Tra i tanti elementi che contribuiscono all’efficienza economica di un allevamento da latte la facilità al parto è senza dubbio molto importante. Il parto è l’evento che determina da una parte la nascita di una nuova vita e dall’altra l’inizio di una nuova lattazione. Un evento parto senza problemi crea le premesse per un buon inizio di lattazione e una veloce ripresa dell’attività ovarica, nonché un nuovo nato in salute. Gli strumenti disponibili a livello genetico per migliorare questo particolare aspetto ci sono da anni ma non sempre ricevono la giusta attenzione.

Qual’è l’incidenza di parti difficili nelle aziende? Quali sono gli strumenti e le strategie per ridurli al minimo?

Conoscere la situazione aziendale

Il primo passo per poter individuare l’obiettivo di miglioramento è sempre quello di conoscere con un certa precisione la propria situazione. Il livello di difficoltà di ciascun parto registrato è una delle informazioni raccolte durante il controllo funzionale. Che l’azienda sia iscritta oppure no, per avere un’idea della situazione in allevamento occorre un’accurata registrazione. La codifica utilizzata internazionalmente prevede almeno tre classi di facilità al parto:

  1. parto facile: la bovina partorisce, o avrebbe partorito, anche senza aiuto e senza problemi;
  2. parto assistito: la bovina ha richiesto un piccolo aiuto per partorire;
  3. parto difficile: la bovina ha richiesto un grosso aiuto per partorire.

E’ importante registrare in maniera accurata tutti i parti e senza complicate interpretazioni sull’origine genetica o meno del problema.

Le ultime analisi pubblicate nel 2003 sui dati italiani riportavano una percentuale di parti difficili dell’1,4% e di un 32% circa di parti assistiti. I parti facili erano circa il 67%. La sensazione è che in generale in Italia ci sia una sottostima dei parti difficili e una sovrastima di quelli facili. In altri Paesi in Europa l’incidenza di parti difficili è tra il 5 e il 6% e i parti facili si attestano intorno al 60%.

I dati raccolti e codificati in questo modo vengono utilizzati in tutto il mondo per calcolare due diversi indici:

  1. l’indice per la facilità parto del toro;
  2. l’indice per la facilità parto delle figlie.

L’evento parto è condizionato infatti da due componenti: quella paterna, legata al toro padre del nato, e quella materna, legata alla madre cioè per discendenza a suo padre, il nonno materno del nato.

Facilità parto toro

L’indice per la facilità di parto del toro è pubblicato da moltissimi anni perché fondamentale per poter scegliere i riproduttori più facili per fecondare le manze. La qualità di questo indice dipende direttamente dalla qualità dei dati raccolti sulla facilità di parto. Qualsiasi sforzo che vada nella direzione di migliorare l’accuratezza dei dati migliorerà anche la qualità e l’attendibilità dell’indice stimato. Su questo aspetto è fondamentale la collaborazione di tutti:  allevatori, controllori e genetisti. L’ereditabilità di questo carattere è intorno all’8% quindi, raccogliendo dati di qualità, ci sono tutte le premesse per avere indici attendibili e utili per scegliere i tori più adatti alla propria situazione.

Facilità parto vacche e manze

La facilità di parto delle figlie ha una storia più recente, legata allo sviluppo ad al miglioramento dei modelli di stima. In Italia è ufficiale dal 2004. Il carattere ha un’ereditabilità del 4% e una correlazione negativa con la facilità di parto del toro intorno al 50%. In altre parole, i tori estremi per la facilità di parto, soprattutto nei casi in cui diano vitelli e vitelle di taglia ridotta, tendono a dare figlie che avranno più difficoltà a partorire.

Come utilizzarli per migliorare

Entrambi gli indici sono espressi su una scala con media 100 e deviazione standard 5. Tori con indice superiore a 100 migliorano la facilità di parto, tori con indice inferiore a 100 danno qualche problema. L’indice per la facilità di parto del toro viene utilizzato soprattutto per scegliere i riproduttori da poter utilizzare sulle manze per evitare problemi su animali giovani e all’inizio della loro carriera produttiva e riproduttiva. L’indice per la facilità di parto delle figlie serve invece per selezionare la mandria per una facilità di parto superiore.

In tabella 1 la media dei tori autorizzati alla FA in Italia (provati e genomici, italiani ed esteri) e il livello minimo e massimo per i due indici. La variazione è molto ampia. Ci sono tori molto buoni sia per la facilità al parto diretta che per quella delle figlie. Ci sono quindi gli strumenti per migliorare sia l’impatto dei tori usati per le fecondazioni sui parti delle manze che per selezionare la mandria che avrà un livello di facilità al parto superiore all’attuale.

Tabella 1- Il livello medio, minimo e massimo per gli indici per la facilità al parto di tori provati e genomici, italiani ed esteri.

DOI 10.17432/RMT.2050-2070