Per la genetica della selezione da latte la genomica è ormai divenuta la protagonista assoluta ed immancabile delle strategie di miglioramento genetico, non solo delle razze, ma anche delle aziende. A circa 5 anni dalla sua comparsa sulla scena è possibile individuare tre ambiti nei quali si può affermare, senza ombra di dubbio, che la genomica ha portato a delle rivoluzioni sostanziali.

Tori Genomici

Sarà sempre più difficile trovare giovani tori venduti come genomici (senza dati sulle figlie) o avviati alla prova di progenie classica (distribuzione di 1500 dosi casualmente su tutta la popolazione) che non siano stati genotipizzati. Questo significa che l’accuratezza dei giovani tori è passata da circa il 30-35% dei tori in prova prima dell’era genomica, al 70% dell’indice genomico. Per un allevatore, che da sempre utilizza tori giovani, oggi la possibilità di scelta è più ampia e meno rischiosa che in precedenza. Oltre a questo, occorre aggiungere che il numero di torelli testati, a seconda dei centri e dei loro programmi di selezione, va da 10 a 20 volte il numero di quelli poi effettivamente impiegati. Questo significa che solo i migliori vengono venduti come tori genomici e avviati alle prove di progenie. I torelli disponibili, inoltre, vengono scelti da una popolazione femminile che si sta lentamente ampliando e questo potrebbe aiutare, in un futuro prossimo, ad aumentare la variabilità genetica. Per tutti gli allevatori, qualsiasi sia il tipo di toro utilizzato, oggi c’è maggiore garanzia di superiorità genetica e maggiore possibilità di scelta, grazie all’avvento della genomica.

Genotipizzazione di vacche e manze

Ormai da circa un anno è possibile, anche in Italia, far genotipizzare manze e vacche. Questo, oltre a dare la possibilità ai centri di trovare nuove potenziali famiglie e madri di toro sulle quali investire, offre per la prima volta a qualsiasi allevatore l’opportunità di misurare con maggiore precisione il valore genetico della mandria. Questo apre due nuove possibilità per ogni azienda da latte. Prima della genomica entrambe erano più complesse da costruire e raggiungere e sono:

  1. la possibilità di individuare e valorizzare le eccellenze genetiche della stalla;
  2. la possibilità di fare selezione in azienda non solo scegliendo i tori con cui fecondare vacche e manze, ma anche le manze e le vacche di valore genetico superiore per i caratteri collegati all’obiettivo di selezione aziendale attraverso le quali dare origine alla rimonta aziendale.

Nuovi tipi di allevamenti

La genomica ha permesso lo sviluppo anche di nuove tipologie di aziende: quelle che invece di produrre latte producono genetica di livello superiore. In Italia siamo forse all’inizio di questo fenomeno ma, fuori dall’Italia, non è impossibile trovare aziende che, sfruttando al massimo le nuove tecnologie disponibili, acquistano sul mercato manze e torelli di valore genetico superiore e li utilizzano per la produzione di embrioni di valore genetico superiore. Le biotecnologie, oggi, permettono infatti di prelevare oociti da manze a partire dall’età di 8 mesi e di utilizzare i pochi spermatozoi prodotti da torelli utili per la fecondazione in vitro, molto prima che possano produrre dosi per il mercato. Queste procedure permettono di accorciare l’intervallo di generazione e di dare una grande accelerazione al processo di miglioramento genetico. Rispetto a prima ci vuole molto meno tempo per dare origine a soggetti di valore superiore. Questi allevamenti vendono torelli, manze ed embrioni molto prima che possano produrre latte e possono quindi essere considerati a tutti gli effetti non più allevamenti di vacche da latte, ma allevamenti di soggetti portatori di superiorità genetica per gli allevamenti da latte. Si stanno studiando procedure per la genotipizzazione degli embrioni che permettano di sapere da subito qual’ è il loro valore genetico. Questo ulteriore passaggio darebbe la possibilità di selezionare gli embrioni da impiantare e di aumentare ancora una volta l’intensità di selezione.

Obiettivi e strategie sono la chiave

Strumenti nuovi, strumenti efficienti… oggi si possono fare molte più cose e raggiungere risultati impensati. Diventa essenziale per ogni allevatore, che vuole restare competitivo, definire con la massima attenzione gli obiettivi di selezione dell’azienda e i caratteri che contribuiscono a determinare la sua efficienza a lungo termine. Solo così è possibile evitare i rischi connessi alla elevata velocità di miglioramento: deragliare fuori strada!