Con la valutazione di agosto 2017 la formula del TPI americano è stata aggiornata. Oggi include anche l‘indice per la vivibilità delle vacche: l’indice calcolato sulla base delle vacche morte in azienda pubblicato negli Stati Uniti dall’agosto dell’anno scorso. Contemporaneamente, sono variate le formule di tre indici composti: l’indice composto mammella, l’indice composto arti e piedi e l’indice per l’efficienza alimentare.

Nei primi due viene inserita la statura con un peso negativo. Inoltre, nella nuova formulazione dell’indice mammella viene inserita la dimensione dei capezzoli e in quello di arti e piedi vengono eliminati gli arti posteriori visti da dietro.

L’indice per l’efficienza viene riformulato in modo che i pesi economici di latte, grasso e proteina kg siano allineati ai valori utilizzati per il Cheese Merit e che il valore della produzione, stimato in base ad essi, venga poi corretto per l’indice composto per il peso corporeo che quantifica i costi di mantenimento e che ha un valore di 12,4 dollari.

In linea generale, il rapporto tra produzione, morfologia e funzionalità non cambia rispetto alla precedente formulazione del 2014 e rimane quindi 46:28:26. Vengono pero’ redistribuiti i pesi dati ai singoli caratteri all’interno di ciascuna categoria.

La parte produttiva include gli indici per grasso e proteina kg, e l’indice per l’efficienza alimentare. La revisione ha portato ad una diminuzione dell’importanza data alla proteina, che è passata dal 27 al 21%, e ad un aumento di quella data al grasso kg, che è aumentata dell’1% (dal 16 al 17%), e all’efficienza alimentare, la cui enfasi sale dal 3 all’8%. Una considerazione a parte merita la composizione del nuovo indice per il peso corporeo che è stimato sulla base di statura, forza, profondità e larghezza della groppa, corretti per l’angolosità.

La parte morfologica non è cambiata nella sua composizione generale: tipo, caratteri da latte, mammella, arti e piedi mantengono infatti la loro precedente importanza (8:-1:11:6). La differenza sta, invece, nel fatto che sia l’indice mammella che l’indice arti e piedi sono cambiati nella loro composizione. Per la mammella oggi si considera importante anche la dimensione dei capezzoli e nella formula si premiano i capezzoli della lunghezza corretta, penalizzando sia quelli troppo corti che quelli troppo lunghi. Per gli arti e piedi vengono eliminati dalla formula gli arti posteriori visti di lato. In entrambi questi due indici morfologici composti è stato inserito un peso negativo sulla statura per ridurre la pressione di selezione verso animali più grandi già insita nell’indice a tipo. In altre parole, si vuole rendere la selezione di mammelle più alte e forti e di arti più funzionali indipendente dalla mole degli animali. O, visto da un’altra prospettiva, si vuole iniziare a riconoscere che animali troppo grandi cominciano a costituire un problema per la Frisona americana.

Nella parte che riguarda i caratteri funzionali, accanto alla vita produttiva si è aggiunto il carattere vivibilità. I due caratteri sono molto legati fra loro e perciò il peso complessivo del 7% dato alla vita produttiva nel TPI 2014 è oggi suddiviso in un 4% alla vita produttiva e un 3% dato alla vivibilità. L’importanza degli altri caratteri non cambia.

In tabella 1 l’evoluzione del TPI dal 2011 al 2017. Si evidenziano da una parte lo spostamento dell’enfasi dalla sola produzione ad una produzione più efficiente e dall’altra l’inserimento di nuovi caratteri nella parte funzionale. I cambiamenti avvenuti nelle formule di mammella e arti e piedi sottolineano inoltre come la selezione per una maggiore correttezza morfologica sia indirizzata verso una maggiore funzionalità degli animali più che ad una correttezza fine a se stessa.

Efficienza produttiva e funzionalità, sia morfologica che a livello riproduttivo, di salute e benessere generale, sono priorità importanti per la Frisona del futuro.

 

Tabella 1 – Come è cambiata la composizione del TPI dal 2011 al 2017