Il 25 ottobre 2013 la commissione tecnica centrale dell’ANAFI, cioè l’organo tecnico che prende le decisioni importanti per la selezione e la gestione del libro genealogico della razza Frisona, ha ufficializzato due nuovi indici.

Indice genetico per il Body Condition Score (BCS)

Il primo indice si va ad aggiungere ai caratteri funzionali e permette agli allevatori di identificare i tori che trasmettono alle loro figlie un valore di BCS più elevato. I dati utilizzati per la valutazione sono raccolti dagli ispettori di razza durante la valutazione morfologica in azienda dal luglio del 2007. Oggi i dati sono più di un milione e hanno permesso la stima dell’ereditabilità del carattere, risultata pari al 18%, e la messa a punto dell’indice. Gli effetti ambientali inseriti nel modello, che è un modello animale a carattere singolo, sono l’allevamento-anno-giorno di valutazione, l’interazione fra età e stadio di lattazione, l’anno di parto ed il livello produttivo del soggetto. La scala dell’indice ha media 100 e deviazione standard pari a 5 come tutti i caratteri funzionali. I tori miglioratori hanno indice superiore a 100 mentre i tori che hanno un indice molto inferiore a 100 tendono a dare vacche troppo magre, che hanno più problemi di ordine metabolico e di fertilità. Per avere un’ idea di quello che significa, il livello di BCS medio delle figlie dei tori con indice inferiore a 90 è 2,78 e ,quello delle figlie dei tori superiori a 110 è 3,16.

Indice genetico per le caratteristiche del latte per la caseificazione.

Il secondo indice ha come obiettivo quello di aiutare gli allevatori a scegliere i tori che migliorano le caratteristiche di caseificabilità del latte. E’ un indice composto sviluppato studiando le correlazioni fra gli indici per i caratteri produttivi e per le cellule con l’indice per l’attitudine casearia, messo a punto dall’Università di Padova. Ma l’obiettivo è più ambizioso: lo studio dell’Università di Padova, in collaborazione con la Regione Veneto, alcune APA, alcuni caseifici ed il centro di FA INTERMIZOO ha infatti messo a punto un metodo per identificare le caratteristiche di caseificabilità del latte a partire dall’analisi del latte mediante la metodologia a infrarosso, disponibile presso tutti i moderni laboratori di analisi del latte. Questo è stato possibile studiando da una parte l’associazione di due parametri di caseificazione quali: 1) il tempo in minuti dall’aggiunta del caglio all’inizio del processo di coagulazione; 2) la consistenza del coagulo dopo 30 minuti e dall’altra i risultati dell’analisi ad infrarosso su un numero elevato di campioni individuali.

L’indice per le caratteristiche di caseificazione del latte è oggi un indice indiretto che combina fra loro gli indici di grasso e proteina percentuale, cellule somatiche e la variante genetica della k caseina, premiando il latte che contiene K caseina B come da anni si fa nell’indice di selezione per la razza Bruna.

La scala dell’indice è, anche in questo caso, quella dei caratteri funzionali, quella cioè con media 100 e deviazione standard pari a 5 unità. Valori superiori a 100 indicano una migliore caseificabilità e selezionano tori con contenuto di grasso e proteina % superiori, genotipo per la K caseina AB o BB e un livello di cellule inferiore alla media della popolazione.

In futuro, quando saranno disponibili i dati delle letture ad infrarosso per un numero sufficiente di soggetti a livello nazionale, sarà possibile mettere a punto una valutazione genetica vera e propria che permetta di identificare con maggiore accuratezza e in maniera più diretta il valore per la caseificabilità che i tori trasmettono alle figlie.

Per concludere

I due nuovi indici sono strumenti utili per tutti gli allevatori, il primo per indirizzare con ancora più precisione la scelta dei tori verso linee genetiche che danno maggiore funzionalità ed il secondo per scegliere le linee che hanno maggiore impatto sulla qualità del latte per la trasformazione, con la speranza che questo possa dare al latte prodotto un valore maggiore sul mercato.

Per approfondire ulteriormente le caratteristiche dei due indici si rimanda agli articoli pubblicati sui numeri di Bianconero di ottobre 2013 per il BCS e di novembre 2013 per la caseificabilità.