Lo scorso mese di luglio, ANAFIBJ ha organizzato un interessante workshop dedicato alla gestione della variabilità genetica.

Relatori italiani ed internazionali hanno dato vita ad una giornata di approfondimento il cui obiettivo era quello di analizzare l’andamento della variabilità genetica nella Frisona Italiana e fare il punto su quelli che sono gli strumenti oggi a disposizione per misurarla e per gestirla, in modo da salvaguardare le caratteristiche della razza e la sua capacità di adattarsi ai cambiamenti e di continuare a migliorare geneticamente anche nel lungo termine.

Il direttore ANAFIBJ ha presentato un quadro molto dettagliato di quella che è la situazione attuale che vede la Frisona allevata in Italia (Tabella 1), al pari di quella allevata negli Stati Uniti ed in Canada, fra le popolazioni che nell’ultimo decennio hanno aumentato in maniera più elevata la loro consanguineità. L’aumento di consanguineità è indice di una generale diminuzione della variabilità genetica, segno che è tempo di mettere in atto strategie di gestione e controllo per fare in modo che l’aumento di consanguineità nel tempo rimanga contenuto.

Tabella 1 – I dati sull’andamento della consanguineità nella razza Frisona pubblicati sul sito della Federazione Mondiale della Frisona (www.whff.info).

PaeseDecennio
1980 to 19891990 to 19992000 to 20092010 to 2019
Australia0.140.110.04
Austria00.090.10.14
Canada0.090.260.080.25
Danimarca0.110.180.120.1
Estonia0.070.10.110.1
Finlandia0.060.090.190.2
Francia0.10.20.10.16
Germania0.110.160.080.15
Giappone0.090.260.130.13
Irlanda0.10.210.060.15
Israele0.080.070.05
Italia0.020.180.140.26
Lussemburgo0.130.130.070.12
Messico0.060.170.050.04
Nuova Zelanda0.020.090.030.11
Paesi Bassi0.240.170.030.16
Polonia0.020.10.160.2
Regno Unito-0,020.190.120.14
Repubblica Ceca0.350.1-0,06
Slovacchia00.04-0.02
Slovenia0.060.120.110.18
Spagna0.130.240.130.2
Stati Uniti0.190.190.110.26
Svezia0.060.190.130.12
Svizzera0.10.130.090.19
Ungheria0.040.150.130.2
Percentuale media/anno0.110.190.10.19

L’aumento di inbreeding è inevitabile in una popolazione sottoposta ad intensa selezione come la Frisona Italiana in parte perché si “fissano” i geni “buoni” come quello che codifica per la k caseina BB ma dall’altra si rendono meno rari geni difettosi nella popolazione. Come dimostrano i numeri dei trend di consanguineità dei Paesi del Nord Europa riportati in Tabella 1, e quanto presentato dalla relatrice di Viking Genetics durante il workshop, è possibile migliorare geneticamente facendo sì, nella gestione degli accoppiamenti fra madri e padri di toro e nella scelta dei migliori figli da avviare alla FA, che la variabilità genetica venga mantenuta il più elevata possibile.

Durante il workshop sono state presentate tantissime idee ed esempi di come l’Associazione di Razza, in collaborazione con i centri di FA che operano in Italia, possa introdurre strumenti di lavoro che permettano di avviare alla FA torelli capaci di trasmettere alla progenie una superiore redditività ma conservando al meglio la variabilità genetica della popolazione.

E in allevamento?

Tutti gli allevatori preoccupati del livello di consanguineità della loro mandria possono consultare il Profilo Genetico allevamento per avere un quadro di quella che è la loro situazione. Il programma fornisce il dato del trend di consanguineità negli anni e lo confronta con il dato italiano e provinciale, e anche il livello di consanguineità suddiviso in classi degli animali presenti. Un secondo strumento è la la genotipizzazione. Genotipizzare la mandria è uno strumento utile per correggere eventuali errori nella registrazione anagrafica dei soggetti ed essere certi di avere un quadro preciso della consanguineità anche se basato solo sul pedigree. Una volta genotipizzata tutta la mandria sarà possibile misurare la consaguineità anche attraverso strumenti genomici che garantiscono maggiore precisione.

Infine, è importantissimo utilizzare un buon piano di accoppiamento, sopratutto se, come lo WAM, garantisce di scegliere i tori meno imparentati con la mandria tra quelli che aiutano a raggiungere i propri obiettivi. Una volta scelti i tori più lontani geneticamente dalle linee già utilizzate in azienda, il piano fa sì che i riproduttori selezionati siano usati sulle bovine meno imparentate con loro ed evita di incrociare fra loro soggetti portatori dello stesso difetto genetico. In questo modo è possibile migliorare e salvaguardare la variabilità genetica delle mandria, fondamentale per la sua sostenibilità economica e genetica nel tempo.