È opinione comune che il consumo maggiore della mozzarella di bufala campana è concentrato prevalentemente nella stagione primavera-estate, ma questo trend è in netta contrapposizione con la stagionalità dei parti di questa specie. Difatti la bufala è una specie poliestrale stagionale a fotoperiodo negativo, ossia concentra i parti nel periodo autunno-inverno.

Per ovviare a questa problematica si adotta una tecnica di gestione aziendale nota come: DESTAGIONALIZZAZIONE DEI PARTI. Questa tecnica prevede l’interruzione della promiscuità sessuale (il toro viene messo fuori dalla mandria) nei mesi di settembre-ottobre e la suo reinserimento  in gruppo nei mesi di febbraio-marzo.

Ovviamente questa tecnica artificiosa, può portare inevitabilmente a delle perdite economiche gravose, in quanto, si cerca di ottenere il maggior numero di gravidanze nei periodi  in cui si istaura l’anaestro fisiologico della specie. Infatti nel periodo primavera-estate (anaestro fisilogico), la bufala riduce sensibilmente la capacità di elaborare un ciclo ovarico in grado di dare inizio ad una gravidanza. In questo periodo, se la bufala non è gravida, l’animale è portato a ritardare inevitabilmente il suo periodo più fertile nei successivi mesi autunno-invernali. Questo determina un notevole e disastroso allungamento dell’interparto con la conseguente riduzione della produzione di latte, fino a istaurarsi  di un’asciutta fisiologica, e in molti casi, l’animale risulta essere anche vuoto. Un animale vuoto  in asciutta comporterà una condizione antieconomica, in quanto graverà sull’economia aziendale senza produrre reddito per almeno altri undici mesi. Come detto la necessità di produrre più latte durante il periodo primaverile-estivo è data sia dal maggior consumo di mozzarella e sia dall’aumento del prezzo d’acquisto del latte alla stalla. Chiaramente, la gestione economica di una mandria destagionalizzata deve tener presente anche del costo dell’alimentazione che varia in funzione della stagionalità.

A questo punto bisogna porre in evidenza, che anche per i fabbisogni nutritivi, affinché questi vengano soddisfatti in primavera- estate, (maggior numero di parti), ci sia una adeguata programmazione, ciò è necessario al fine di avere una produzione di latte sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo ottimale per una migliore resa al caseificio.