Ritorno sul tema del rapporto tra le attività agricole ed il sistema bancario, poiché ritengo che sia uno snodo cruciale per l’evoluzione del settore. Aggiungo inoltre che questo argomento costituisce una formidabile differenza competitiva tra le aziende agricole, a maggior ragione in quest’epoca di alti tassi di interesse. Le possibili differenze di rating attribuiti dalle Banche a ciascuna impresa agricola possono favorire l’accesso al credito e, quindi, agli investimenti, ovvero affossarli e con essi tenere ferme le aziende coinvolte.
Il rating costituisce un indice di affidabilità che la Banca attribuisce a ciascun cliente e che riflette il rischio con cui la Banca valuta la solvibilità del cliente stesso. Le differenze di rating possono avere conseguenze, oltre che nelle somme erogate, anche nei tassi di interesse applicati, che possono arrivare a differenze odierne di quattro (!) punti percentuali.
Mi è capitato, negli ultimi mesi, di vedere proposte di tassi di interesse su rinnovi di cambiali agrarie superiori al 10% (dieci percento!).
È a tutti ovvio che esistono, ben più di prima, livelli di tassi che impediscono di accedere al credito. Dunque, per aziende con un rating non adeguato, l’accesso al credito è solo teorico, data l’insostenibilità delle rate dell’eventuale prestito ricevuto.
Dunque?
Al contrario di quanto si pensi, le condizioni di credito più interessanti non sono riservate unicamente a chi abbia proprietà immobiliari o liquide da mettere a garanzia del prestito concesso.
Ci stiamo riferendo ovviamente a situazioni diverse dalle richieste di piccoli prestiti di conduzione.
La logica con cui le Banche affrontano gli investimenti in agricoltura ha, per noi agricoli, alcuni risvolti da tenere in considerazione.
- È fondamentale presentarsi in prima battuta con un buon Business Plan. L’aggettivo “buon” è sostanziale. In verità, questo studio serve in misura principale all’imprenditore per valutare la sostenibilità del proprio investimento al fine di evitare di mettersi nei guai. Dunque, l’imprenditore si deve presentare in Banca con il documento che lui stesso ha prima valutato, criticato, modificato ed infine approvato. È un errore formidabile considerare il Business Plan un semplice documento al pari della visura camerale o della copia della carta d’identità. Non è un mistero che spesso il BP sia stilato dal tecnico incaricato dall’azienda, senza che vi sia la disponibilità di dati storici aziendali; il che lo rende un documento inutile ed anche pericoloso.
- Per proseguire nella validazione della sostenibilità dell’investimento proposto, è necessario portare la Banca a conoscenza dei propri conti economici attuali e degli anni passati. Attraverso essi la Banca valuta la capacità dell’impresa agricola di produrre valore aggiunto tale da rendere agevole la restituzione del prestito. Sarebbe ridicolo produrre il conto economico in quanto documento necessario alla Banca, nel momento stesso in cui ci è richiesto.
- Le Banche, seppur in ordine sparso, saranno tenute a trattare il mondo agricolo alla stregua di qualsiasi altro settore economico. Si tratta di linee dettate dall’Autorità Bancaria Europea, a cui non sarà possibile sottrarsi. Le imprese agricole, seppur non obbligate per legge ad una contabilità ordinaria, in quanto tassate in base al reddito catastale, nel momento in cui chiederanno prestiti alle Banche dovranno produrre, oltre al conto economico, anche lo Stato Patrimoniale. Si tratta di un documento che definisce il valore patrimoniale dell’impresa come differenza tra attività (immobili, macchinari, scorte vive e morte, crediti, ecc.) e passività (prestiti, debiti con i fornitori e con l’erario, tfr, ecc.).
La mancanza di qualcuno di questi elementi farà ricadere in automatico l’azienda agricola nella categoria delle aziende con i rating peggiori, anche a prescindere dallo stato di salute, dalla storia e dai risultati raggiunti pure evidenti grossolanamente dal conto corrente.
Il risultato che si profila è evidente: le aziende che saranno strutturate per “parlare” in modo adeguato con il sistema bancario potranno proseguire molto meglio di altre il proprio processo di sviluppo.
Possiamo dire che la Banca continuerà ad ascoltare molto volentieri il mondo agricolo che, proporzionalmente, genera al sistema un numero ridotto di fregature (le chiamano sofferenze).
Sarà tuttavia necessario andarci con l’abito (analisi, comportamenti e documenti) dell’IMPRENDITORE.
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