La decornazione dei vitelli è una pratica comune negli allevamenti di bovine da latte, più rara in quelli da carne. Essa consiste nell’eliminazione o distruzione (per mezzo del calore o di sostanze caustiche) dell’impianto cutaneo del corno, diffusamente conosciuto con il termine di “gemma cornuale”. Negli allevamenti da latte si sottopongono a decornazione tutti i soggetti con lo scopo di prevenire i danni che i bovini provvisti di corna possono provocare ai loro simili quando sono allevati in uno spazio ristretto che riduce o annulla le distanze di fuga. Inoltre, i bovini dotati di corna costituiscono un pericolo potenziale per il personale di stalla che viene in contatto con gli animali.

La decornazione del vitello deve avvenire prima possibile dopo la nascita, personalmente consiglio 20 giorni di vita o comunque appena la gemma cornuale possa essere facilmente palpata ed individuata. La rimozione deve essere completa, in modo da scongiurare lo sviluppo di un corno deforme, e per fare ciò è necessario assicurarsi di aver eliminato l’epichera, lo strato di cute che dà origine al corno molle alla base del corno stesso. L’obiettivo può essere raggiunto usando tecniche differenti ma in Italia le più usate sono la cauterizzazione col calore e la causticazione con sostanze fortemente alcaline.

La cauterizzazione prevede l’utilizzo di un dispositivo, generalmente elettrico, chiamato termocauterio la cui estremità concava, resa incandescente, è posta su ciascuna gemma cornuale con una lieve pressione e un movimento rotatorio per circa 10 secondi. La cauterizzazione è indicata per i vitelli fino a max 6 settimane di vita, adeguatamente immobilizzati e sottoposti a trattamento analgesico durante e dopo l’intervento.

La causticazione prevede invece l’impiego di matite, paste e liquidi caustici che applicati sulla gemma cornuale ne provocano la distruzione chimica. Si procede depilando un’area grande quanto una moneta da 2 euro dove si applica poi la sostanza causticante. Rispetto alla cauterizzazione, è sicuramente un metodo più semplice ma le complicazioni sono decisamente più probabili e dovute principalmente alla difficoltà di “dosare” il materiale caustico. Una quantità ridotta non assicura la completa distruzione dell’epichera portando quindi alla crescita di corna deformi mentre un’applicazione “generosa” può essere responsabile di estese causticazioni della testa e degli occhi. E’ caldamente raccomandato trattare unicamente i vitelli alloggiati singolarmente ed impossibilitati al contatto reciproco in modo da prevenire le causticazioni della bocca e della lingua dei soggetti vicini. Le matite o creme caustiche sono costituite da sostanze fortemente alcaline, generalmente idrossido di sodio o potassio, quindi neutralizzabili con soluzioni acide (l’acqua peggiorerebbe irrimediabilmente la situazione). E’ importante informare i nostri clienti che bagnare con del semplice aceto le parti anatomiche venute a contatto con tali sostanze blocca l’attività caustica all’istante. In questo modo possiamo rimediare prontamente ad applicazioni troppo abbondanti o contaminazioni fuori sito.

L’attenzione al benessere animale, particolarmente sentita negli ultimi anni, impone al medico veterinario di prendere in consegna alcune pratiche dolorose per l’animale e quindi di notevole impatto emotivo sul consumatore. La decornazione è senza dubbio un’esperienza dolorosa per il vitello, sia durante l’esecuzione che nei giorni successivi. Fortunatamente è possibile rendere questo atto necessario meno traumatico attraverso l’uso di sostanze atte al controllo del dolore acuto e cronico. L’analgesia pre-decornazione è sempre necessaria prima di procedere alla cauterizzazione e fortemente raccomandata prima della causticazione. Il blocco del nervo cornuale con 1-2 ml di procaina, 10 minuti prima dell’intervento, permette di avere un’eccellente anestesia locale. Il medicamento va iniettato nel tessuto della fossa temporale sotto la cresta frontale alla base della gemma cornuale. L’analgesia va poi continuata nei tre giorni seguenti con l’utilizzo di antinfiammatori non steroidei (FANS) somministrati per via parenterale. Le sostanze più comunemente usate sono il Flunixin meglumine, il Ketoprofene e il Meloxicam. Se ben condotta, la decornazione, non necessita dell’uso di antibiotici.

Un’alternativa interessante alla decornazione cruenta è l’uso di tori riproduttori portatori del gene polled (acorne). Il gene polled è dominante ed ha un’ereditabilità mendeliana semplice. Fecondare con un toro omozigote per il carattere polled darà il 100% dei vitelli acorni, indipendentemente dalla situazione genetica delle vacche, mentre un toro eterozigote avrà il 50% di probabilità di produrre vitelli acorni. I tori omozigoti per il gene polled vengono indicati sui cataloghi delle ditte produttrici di seme bovino con il suffisso PP. È auspicabile, vista la relativa semplicità di fissazione del carattere polled sulla popolazione bovina, che i tori riproduttori portatori di tale caratteristica siano sempre più numerosi, al fine di rendere la decornazione cruenta una pratica non più necessaria; ulteriore tassello per lo sviluppo di un allevamento sempre più rispettoso del benessere degli animali e rispondente alle esigenze del consumatore moderno.

DOI 10.17432/RMT.2111-2223