E’ opinione comune che le azioni di miglioramento genetico si facciano scegliendo bene i tori per la FA. Questa affermazione è vera solo in parte. Le future generazioni di manze e vacche che contribuiranno negli anni alle performances produttive, riproduttive e funzionali di un qualsiasi allevamento da latte dipendono dal livello genetico dei loro padri ma anche da quello delle loro madri. Quanto e come scegliamo le vacche che entreranno nel ciclo riproduttivo dell’azienda a livello genetico contribuisce per il 50% al miglioramento genetico aziendale. Oggi poi, con gli strumenti genomici che sono disponibili, fare scelte sul livello genetico delle bovine allevate è quasi accurato come scegliere i tori.

La tradizione

Prima dell’avvento della genomica c’erano due modi per poter conoscere il livello genetico della propria azienda:

  1. far parte di un sistema di controlli funzionali e di registrazione degli animali che fornisce indici genetici per i singoli animali;
  2. mettere a punto dei sistemi di valutazione genetica interna all’azienda.

In entrambi i casi il passo fondamentale è registrare da una parte le informazioni anagrafiche (padre e madre) di ogni soggetto presente in azienda e dall’altra le informazioni relative a produzione, riproduzione, morfologia e funzionalità di ciascun soggetto allevato. Gli indici così calcolati sono più o meno accurati in funzione del numero delle informazioni utilizzate per il calcolo e, sopratutto per le femmine allevate in azienda, dipendono dal numero di lattazioni e dalla dimensione aziendale. Andando per gradi, l’accuratezza degli indici delle bovine è più alta all’interno di un sistema di valutazioni genetiche nazionali e meno all’interno di un sistema di valutazioni interno all’azienda in funzione della numerosità dei dati e della loro accuratezza. In linea generale il livello massimo di accuratezza per le valutazioni genetiche tradizionali può arrivare intorno al 50% per le vacche con molte lattazioni e al 30% per i soggetti di cui si conoscono solo padre e madre.

L’innovazione

Oggi, grazie agli innovativi strumenti che la genomica mette a disposizione è possibile conoscere il livello genetico dei propri animali solo sulla base dell’identificazione anagrafica e dell’analisi del DNA con una attendibilità che va dal 50 al 75%, a seconda del carattere valutato. L’unico requisito necessario per poter avere questa informazione è l’esistenza di un servizio di genotipizzazione (= analisi del DNA utilizzando chip standard) e di un successivo servizio di calcolo degli indici sulla base del risultato dell’analisi di laboratorio.

In Italia gli indici genomici al momento sono disponibili solo per i soggetti iscritti al sistema dei controlli funzionali e al libro genealogico ma negli Stati Uniti ed in Canada è possibile avere informazioni genetiche sugli animali presenti in azienda, anche se non iscritti al libro genealogico.

Scegliere vacche e manze

Qualunque sia lo strumento che si utilizza, scegliere sia i tori che le vacche per il miglioramento genetico dell’azienda rende più efficace l’azione di selezione.  Il primo passaggio fondamentale è quello di determinare un criterio di scelta, possibilmente legato all’efficienza economica dell’azienda. In figura 1 è riportato un esempio. L’azienda analizzata ha un livello medio di 250 euro per un indice economico di selezione. Circa il 15% delle vacche in questa azienda ha un livello genetico per l’indice negativo. E’ poco utile all’azienda che questi soggetti trasmettano i loro geni (negativi) alla generazione successiva.

Utilizzando tutti i soggetti disponibili per le fecondazioni, scegliendo tra i migliori tori per l’indice economico (valore medio 516 euro), il livello genetico atteso delle vitelle nate è pari a circa 380 euro, con un numero di manze con valore negativo intorno al 7%. Se si selezionano per la riproduzione solo le manze e le vacche che hanno un indice di selezione positivo (circa l’85% del totale) il livello genetico medio delle vitelle nate è superiore di circa 40 euro e il numero atteso di vitelle con valore negativo si riduce al 5%.

L’essenziale è misurare

Per poter migliorare, il primo passo è quello di conoscere la propria situazione. Conoscere il livello genetico della propria mandria per i caratteri che incidono sull’efficienza economica dell’azienda è essenziale per diverse ragioni:

  1. per capire a che punto si è ed indirizzare le scelte genetiche e gestionali nella giusta direzione;
  2. per monitorare i risultati delle scelte fatte, sia a livello genetico che gestionale, e valutare eventuali aggiustamenti.

Figura 1 – Un esempio di come la scelta genetica delle manze e delle vacche per la rimonta può contribuire, insieme alla scelta dei tori, ad aumentare l’efficacia delle azioni di miglioramento genetico.

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DOI: 10.17432/RMT.2111-2117