Con la valutazione di dicembre 2018, l’indice aggregato per la fertilità (IAF) è stato aggiornato. L’obiettivo di questo aggiornamento è migliorare l’attendibilità e l’affidabilità di questo prezioso strumento nella scelta dei tori per la FA che diano figlie capaci di incidere positivamente sulla redditività dell’azienda.
L’IAF, è bene ricordare, ha come obiettivo quello di stimare il livello genetico di tori e manze/vacche per il tasso di concepimento al primo servizio. E’ espresso su una scala che ha media 100 e deviazione standard 5. Valori superiori a 100 indicano un tasso di concepimento più elevato.
Fino a dicembre 2018, l’indice aggregato fertilità stimava il valore genetico per il tasso di concepimento delle vacche combinando fra loro tre caratteri dirette misurazioni della fertilità e due caratteri che la misurano indirettamente. I caratteri diretti erano l’intervallo parto concepimento, il tasso di non ritorno a 56 giorni e l’intervallo fra primo e secondo parto e quelli indiretti l’angolosità e la produzione di latte a 305 giorni EVM.
L’IAF, oggi, è più completo ed accurato perché stima la fertilità delle figlie di un toro sia come manze e poi come vacche. Sia la fertilità delle manze che quella delle vacche sono indici composti da una combinazione di altri indici.
La fertilità delle manze è stimata sulla base dei dati relativi all’età alla prima inseminazione, e all’intervallo fra la prima e l’ultima inseminazione calcolato sulla base di dati delle diagnosi di gravidanza. La fertilità delle manze è, di fatto, un aggiornamento del vecchio indice fertilità vacche. L’aggiornamento si è realizzato con la sostituzione del dato dell’intervallo fra i parti con l’intervallo tra la prima e l’ultima fecondazione, calcolato a parte dai dati delle diagnosi di gravidanza e dell’angolosità con il BCS. Entrambi questi aggiornamenti migliorano l’attendibilità dell’indice perché legati a caratteri che hanno una correlazione elevata con il tasso di concepimento e che vengono raccolti molto velocemente nel corso della lattazione. Il BCS oggi ha una correlazione genetica più elevata con il tasso di concepimento (21%) rispetto all’angolosità (-15%) e nel tempo la diagnosi di gravidanza viene registrata molto prima di quella relativa al parto successivo.
In Figura 1 è riportata la composizione dell’indice ufficialmente pubblicato e, nel dettaglio, la composizione percentuale dell’indice delle vacche e delle manze.
In entrambe le formulazioni i caratteri diretti (età alla prima fecondazione per le manze, intervallo parto-prima fecondazione per le vacche, tasso di non ritorno a 56 giorni e intervallo fra prima e ultima fecondazione per vacche e manze) sono i più importanti nel determinare il valore dell’indice e hanno quindi peso maggiore rispetto ai caratteri indiretti (BCS e latte 305EVM per le vacche).
Rispetto alla versione precedente l’attuale Indice Aggregato Fertilità è:
- più completo perché include anche la fertilità delle manze;
- più accurato perché l’utilizzo della diagnosi consente di raccogliere l’informazione prima rispetto alla data del parto successivo alla fecondazione.
Figura 1 – La composizione dell’Indice Aggregato Fertilità della Frisona ufficiale da dicembre 2018.
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