori, consumerà il foraggio rimanente e sarà di fondamentale importanza per il controllo di quelle specie vegetali di minor valore foraggero.

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Alcuni dei benefici:

Questa tecnica così innovativa in Italia, permetterà inoltre agli allevatori di migliorare sostanzialmente le condizioni dei loro terreni, prima di tutto perché l’animale pascolando restituisce sostanza organica al suolo con le feci e poi perché si attivano molti altri processi biologici positivi che si succedono con il tempo.

Si tratta di un sistema di pascolamento che non prevede l’utilizzo di fertilizzanti nè di diserbanti e la semina e trasemina vengono realizzate su sodo (direttamente sul manto erboso).

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Grazie alla tecnica di pascolamento razionale, si ottengono prodotti di una qualità organolettica e nutrizionale del tutto superiori a quelli ottenuti negli allevamenti intensivi a stalla, offrendo così al produttore la possibilità di prendere parte a filiere specifiche e di vendere a prezzi superiori alla media di mercato.

Il metodo qui descritto brevemente è applicabile a terreni di ogni grandezza e di ogni qualità oltre ad essere un ottimo sistema da incorporare negli allevamenti Italiani.

Accompagnato da una buona gestione degli eccedenti (fieno e silo) e dalle adeguate correzioni in base alle caratteristiche specifiche di ogni allevamento, vi permetterà inoltre di incrementare abbondantemente il carico di bestiame sui pascoli.