La pubblicazione degli indici genomici di tori e vacche per la salute per sei diverse patologie negli Stati Uniti, che vanno ad affiancarsi a quelli già utilizzati per caratterizzare i tori di FA e per selezionare mandrie più sane calcolati da Zoetis e pubblicati sul sito di Holstein USA, va ad aggiungersi agli indici per la chetosi e la dislocazione pubblicati in Canada e a quelli per la chetosi pubblicati nei Paesi Bassi e in Francia negli scorsi anni. La resistenza alla principali patologie dell’allevamento da latte, nel passato limitata alla sola mastite, è una delle aree su cui si stanno sviluppando e pubblicando nuovi strumenti per la selezione di tori e manze/vacche.
E’ un segnale importante da parte del mondo zootecnico che consegna agli allevatori lo strumento più potente ed efficace per costruire mandrie che, perché “sane” alla base, richiedono meno interventi veterinari e meno trattamenti con farmaci, sopratutto antibiotici: la selezione genetica.
E’ attraverso la scelta di tori di FA che trasmettano superiorità genetica per la salute e la robustezza che, generazione dopo generazione, si arriva a mungere animali produttivi ma che richiedono meno cure sanitarie perché più “sani” per costituzione.
È un ulteriore avvicinamento alla selezione nordica che da anni riesce a bilanciare il miglioramento produttivo al progresso di tutti gli aspetti che incidono sulla salute di una bovina: mammella, piedi, metabolismo e riproduzione. Questo fatto è riflesso nel trend genetico delle vacche Holstein di Danimarca, Finlandia e Svezia riportato in Figura 1: dal 1996 al 2017 il miglioramento per la produzione è chiaro, e dal 2009 sono in lento e costante miglioramento anche la salute della mammella, quella del piede e quella della salute generale che include patologie metaboliche, riproduttive e podali insieme.
Gli indici pubblicati ad Aprile da CDCB fanno uso dei dati raccolti dagli allevatori su diagnosi e trattamenti utilizzando i programmi gestionali di stalla.
I sei caratteri per cui da Aprile 2018 è disponibile la valutazione genetica sono: l’ipocalcemia o collasso puerperale, la dislocazione abomasale, la chetosi, la mastite, la metrite e la ritenzione di placenta.
Sono stati selezionati questi sei in funzione delle ricerche effettuate, dei dati disponibili sulla loro incidenza ed i loro costi per l’allevamento.
Il dato viene espresso come “resistenza” alla specifica patologia ed è espresso come percentuale di resistenza rispetto al valore zero della popolazione, riferito alla vacche della base genetica, ovvero le bovine nate nel 2010. Valori più elevati esprimono in percentuale la maggiore resistenza alla singola patologia. Un soggetto con un indice di 2,5% trasmetterà alle figlie un 2,5% in più di resistenza alla patologia, cioè si avranno un 2,5% in meno di casi rispetto alla media.
Le ereditabilità delle singole patologie sono basse: si va da circa il 3% della mastite allo 0,6% dell’ipocalcemia. La variabilità genetica nella popolazione è però molto ampia ed è possibile selezionare con efficacia soggetti che trasmettano una superiore salute alla progenie. Gli indici genomici hanno un’attendibilità media che va dal 40 al 49%, che è però destinata ad aumentare via via che aumenteranno i dati inclusi nella valutazione genetica e genomica. Questi indici saranno inclusi nella nuova formula del Net Merit che sarà ufficiale da Agosto 2018 con un peso del 2%.
I risultati della selezione nordica dimostrano che è possibile continuare a migliorare le performances produttive e allo stesso tempo la salute.
Perché questo si realizzi è fondamentale, però, che dalla prossima scelta dei tori per la FA, tutti gli allevatori comincino a dare importanza anche a queste caratteristiche. Molti dei tori venduti in Italia, sia italiani che esteri, hanno informazioni anche su questi aspetti. Gli indici italiani per cellule, salute della mammella, longevità e fertilità sono tutti geneticamente correlati con le principali patologie sopracitati. Gli strumenti ci sono, occorre semplicemente includerli nei criteri utilizzati per la scelta dei tori, a fianco di produzione e morfologia.
Figura 1 – Il trend genetico per i caratteri produttivi e i caratteri della salute nella razza Holstein dei Paesi Nordici (Danimarca, Finlandia e Svezia).
DOI | 10.17432/RMT.2016-2505 |
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