1- Genetica , ricerca delle linee non consanguinee
2- programmazione annuale nella gestione degli alimenti il più vicino possibile alla realtà
3- corretta pratica di mungitura
4- carrista attento e scrupoloso

-La genetica è fondamentale per la ricerca di tori che non accrescano la consanguineità nella propria mandria. Un’alta consanguneita’ da’ vita ad animali sensibili, delicati con futuro incerto.  Sappiamo che il problema e’ molto presente nelle stalle ma abbiamo molti strumenti per combatterlo, utilizziamoli.

-All’inizio della stagione del raccolto, maggio, giugno, dobbiamo avere chiaramente in testa delle quantità di foraggi necessari per l’anno a venire fino alla prossima stagione. Se queste quantità non sono sufficienti è il momento buono x acquistare e non una partita qualsiasi, ma la migliore che c’e’ sul mercato. Il prodotto migliore ci farà risparmiare in proteina, digeribilità, salute della mandria che si converte a parole in fertilità e latte.

-Una buona pratica di mungitura, iniziando dall’approccio degli operatori verso gli animali, è fondamentale per rendere piacevole all’animale fare una resa completa.E’ importante anche un controllo periodico dell’impianto, sappiamo bene che i pulsatori possono cambiare i rapporti con grande facilita’ e che il danno e’ certo ma difficile da smascherare con una certa velocità,  per cui fate + controlli, dalle APA o dal vostro tecnico di fiducia ogni volta che viene.

-Il carrista e’ fondamentale; un carrista scrupoloso, metodico, preciso come un farmacista che spesso  può risultare più lento, da  risultati  totalmente diversi da quello che corre perché deve andare a seminare, perché il tempo è bello.Ricordatevi che la produzione di latte in una stalla e’ la priorità e se gli animali mangiano bene e sono ben trattati  ci ricompenseranno con la stessa dedizione.

I requisiti per essere un buo capostalla:

– Essere in grado di trovare un buon equilibrio tra mungitori e carristi
– Avere passione e conoscenza degli animali
– Avere conoscenza dei nuovi sistemi di mungitura
– Essere capace nella scelta di buoni foraggi da utilizzare in razione
– Essere capace di collaborare con il veterinario aziendale  e con l’alimentarista
– Avere costanza e continuità
– Avere disponibilita’ e fermezza con i collaboratori aziendali
– Essere informato e aggiornato regolarmente mediante riviste di settore, fiere etc.

I mungitori devono essere in continuo contatto con il carrista. Se qualche cosa non funziona nella razione il mungitore e’ il primo ad accorgersene e deve comunicare immediatamente al carrista che c’e’ un problema sulla mandria. La prima domanda e’ c’e’ stata qualche variazione nella razione?  Il fieno aveva dei problemi? I concentrati sono correttamente conservati? Insomma bisogna ricercare il problema immediatamente cominciando dagli alimenti.

Un buon capostalla ha un occhio sensibile per la salute e il benessere degli animali. E’ una sensibilita’ che si ha insita dentro di noi, ma acuisce con il lavoro e l’esperienza. Guardando una vacca ci rendiamo immediatamente conto se camminando e’ sciolta nei movimenti oppure contratta. Se sta male i sintomi sono molto piu’ visibili. Il segreto quindi e’ osservare molto.

Prima di essre un buon capostalla e’ importante essere un buon mungitore e conoscere a menadito l’impianto che si utilizza.  Se abbiamo una buona mandria ma abbiamo un pessimo impianto non andremo da nessuna parte. Ma anche se abbiamo un ottimo impianto ma siamo pessimi mungitori ugualmente non andremo da nessuna parte. Un buon capostalla deve sapere come mungere, essere il tecnico del suo impianto, saper riconoscere gli animali con inizio di mastite e saper comunicare le sue conoscenze a chi il lavoro lo fa quotidianamente.So che è difficile ma è estremamente importante saper trasmettere le proprie conoscenze agli altri e al contempo non ferire la loro suscettibilità.

Un responsabile zootecnico deve essere a conoscenza dei fieni prodotti in azienda, assicurarsi che siano analizzati presso dei laboratori specializzati e assicurarsi che siano utilizzati in razione come suggerito dall’alimentarista.  Deve inoltre assicurarsi che vengano ben conservati .

Il veterinario e l’alimentarista sono i nostri confessori. Dobbiamo seguire a menadito le loro istruzioni come vogliamo che le nostre istruzioni siano seguite dai nostri sottoposti.  Queste tre figure si devono sentire parte di una squadra.

Una parte importante della nostra giornata è la costanza nel fare il proprio lavoro, seguire una routine giornaliera di massima che verrà arricchita da imprevisti che sono quotidiani, il parto la terapia etc.  Ci sono 2 tipi di capostalla. Coloro che controllano il lavoro degli altri assicurandosi che venga fatto correttamente e coloro che invece controllano e lavorano con gli altri. Io sono del secondo tipo; penso che sia importante lavorare con gli altri per  un obbiettivo comune ma anche  per osservare il loro modo di lavorare. I nostri collaboratori ci prendono ad esempio, bisogna saper dimostrare che sappiamo fare cio’ che loro fanno tutti i giorni in questo modo sono piu’ disponibili nell’accettare consigli e suggerimenti.

Bisogna trovare del tempo anche per aggiornarci sulle novita’. Questo lo troviamo prendendoci qualche giorno per partecipare a fiere o manifestazioni di settore,   abbonarsi a riviste specializzate o parlando con i rappresentanti; è un mondo in continua evoluzione e se vogliamo tenere il passo e’ l’unico modo.

Tra le mie mansioni troviamo infatti:

– incontri con rappresentanti di tutti i generi,
– ricerca di tori e elaborazione piano acc. Con tecnico
– fa, terapie, piedi cura e loro mantenimento
– allattamento vitelli al colostro
– aggiornamento dati sul computer
– anagrafe zootecnica
– vendita vitelli e vacche
– fiere e manifestazioni

Per concludere, importante e’ svolgere il proprio lavoro con passione e costanza e sempre nel migliore dei modi,  se qualche volta si sbaglia nel prendere una decisione e’ umano ma dando prova delle proprie capacita’ nessuno  ce ne fara’ una colpa. Una cosa che vorrei invece ribadire e’ che spesso i proprietari delle nostre stalle o i loro dirigenti  non sono sul luogo di lavoro e non sanno cio’ che succede in stalla con la quotidianita’ che invece e’ la nostra forza.  Prendono decisioni avventate,  non adatte alla circostanza o addirittura  inutili.  Ebbene a questi signori cui porto rispetto poiche sono in questo lavoro grazie a loro,dico :”  fateci lavorare con serenita’,  e dateci fiducia. I risultati sono lenti Vedi la genetica, ma arrivano….”