Durante la Fiera di Cremona, o più in dettaglio durante l’incontro della commissione tecnica centrale che ha approvato un nuovo indice per la selezione della resistenza alla mastite, ANAFI e i tecnici dell’associazione hanno presentato alcune delle iniziative legate all’ambizioso progetto che vede coinvolte tutte le associazioni nazionali di allevatori della filiera del latte.
Gli obiettivi del progetto, finanziato con i fondi del progetto di sviluppo rurale nazionale, si snodano su tre aree e puntano a fornire assistenza tecnica e supporto alla selezione ad un allevamento attento al benessere degli animali e sostenibile dal punto di vista ambientale.
Tre sono le aree di attività per la razza Frisona e Jersey, che sono presentate anche sul sito www.anafi.it:
- Biodiversità;
- Salute e benessere animale;
- Efficienza alimentare e impatto ambientale.
L’idea è quella di sfruttare al meglio i dati resi disponibili dalle tecnologie legate alla zootecnia di precisione (robot di mungitura, attivometri, auto alimentatori, dati di ruminazione etc..) e dalle nuove curve di calibrazione, che permettono di ricavare informazioni importanti sul metabolismo e sullo stato di salute degli animali dai campioni dei controlli funzionali analizzati in laboratorio, per mettere a punto nuovi strumenti per gli allevatori. Il progetto prevede collaborazioni tra enti diversi, associazioni di allevatori e mondo della ricerca, laboratori ed allevatori.
Per mantenere la biodiversità gli strumenti di monitoraggio e di controllo della consanguineità verranno migliorati e potenziati in modo da fornire agli allevatori piani di accoppiamento ancora più efficaci nella loro azione di controllo di geni e aplotipi recessivi e della consanguineità stessa.
Per assistere gli allevatori nella selezione e la gestione di vacche più sane, migliorando così il livello di benessere dell’allevamento, si punta a sviluppare nuovi indici per la resistenza a mastite e chetosi e un indice per la resistenza allo stress da caldo, accanto alle azioni di perfezionamento degli indici già disponibili come quello per la fertilità.
La terza area di attività vedrà anch’essa lo sviluppo di nuovi strumenti di selezione per tutti gli allevatori. Indicatori del peso vivo e della stima dell’ingestione di sostanza secca permetteranno di mettere a punto indici per l’efficienza alimentare. Accanto a questi indici ce ne saranno anche altri per le emissioni di gas serra che aiuteranno gli allevatori a selezionare bovine più amiche dell’ambiente lavorando anche sul fronte genetico. In questa stessa area, per puntare a migliorare la sostenibilità delle produzioni tipiche nelle aree di collina e di montagna, verrà sviluppato anche un indice economico per la produzione di formaggio.
Queste nuove risorse dovrebbero dare nuovo slancio alle attività a supporto degli allevatori della filiera del latte. Maggiori informazioni saranno via via rese disponibili sui siti delle associazioni di razza. Oggi la genomica consente di sviluppare strumenti di selezione efficaci anche sulla base di poche ma molto accurate informazioni. Già oggi è possibile selezionare mandrie produttive e sane, utilizzando gli strumenti esistenti come ad esempio, l’indice economico salute. Grazie a questo progetto in futuro le azioni di miglioramento genetico di salute, benessere degli animali allevati e impatto ambientale saranno ancora più efficaci: consentiranno infatti di selezionare mandrie che avranno costi alimentari inferiori rispetto ad oggi, pur mantenendo un’elevata quantità e qualità delle produzioni.
Nei prossimi mesi sui siti delle associazioni di razza, tutte queste idee cominceranno a prendere forma e a tradursi in iniziative concrete. Le priorità definite dal progetto sono importanti per tutta la filiera e rappresentano sfide importanti per il futuro della produzione di latte in Italia e nel resto del mondo.
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