Qualche settimana fa si sono svolti a Berlino l’incontro annuale di Interbull, l’organismo che calcola gli indici interazionali, e quello biennale di ICAR, l’organismo che si occupa di definire gli standard di registrazione dei dati relativi alle produzioni animali. In una delle tante interessenti sessioni tecniche si è parlato, fra le altre cose, dei diversi utilizzi che si possono fare dei genotipi, oltre a quello del calcolo degli indici genomici.

Più precisamente i genotipi consentono di:

a) verificare o scoprire la genealogia di un soggetto all’interno di una razza;

b) tracciare la trasmissione genetica cromosoma per cromosoma;

c) sviluppare programmi di accoppiamento che permettano di tenere conto della consanguineità misurata sul genoma e stimare gli effetti di dominanza;

d) migliorare la fertilità attraverso l’individuazione di set di marcatori che non esistono allo stato omozigote nella popolazione e che quindi sono legati a difetti e/o patologie letali per la sopravvivenza dell’embrione;

e) determinare la percentuale delle diverse razze utilizzate nei soggetti nati da incroci.

Verifica della genealogia

Anche in Italia, chi ha fatto genotipizzare i suoi animali, spesso ha potuto scoprire e correggere errori nella genealogia dei suoi soggetti dovuti alla contemporaneità di parti o ad errori umani in fase di registrazione del dato. In Canada questa potenzialità viene sfruttata anche nelle stalle di prima iscrizione per ricostruire in modo ufficiale e certo la genealogia dei soggetti. In tutti i Paesi che utilizzano gli indici genomici si può oggi dire che questo ha permesso di migliorare la qualità e la correttezza delle informazioni presenti nei Libri Genealogici, su una scala molto più ampia che in precedenza.

Le statistiche americane sul totale di 30000 femmine genotipizzate dicono che nel 68% il padre era corretto, nel 6% dei casi non se ne conosceva il genotipo e nel 15  e 11 % dei casi il padre era non corretto o mancante.  Attraverso la genomica è stato possibile accertare il vero padre nel 17% dei casi.

Tracciabilità dei cromosomi

Il DNA è organizzato in cromosomi che nei bovini sono sempre presenti in doppia copia, uno ereditato dal padre e l’altro dalla madre. Conoscendo la struttura dei cromosomi del padre è possibile, in ogni individuo, separare l’informazione genetica ricevuta dalla madre per semplice differenza. Questo meccanismo permette di validare il nonno materno e il bisnonno materno. Più genotipi si conoscono di un soggetto, più la ricostruzione di come le informazioni sono state trasmesse diventa precisa. Quanto potente è questo strumento lo si vede in figura 1, in cui si riporta in formato grafico la trasmissione genetica per il cromosoma 15 di un toro americano di cui quasi il 100% degli antenati ha genotipo conosciuto.

Programmi di accoppiamento

Da sempre i programmi di accoppiamento aiutano gli allevatori a scegliere i soggetti migliori per i loro obiettivi di miglioramento minimizzando la consanguineità. Soprattutto nelle stalle in cui le femmine sono state genotipizzate, la genomica può aiutare a scegliere i tori con il numero minore di geni in comune e può consentire la stima dell’effetto di dominanza legato ad alcuni marcatori.

Miglioramento della fertilità

Ad oggi gli aplotipi con effetti sulla fertilità che sono stati individuati sono 5 per la Frisona, 2 per la Bruna, 2 per la Jersey , 2 per la Montbeliarde e 1 per la Ayrshire. Per alcuni di questi la ricerca sta per individuare i geni responsabili.

Si stima che ce ne siano ancora circa 0,2 per soggetto in base alla depressione da consanguineità stimata nelle diverse razze.

Percentuale di razza

Nelle stalle che hanno utilizzato l’incrocio, oggi sono presenti soggetti per i quali la genomica può determinare con precisione la percentuale di ogni razza. Questo è possibile utilizzando i genotipi dei chip standard ma anche dei chip ad hoc. Questo permette di ottenere una accuratezza vicina al 100% per la Frisona e intorno al 99% per Jersey e Razza Bruna.

Considerazioni finali

La genomica, anche se ancora guardata da molti con sospetto, è uno strumento che non solo permette una conoscenza del valore genetico dei soggetti più accurata ma anche di utilizzare la conoscenza del DNA per migliorare la gestione della mandria. Credo sia giunto il momento per ogni allevatore domandarsi che cosa la genomica possa portare allo sviluppo della sua azienda.

Figura 1 – La trasmissione genetica relativa al cromosoma 15 di O-Style.

Cattura