La scorsa settimana è stato pubblicato sul sito dell’ANAFI il resoconto delle delibere approvate nella Commissione Tecnica Centrale lo scorso luglio. Dalla valutazione di agosto 2016 sarà ufficiale per la Frisona un nuovo indice economico che sarà affiancato al PFT e permetterà agli allevatori di scegliere i tori utilizzando un criterio direttamente legato a costi e ricavi di una allevamento da latte in Italia, il cui valore verrà espresso in euro e misurerà le differenze attese sulla figlie dei tori in termini di redditività in carriera.

In attesa di conoscere meglio i dettagli di questo indice è utile fare una panoramica degli indici economici che vengono oggi utilizzati dagli allevatori di Frisona nel mondo.

Net Merit

E’ stato introdotto ufficialmente nel 1994 per la prima volta, sull’esperienza di precedenti indici di natura economica proposti e sviluppati dal ministero dell’agricoltura americano (USDA). Viene periodicamente aggiornato in base all’evoluzione della situazione di mercato sia per quanto riguarda il prezzo del latte e dei suoi contenuti che per quanto riguarda i costi legati ai caratteri funzionali. L’ultimo aggiornamento è stato introdotto nel dicembre del 2014. L’indice è espresso in dollari e misura la differenza attesa fra le figlie dei tori in termini di profitto in carriera. I caratteri oggi inclusi sono latte, grasso e proteina legati ai ricavi, la taglia dell’animale con un valore economico negativo, conformazione della mammella, funzionalità di arti e piedi, cellule, longevità, fertilità e facilità di parto legati ai costi di produzione.

$PRO

In Canada questo indice è stato introdotto nell’agosto del 2015. Basato sulla stima della redditività delle vacche e messo a punto dal sistema dei controlli canadesi, anche questo indice valuta la redditività attesa in carriera delle figlie dei tori bilanciando i ricavi ottenuti dalla produzione (latte, grasso, proteina e lattosio) con:

  1. i costi legati all’allevamento della manza;
  2. i costi fissi giornalieri per gli animali in latte e per quelli in asciutta;
  3. i costi di mantenimento delle vacche in latte e delle vacche in asciutta;
  4. il costo dell’alimentazione marginale legato alla produzione;
  5. il costo di opportunità della quota.

Diversamente dagli altri indici economici pubblicati a livello internazionale l’indice è ottenuto non attraverso l’utilizzo dei valori economici per i singoli caratteri ma scegliendo fra tutti gli indici disponibili quelli che stimano con l’accuratezza migliore il profitto in carriera. La formula dell’indice e la sua composizione non sono pubblicati e i confronti con gli altri indici e con lo stesso LPI canadese sono fatti solo attraverso l’impatto stimato sul progresso genetico. Include gli indici per latte, grasso e proteina kg, mammella, arti e piedi, forza da latte, groppa, cellule, fertilità, body condition score, la fertilità, velocità di mungitura, temperamento, facilità di parto del toro e delle figlie, longevità.

NTM (Nordic Total Merit)

L’indice di selezione dei Paesi Nordici (Danimarca, Finlandia, Svezia) è da sempre legato ai valori economici dei diversi caratteri ottenuti dall’analisi del bilancio aziendale. L’indice effettivo non è pero’ pubblicato su una scala monetaria ma su una scala con media 100 e deviazione standard di 10. Oggi include:

  1. produzione
  2. accrescimento
  3. fertilità
  4. facilità di parto del toro e della figlie
  5. salute della mammella
  6. altre patologie
  7. patologie podali
  8. taglia
  9. arti e piedi
  10. mammella
  11. longevità
  12. velocità di mungitura

PLI (GBR) e EBI (IRL)

L’indice di selezione della Holstein inglese e quello della Holstein irlandese sono forse meno conosciuti ai più ma sono indici economici espressi in sterline o euro. Come per gli altri indici economici che sono stati analizzati sono ottenuti stimando il valore economico da associare a ciascuna componente dell’indice tenendo conto di costi e ricavi. L’indice inglese include: produzione, mammella, arti e piedi, mantenimento, cellule, longevità, fertilità e facilità di parto diretta e materna. L’obiettivo dell’indice è quello di migliorare la quantità di produzione mantenendo la qualità, migliorare la fertilità e la morfologia funzionale, la longevità, la salute della mammella e la facilità di parto e ridurre i costi di mantenimento.

L’indice irlandese in modo simile ha come obiettivo quello di assistere gli allevatori nell’avere vacche fertili, facili da gestire, adatte sia al pascolo che ad un sistema di allevamento intensivo, che producano un latte di qualità. La sua composizione è basata sui dati ottenuti dalla ricerca e da analisi economiche dettagliate. Include latte, grasso e proteina, intervallo fra i parti, lunghezza di gestazione, longevità, facilità di parto diretta e materna, mortalità al parto, peso vivo e morto, conformazione della carcassa, grasso della carcassa, tasso di eliminazione, mastiti, cellule, velocità di mungitura e temperamento.

Considerazioni conclusive

Tutti gli indici economici sono basati su una stima del valore economico marginale, cioè di quanto si guadagna a parità di altri fattori, aumentando di una unità il valore di un carattere, che sia un litro di latte di prodotto o un vaso di mastite in più. Questi valori sono poi applicati ai singoli indici ed ottimizzati rispetto al progresso genetico, tenendo conto delle correlazioni genetiche fra i diversi caratteri. Questo vale per Net merit, NTM, PLI e EBI. Nel caso dell’indice canadese invece l’importanza di ciascun carattere è derivata definendo il contributo in termini di accuratezza che ciascun carattere porta alla stima del profitto in carriera. L’obiettivo di tutti è quello di fornire uno strumento per la scelta dei tori direttamente legato all’efficienza economica dell’azienda. Valutando gli aspetti produttivi e morfologici ma, soprattutto, dando molta enfasi ai caratteri funzionali che incidono sui costi di produzione.