Come ogni anno ad aprile cambia la base genetica degli indici per la Frisona. E’ un momento importante che in qualche modo racconta come si sta evolvendo la razza Frisona nel tempo in funzione delle scelte degli allevatori al momento della selezione dei tori e dell’azione di selezione portata avanti dai centri di FA con l’ausilio della genomica. 

La base genetica è il punto “zero” degli indici, il punto rispetto al quale si quantifica quanto un riproduttore sia migliore rispetto agli altri. 

Per la valutazione di dicembre 2018 il riferimento era costituito dalle vacche nate tra il 2010 ed il 2012, mentre a partire da Aprile è stato spostato un anno in avanti. Il riferimento è infatti oggi alle bovine nate tra il 2011 ed il 2013. In questo anno la popolazione è migliorata di 156 punti a GPFT, circa 45 euro per IES, quasi 88 kg a latte ed oltre 3,5 kg per grasso e proteina. La variazione per PFT è la più alta mai registrata dalla sua introduzione nel 2009. 

Le altre variazioni sono riportate nella Tabella 1 per quanto riguarda gli indici che compongono il PFT e sul sito ANAFI per quanto riguarda i singoli caratteri morfologici al seguente link: www.anafi.it/IndiciGenetici/AggiornamentoParametriBaseGenetica.asp. 

In Tabella 1 sono riportate anche le variazioni legate al cambio base di aprile 2017 insieme a quelle di aprile 2018. Queste ultime spiegano quanto e perché gli indici della Frisona tra dicembre 2018 ed aprile 2019 siano tutti scesi rispetto al periodo precedente. Avere anche i dati delle variazioni registrate un anno fa, accanto a quelle di oggi, permette invece di far un confronto per valutare come stanno cambiando le scelte degli allevatori: le variazioni del 2018 rispetto a quelle del 2017 mostrano una maggiore spinta a latte e a kg di proteina rispetto all’anno precedente, senza dimenticare la fertilità il cui trend in leggero miglioramento è rimasto stabile. 

Sul sito ANAFI sono disponibili anche informazioni sul livello fenotipico medio delle vacche della base che aiutano a capire a che cosa equivale uno zero per il latte o per i kg di proteina, o uno zero per il punteggio finale, e che quindi possono essere un’indicazione preziosa al momento della scelta dei tori per dare il giusto peso alle differenze fra i tori a livello di indice. 

Ad esempio, 0 per il latte a indice corrisponde ad una lattazione a 305 giorni di 104 quintali. Ci si aspetta quindi che la figlia di un toro 500 a latte faccia una produzione di 106,5 quintali per lattazione. Il padre trasmette metà del suo valore alla progenie quindi le figlie avranno un +250 kg di latte rispetto alla media 0. Il livello 100 per le cellule corrisponde ad un linear score di 2,94 e quello per la persistenza, che misura il rapporto tra il livello di produzione al picco (50-70gg) e quello a fine lattazione (255-305gg), al 72%. 

 Tabella 1 – Le variazioni dovute all’aggiornamento della base genetica nel 2017 e nel 2018. 

* la variazione del PFT viene inserita nella formula di calcolo in modo che il riferimento dell’indice di selezione rimanga costante nel tempo, quindi la variazione effettiva è pari a 0.