La mandria bovina da latte moderna, pur se perfettamente organizzata e funzionante, non potrà mai essere assimilata ad una fabbrica industriale, anche se dal punto di vista organizzativo/manageriale presenta oramai con gli opifici industriali molte somiglianze.
La moderna vacca da latte è un miracolo di efficienza, con prestazioni produttive medie impensabili fino a pochi decenni addietro. Ma le bovine moderne sono ancora, oggi come ieri, soggetti viventi, diversi l’uno dall’altro, senzienti forse in maniera ancora più esaltata rispetto alle antenate, e sensibili come le antenate alle insufficienze ed agli errori di gestione, ambientale, alimentare ed umana. Anche il mestiere dell’allevatore è qualcosa di speciale, forse più difficile e comunque diverso rispetto a tutti altre attività lavori. Il bravo Allevatore, cioè l’allevatore efficiente che produce un reddito appagante con il proprio lavoro, rispetta ed “ama” i propri animali e li tratta di conseguenza.
L’elevata produzione di latte non è in contrasto con il benessere e la fertilità della vacca; così come non c’è antagonismo fra elevate produzioni, fertilità e longevità (!) delle bovine allevate. Lo dimostrano fra l’altro le non poche aziende che conciliano ottime produzioni (oltre ai 100 ql di latte all’anno) con un interparto inferiore ai 400 giorni, quota di rimonta attorno al 20%, di bovine adulte oltre la terza lattazione, e disponibilità di manze da collocare sul mercato.
E allora, perché si lamentano il calo impressionante della fertilità, con la quota di rimonta che sfiora a volte il 45%? Vorrei qui ricordare solo un dato esemplare su cui tutti concordano: la principale causa di ipo-infertilità è costituita, oggi come ieri, dal mancato rilievo dei calori o dalla fecondazione al di fuori del periodo del calore. Si tratta dunque di una causa manageriale e non legata alla produzione lattea elevata. Ricordiamo ancora che il miglior rilevatore del calore è l’uomo esperto, che vive in mezzo alla mandria. E’ ora di riscoprire il mestiere dell’ALLEVATORE, non solo nei piccoli, ma anche, ed ancor di più, nei grandi allevamenti di vacche.
Prima di spendere tanto denaro in apparecchiature, farmaci e sostanze attive bisognerà ricominciare ad investire nel fattore umano (non è vero che non si trova personale, basta motivarlo, formarlo e pagarlo). La buona gestione di quel complesso meccanismo che è la mandria bovina da latte presuppone inoltre il supporto indispensabile ed organico, non sporadico ma continuo, del competente Veterinario/Buiatra, che conosce le bovine da latte e le loro esigenze etologiche, nutrizionali e clinico/sanitarie. Senza la presenza del Veterinario Buiatra c’è solo improvvisazione mancanza di professionalità, aumento dei costi e conseguente gestione in perdita….
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