Il corpo luteo è una ghiandola endocrina temporanea che si sviluppa sull’ovaio dalle cellule residue dopo l’ovulazione. La sua funzione è ben precisa: secernere progesterone, un ormone necessario sia per il corretto sviluppo follicolare (corpo luteo ciclico) sia per il mantenimento della gravidanza (corpo luteo gravidico).

La formazione del corpo luteo in seguito all’ovulazione di un follicolo di Graaf è un evento dominato principalmente dall’ormone luteinizzante (LH). Dopo la rottura della parete follicolare e la liberazione dell’ovocellula la cavità residua può riempirsi di sangue (corpo emorragico) e rapidamente vascolarizzarsi. Dalle cellule della granulosa originano le grandi cellule luteiniche mentre le cellule tecali si differenziano in piccole cellule luteiniche. Lo sviluppo del corpo luteo si completa in circa 10-11 giorni diventando uno dei tessuti più vascolarizzati dell’organismo dal momento che più del 50 % delle cellule di cui è composto sono di tipo endoteliale vascolare ed ogni cellula luteinica stabilisce un contatto con almeno uno o più capillari. Il termine “luteo” deriva dalla colorazione giallo-arancio del tessuto luteinico, ricco di pigmenti, principalmente luteina.

La produzione di progesterone è regolata da due ormoni: l’ormone luteinizzante (LH), i cui recettori si localizzano principalmente sulle grandi cellule luteiniche e l’ormone della crescita (GH) che interagisce con i recettori dislocati soprattutto sulle piccole cellule luteiniche. Le grandi cellule luteiniche sono responsabili dell’80% della produzione di progesterone e rappresentano la popolazione cellulare secernente predominante, quindi anche nel processo ormono-secernente l’ormone luteinizzante (LH) mantiene il primato di importanza.

La produzione di progesterone necessita di colesterolo. Il colesterolo viene convertito prima a pregnenolone nei mitocondri e quindi in progesterone nel reticolo endoplasmatico. Il colesterolo di origine endogena o esogena viene stoccato sotto forma di esteri all’interno di goccioline citoplasmatiche adiacenti ai mitocondri, in modo da avere la materia prima prontamente disponibile.

L’attività del corpo luteo è finemente regolata anche dal flusso ematico. C’è una correlazione positiva tra flusso ematico luteale e concentrazione plasmatica di progesterone: infatti il processo fisiologico, o indotto farmacologicamente, della luteolisi si caratterizza per una drastica riduzione del flusso ematico al corpo luteo. La fine dell’attività secernente del corpo luteo è decretata dalla produzione di PGF2α da parte dell’endometrio intorno al 16-18° giorno del ciclo ovarico. Le prostaglandine di tipo F2α hanno un potentissimo effetto vasocostrittore responsabile del blocco dell’apporto ematico al corpo luteo e determinano l’inattivazione delle cellule luteiniche. La struttura superstite prende il nome di corpo albicans. Questo processo, definito luteolisi, non avviene se si instaura una gravidanza perché l’embrione, secernendo una serie di sostanze ad attività ormonale, tra cui il più importante è l’interferone tau, mette in opera un efficace sistema di riconoscimento materno-fetale di gravidanza. Dopo la sua formazione, il corpo luteo diventa sensibile all’effetto delle PGF2α a partire dal quinto giorno post-ovulazione.

Elementi di interesse pratico

Corpo luteo e palpazione rettale

Il sistema più semplice ed economico per evidenziare la presenza di un corpo luteo è la palpazione rettale. Il rilievo di un corpo luteo è generalmente un evento favorevole durante la visita ginecologica post-puerperio perché suggerisce che la bovina sta affrontando con successo la montata lattea e l’equilibrio energetico negativo di cui soffre fino al picco di lattazione. È la condizione necessaria per stabilire lo stato di gravidanza (assenza di corpo luteo = assenza di gravidanza) e un rilievo fondamentale per mettere in atto la terapia per alcune patologie uterine (es. piometra), infine è fondamentale per quasi tutti i programmi di sincronizzazione. Il corpo luteo è apprezzabile all’esplorazione rettale come una struttura tondeggiante soda e compatta. Bicalho et al. (2008) indicano i 22-23 mm come dimensione minima di un corpo luteo in grado di assicurare una concentrazione ematica di progesterone >1 ng/ml, cioè definibile ormonalmente attivo. È più facile diagnosticare la presenza di un corpo luteo anziché l’assenza (Hanzen et al., 2000). Il principale segno di riconoscimento di un corpo luteo è la palpazione della papilla o corona (c.d forma a tappo di spumante) ma questa è presente solo nell’ 80 % dei casi ed un buon ginecologo ha una percentuale di errore nella valutazione delle strutture ovariche mediamente del 35-45 % (Gnemmi 1999 e 2001). Un ecografista esperto ha una percentuale di errore praticamente nulla, e fornisce informazioni molto attendibili in tempo reale e capaci di assicurare un ritorno economico straordinario in termini di efficienza riproduttiva.

Corpo luteo e diagnosi di gravidanza

Il corpo luteo è necessario allo stato di gravidanza. Nella diagnosi precoce per mezzo dell’ecografo si individua la presenza, su quale ovaio sia posizionato e il numero dei corpi lutei. Se non è presente il corpo luteo la diagnosi è negativa mentre se è presente, qualora la bovina fosse gravida, la sua posizione è importante per capire dove cercare l’embrione. Sebbene sia possibile una gravidanza controlaterale, nella maggior parte dei casi l’embrione si localizza nel corno del lato dove è presente il corpo luteo. Il numero dei corpi lutei è indicativo di una possibile gravidanza plurima poiché più del 50 % delle bovine con due corpi lutei ha una gravidanza gemellare. Un corpo luteo cavitario è perfettamente compatibile con lo stato di gravidanza.

Corpo luteo e fecondazione

Il progesterone (e quindi un corpo luteo funzionale) gioca un ruolo importante nell’efficienza riproduttiva attraverso un’azione diretta sulla qualità dell’ovocellula, sulla salute dell’embrione e sull’ambiente uterino. Nei giorni precedenti all’ovulazione e all’intervento fecondativo un’elevata concentrazione di progesterone (corpo luteo efficiente) è necessaria per ottenere alti tassi di concepimento, per l’effetto benefico sullo sviluppo follicolare e la riduzione del rischio di doppie ovulazioni, quest’ultimo aspetto dovuto alla correlazione positiva tra inibina e progesterone. Al momento dell’ovulazione la repentina riduzione ematica di progesterone sotto a 1 ng/ml, garantita da una luteolisi completa, permette di avere un’elevata fertilità dell’ovocita espulso dal follicolo; la persistenza di tessuto luteinico funzionante, denunciata dal mantenimento della progesteronemia sopra ad 1 ng/ml al momento della fecondazione, riduce di molto la probabilità che la gravidanza si instauri. Dopo la formazione dello zigote un rapido sviluppo del corpo luteo è necessario perché un elevata progesteronemia regola positivamente la funzione dell’endometrio promuovendo le interazioni materno-fetali, il riconoscimento di gravidanza (produzione di interferone tau da parte dell’embrione) ed in generale una maggiore recettività dell’ambiente uterino all’impianto dell’embrione. Riassumendo, le condizioni necessarie riguardanti l’atto fecondativo inerenti al corpo luteo e il progesterone sono:

  • ↑ progesterone durante lo sviluppo follicolare pre-fecondazione (corpo luteo attivo),
  • ↓ progesterone (<1 ng/ml) al momento della fecondazione (luteolisi rapida e completa),
  • ↑ progesterone post fecondazione e durante l’impianto embrionale (rapido sviluppo del corpo luteo post-ovulazione e formazione di un corpo luteo attivo).

Negli ultimi anni viene registrato un calo lento ma inesorabile della fertilità bovina. Sono stati presi in considerazione numerosi fattori e probabilmente un approccio olistico è ciò che potrebbe avere le migliori chance di arginare il problema. Il corpo luteo e la sua funzionalità sono argomenti decisamente affascinanti ormai sotto i riflettori della ricerca scientifica, che si sta concentrando soprattutto sul rapporto tra alterazione (riduzione) della concentrazione ematica di progesterone e performances metaboliche della moderna bovina da latte ad alta produzione. Questi “atleti metabolici” sono stati selezionati con una capacità catabolica probabilmente sproporzionata rispetto alle normali capacità di produzione e regolazione ormonale. Conoscere questi aspetti è di straordinaria importanza perché modifica completamente i paradigmi con cui eravamo abituati a lavorare e ci stimola ad individuare strategie originali ed alternative.