Dal 30 maggio al 3 giugno si è tenuto a Montreal (Canada) il meeting di Interbull ed ICAR, le organizzazioni responsabili, rispettivamente, del calcolo degli indici internazionali e della definizione degli standard di raccolta dei dati zootecnici nel mondo.

L’evento è stato un’occasione per fare il punto sulle attività ed i progetti in corso nei diversi Paesi per offrire agli allevatori nuovi ed accurati strumenti per le attività di miglioramento genetico.

In aggiunta alle sessioni dedicate più specificatamente al miglioramento del servizio delle valutazioni genetiche internazionali, che consente a tutti gli allevatori di avere previsioni affidabili sul livello genetico atteso di tutti i tori avviati alla FA nel mondo, provati e genomici, sulla propria scala nazionale, le aree su cui si concentrano le attività di sviluppo dei vari Paesi sono risultate essere:

  • l’efficienza alimentare;
  • la resistenza a patologie;
  • fertilità e sincronizzazioni;
  • la migrazione di tutte le valutazioni genomiche da un sistema in due passaggi, nel quale la valutazione tradizionale che fornisce i dati dei tori provati e quella genomica sono separate, a quello in un unico passaggio (SS – Single Step) che elabora insieme dati fenotipici, anagrafici e profili DNA fornendo un indice ed una attendibilità individuale per ogni animale maschio e femmina inserito nell’elaborazione.

Efficienza alimentare

L’obiettivo per tutti è aumentare l’accuratezza delle stime includendo nuovi dati da lattazioni successive alla prima e ampliando le collaborazioni con altri Paesi. Un secondo percorso studia come utilizzare i dati dell’assunzione di sostanza secca con le informazioni raccolte sulle emissioni di metano, CO2 e NO2 nell’ambiente per contribuire attraverso le azioni di miglioramento genetico allo sforzo a livello internazionale di tutti i Paesi per raggiungere gli obiettivi di riduzione delle emissioni entro il 2050. In Olanda ed anche in Germania c’è un grande dibattito in corso con i governi che chiedono di ridurre il numero di capi allevati come unico contributo possibile per arrivare ad una riduzione, mentre le strade percorribili sono molteplici. Per l’Italia la Frisona ha presentato per la prima volta i risultati di una prima elaborazione dei dati di efficienza alimentare e di emissioni di metano raccolti sui tori che transitano dal Centro Genetico ANAFIBJ. La Frisona sta anche lavorando per introdurre un indice genetico per l’urea, il cui dato è ricavato dalle analisi del latte standard dei controlli funzionali, che può aiutare gli allevatori ad identificare gli animali che geneticamente hanno la capacità di metabolizzare in maniera più efficiente la proteina assunta con la razione.

Resistenza a patologie e fertilità

L’altro fronte sempre aperto è quello che, a partire da una raccolta sistematica dei dati di diagnosi e trattamenti avviata in diversi Paesi, porta alla pubblicazione di indici per la resistenza a metrite, ritenzione di placenta e cisti ovariche in Repubblica Ceca e allo sviluppo di indici per la resistenza a leucosi, paratubercolosi e malattie dei vitelli in Canada. In entrambi questi Paesi la ricerca è ancora in corso, ma l’obiettivo è arrivare a pubblicare nuovi indici nei prossimi anni.

Fertilità e sincronizzazioni

Un altro capitolo interessante ha riguardato le analisi che puntano a separare in maniera accurata i dati di parti e fecondazioni legati a calori naturali da quelli derivati da programmi di sincronizzazione per poter valutare la fertilità delle figlie con la sicurezza di non “premiare” gli animali la cui fertilità è probabilmente aiutata dagli ormoni. Distinguere i due tipi di dati è il primo passo, infatti, per poter tenere conto nel modello di calcolo dell’indice di questo fattore che non è certamente di origine genetica.

Single Step

Molti degli indici genomici pubblicati negli ultimi anni sono il risultato di un’analisi single step. In Italia la razza Bruna usa un modello single step dal 2020, e sia la Pezzata Rossa che la Frisona stanno lavorando per arrivare a calcolare tutti gli indici con questo sistema. I suoi grandi vantaggi sono quelli di:

  • fornire stime più accurate per tutti gli animali della popolazione utilizzando tutte le analisi genomiche disponibili;
  • tenere conto in maniera accurata dell’effetto di pre-selezione dei tori, cioè del fatto che all’interno di un accoppiamento o di una linea familiare non tutti i soggetti maschi avranno figlie effettive nella popolazione ma solo quelli che hanno ereditato il profilo migliore all’interno della famiglia.

ICAR

Per quanto riguarda il meeting di ICAR si segnala la presentazione, da parte di AIA, della nuova base dati aperta, cioè consultabile da parte di tutti, che raccoglie di dati dei controlli funzionali e sanitari legata al progetto LEO, la cui versione beta è stata rilasciata lo scorso marzo e a cui si accede dalla pagina web dell’Associazione Italiana Allevatori (Figura 1).

Figura 1 – La sezione Statistiche della banca dati del progetto LEO che è consultabile dalla pagina web di A.I.A.

E in Italia?

Per quanto riguarda le razze da latte italiane, relativamente ai temi trattati nei meeting di Interbull e ICAR, in aggiunta a quanto già ricordato per la Frisona relativamente ad efficienza alimentare e urea, sono in corso attività per la pubblicazione di un indice per la resistenza alla chetosi e per l’inserimento delle informazioni sulle sincronizzazioni nelle procedure di calcolo dell’indice fertilità delle figlie. Inoltre, sia Bruna che Pezzata Rossa stanno lavorando al perfezionamento degli indici per le emissioni di metano e l’efficienza alimentare sulla base dei dati raccolti attraverso i progetti finanziati dal PSRN LattECO e DUALBreeding.