Da dicembre è disponibile per tutti i tori provati ed esteri di razza Frisona l’indice genetico per la salute della mammella. Questo nuovo strumento di selezione è il frutto di un lungo lavoro i cui risultati preliminari erano stati presentati al convegno ANAFI svoltosi in occasione della fiera di Montichiari, e va ad aggiungersi agli altri indici pubblicati per tutti i tori di razza Frisona. Nel corso del 2018 verrà messa a punto anche la valutazione genomica in modo che l’informazione sia disponibile per tutti i tori autorizzati alla FA. 

Com’è fatto e che informazioni dà in più rispetto all’indice per le cellule somatiche, utilizzato fino ad ora per selezionare indirettamente per la  resistenza alla mastite? 

La correlazione genetica tra i due indici è intorno all’85%, il che significa che nella classifica dei migliori 100 tori per i due caratteri, cellule somatiche e salute della mammella, circa 15 tori non sono gli stessi. Dunque, il nuovo indice per la salute della mammella è simile all’indice cellule ma non fornisce la stessa identica informazione sul toro.  

L’indice per le cellule somatiche, infatti, misura solamente il livello medio di cellule durante le prime tre lattazioni e confronta le figlie dei tori fra loro per questo aspetto. I tori che danno figlie con un livello medio di cellule basso tendono ad avere meno casi di mastite. L’elevata correlazione fra i due indici conferma che questa è la tendenza. 

Il nuovo indice combina fra loro quattro diversi indici calcolati sulla base dell’andamento delle cellule nel corso delle prime tre lattazioni e che sono stati identificati come i migliori predittori delle resistenza alla mastite clinica. 

Le ricerche condotte dall’ANAFI hanno dapprima studiato l’andamento delle cellule ed individuato le caratteristiche ereditabili legati a questi pattern. In una fase successiva dello studio, con la collaborazione di aziende selezionate in cui erano disponibili sia i dati dei controlli funzionali che quelli di diagnosi e trattamenti per la mastite clinica, è stato possibile capire quali di questi andamenti fossero i migliori indicatori della effettiva presenza o assenza di infezioni mammarie. 

I quattro caratteri sono: 

  • Il livello medio di cellule nei primi 150 giorni di lattazione; 
  • La variabilità delle cellule entro lattazione misurata in unità di deviazioni standard; 
  • La percentuale di controlli con valori di cellule superiori alle 400.000 sul totale dei controlli della lattazione, chiamata “severità di infezione”; 
  • La presenza di picchi oltre le 400.000 cellule in tre controlli consecutivi. 

Questi quattro elementi hanno una correlazione stimata con la mastite clinica che varia dal 39% (la variabilità delle cellule) al 51% (la presenza di picchi) e contribuiscono a determinare l’indice per la salute della mammella. Questo nuovo strumento aiuta ad identificare con maggior precisione, rispetto al semplice indice cellule somatiche, i riproduttori le cui figlie hanno una minore suscettibilità alla mastite clinica. Come tutti gli indici per i caratteri funzionali  viene pubblicato su una scala con media 100 e deviazione standard uguale a 5. I tori con valori superiori a 100 trasmettono alle figlie una maggiore resistenza. 

La figura 1 riporta il trend genetico dei tori provati italiani per i due indici: cellule somatiche e salute della mammella. E’ abbastanza visibile dal grafico come i due indici non siano identici e non dicano esattamente la stessa cosa, anche se vanno in una direzione molto simile e, a tratti, si sovrappongono. In altre parole, conoscere il livello medio di cellule delle figlie di un toro aiuta a selezionare vacche meno suscettibili alla mastite ma il nuovo indice per la salute della mammella lo fa in maniera più efficace e precisa. Oggi gli allevatori lo possono utilizzare per una migliore scelta dei tori provati italiani ed esteri… prima della fine dell’anno lo potranno fare per tutti i tori disponibili sul mercato. 

 

Figura 1 – Il trend genetico dei tori provati italiani per indice cellule somatiche e salute della mammella (dati ANAFI dicembre 2017).