Nello scorso mese di ottobre, durante la fiera di Cremona, si è riunito l’organismo responsabile delle scelte tecnico-politiche dell’Associazione Nazionale di Razza Frisona: la Commissione Tecnica centrale nella quale siedono oltre ai dirigenti dell’ANAFI i rappresentanti degli allevatori, del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali e dell’Associazione Italiana Allevatori.

In questa occasione sono state prese molte decisioni importanti che migliorano i servizi offerti agli allevatori.

L’indice per la locomozione rinnova l’indice arti e piedi

La prima decisione riguarda la pubblicazione di un nuovo indice: quello per la locomozione che, di fatto, va a sostituire  l’indice soggettivo per la funzionalità di arti e piedi utilizzato fino ad ora. Questo indice viene calcolato insieme agli altri caratteri morfologici in un modello multicarattere. Questa modifica va a migliorare l’accuratezza complessiva della valutazione di arti e piedi e migliora le correlazioni genetiche con gli altri Paesi perchè si raccoglie il dato fenotipico in base ad uno standard internazionale. La valutazione per la locomozione viene effettuata durante la valutazione morfologica dei soggetti, valuta la lunghezza del passo e la direzione degli arti posteriori in movimento e viene valutata su una scala da 1 (soggetto zoppo) a 50 (eccellente) come gli altri caratteri lineari e secondo le indicazioni dell’associazione mondiale di razza (WHFF).

Con l’introduzione di questo nuovo indice, anche la formula per il calcolo dell’indice arti e piedi viene modificata come indicato in Tabella 1. La Tabella riporta la formulazione dell’indice arti e piedi attuale a confronto con la precedente. In linea generale diminuisce l’importanza data all’angolo del piede e aumenta quella data agli arti posteriori. Il nuovo indice locomozione ha un’importanza inferiore all’indice funzionalità complessivo utilizzato in precedenza.

Tabella 1  – Vecchio e nuovo indice arti e piedi a confronto

genetica 1

Utilizzo delle informazioni degli aplotipi

L’aumento dell’accuratezza delle analisi genomiche e l’utilizzo di chip con un numero maggiore di marcatori consentono per ogni soggetto di stimare alcune combinazioni di marcatori (detti aplotipi) associate a caratteristiche importanti per la razza, fra i quali quelli più famosi che influenzano la fertilità perchè legati a caratteri recessivi letali. Dal mese di Dicembre 2014 anche in Italia verranno pubblicate le informazioni sugli aplotipi dei soggetti genotipizzati e saranno di conseguenza utilizzati negli accoppiamenti per individuare i soggetti portatori ed evitare di incrociarli con altri potenziali portatori nel caso di caratteristiche indesiderate. Per ogni marcatore ci sono infatti combinazioni indesiderate e altre desiderabili, quindi nel primo caso si cerca di diminuire la frequenza nell’altro di aumentarla. Il loro utilizzo permette di valorizzare al meglio l’informazioni genomica per migliorare l’accuratezza del processo di selezione sia per i centri di FA che per gli allevatori che vogliono utilizzare la genomica per selezionare vacche e manze.

La genomica come metodica ufficiale per il controllo della parentela

La delibera prevede che, oltre alle metodiche già ufficiali fino ad ora basate sui marcatori a DNA estratti dal pelo dell’animale appositamente per la diagnosi di parentela, anche le analisi genomiche con i chip standard in commercio possano essere utilizzate per la verifica della parentela. Questa decisione permette agli allevatori che utilizzano la genomica per la selezione in azienda, ad esempio, di non dover più fare anche l’analisi standard del pelo sui soggetti nati da ET o su soggetti individuati come madri di toro.

Al servizio degli allevatori

Altre delibere hanno riguardato il regolamento del Centro Genetico per cui è stata variata l’indicazione dell’età di ingresso al Centro dei torelli, i certificati genealogici che sono ora obbligatori per qualsiasi movimentazione degli animali, la registrazione dell’utilizzo di seme sessato ai fini statistici ed infine il regolamento che riguarda i soggetti nati da ET per i quali non è più obbligatoria la verifica della parentela a meno che non rientrino in particolari categorie per cui è già previsto questo controllo.

Tutte queste decisioni vanno nella direzione di migliorare costantemente il servizio offerto agli allevatori di razza, offrendo nuovi e migliorati strumenti di selezione e migliorando l’efficienza delle procedure.