L’impossibilità di utilizzare specialità farmaceutiche iniettabili contenenti il principio attivo flunixin meglumine ha spinto numerosi buiatri ad interrogarsi sulle molecole alternative esistenti in commercio e ad individuare dei parametri oggettivi che potessero supportare la scelta terapeutica. Il percorso più logico sarebbe quello di affidarsi all’oggettività della farmacologia paragonando le caratteristiche chimico-fisiche delle varie molecole e corroborando la scelta, caso per caso, con l’esperienza clinica personale e condivisa con i colleghi; quest’ultima operazione è resa particolarmente semplice ed efficace dalla diffusione dei gruppi veterinari sui social e dalla possibilità di scambiarsi opinioni ed esperienze in tempo reale.

I farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) in medicina veterinaria videro i natali nel 1895, anno in cui Dunn descrisse l’efficacia del salicilato di sodio nella cura della febbre reumatica del cavallo. Oggi i FANS commercializzati sono numerosi, ma le molecole registrate per l’utilizzo parenterale in buiatria sono:

  • Acido tolfenamico
  • Carprofen
  • Diclofenac
  • Ketoprofene
  • Meloxicam

Il meccanismo d’azione è comune, con alcune peculiarità interessanti: in seguito ad uno stimolo flogogeno, nelle membrane delle cellule, l’enzima fosfolipasi A libera una sostanza chiamata acido arachidonico che viene convertito in prostaglandine (PG) dall’enzima ciclossigenasi (COX). I FANS inibiscono l’attività dell’enzima ciclossigenasi ed impediscono, di conseguenza, la sintesi di varie sostanze che promuovono l’infiammazione. È stato scoperto che esistono delle varianti delle ciclossigenasi (dette isoforme) prodotte solo nella fase acuta dell’infiammazione (COX 2) ed altre (COX 1) fisiologicamente presenti a livello cellulare e coinvolte nel corretto funzionamento di rene, mucosa gastrica e piastrine.

La ricerca scientifica ha sfruttato profondamente questa scoperta sintetizzando molecole in grado di inibire selettivamente le COX 2 e riducendo in maniera significativa la tossicità delle prime sostanze ad attività antinfiammatoria.

In base a ciò è possibile classificare i FANS in due gruppi:

  1. inibitori non selettivi delle COX 2
  2. inibitori selettivi delle COX 2

Altra caratteristica importante è la proprietà farmacocinetica delle varie molecole, cioè l’insieme degli elementi chimico-fisici responsabili del comportamento del farmaco nell’organismo. Per i FANS assumono un’importanza pratica due aspetti:

  • emivita plasmatica
  • volume di distribuzione nei tessuti

Gli studi di farmacocinetica hanno dimostrato che l’emivita plasmatica varia notevolmente tra i vari principi attivi, oscillando dai i 30 minuti del ketoprofene alle 44-60 ore del carprofen. Dal punto di vista clinico assume una rilevanza decisamente maggiore l’emivita negli essudati infiammatori rispetto a quella plasmatica, dal momento che l’elevato legame farmaco-proteine dei FANS limita il passaggio nelle cellule e verso l’interstizio ma favorisce la concentrazione nell’essudato infiammatorio (G. Re et al. Large animal Review, 2010). In pratica i FANS raggiungono e mantengono concentrazioni maggiori per periodi più o meno lunghi nel tessuto infiammato, bersaglio dell’azione terapeutica, garantendo un evidente vantaggio dal punto di vista clinico.

Queste semplici informazioni sono generalmente sufficienti per una scelta consapevole e oggettiva. Vediamo ora le caratteristiche peculiari di ogni singola molecola.

ACIDO TOLFENAMICO

L’acido tolfenamico è un FANS inibitore non selettivo delle COX. La somministrazione è intramuscolare o endovenosa al dosaggio di 2-4 mg/kg p.v in un’unica somministrazione, eventualmente ripetibile dopo 48 ore. Ha un’emivita plasmatica di 8-15 ore, si lega ampiamente alle proteine plasmatiche ed ha un volume di distribuzione elevato con una buona capacità di diffusione nel tessuto infiammato (ottima dopo una somministrazione endovenosa). Il prodotto commerciale prevede un tempo di sospensione sul latte pari a 12 ore.

CARPROFEN

Il carprofen è un FANS inibitore misto preferenziale delle COX 2, la somministrazione può essere sottocutanea o endovenosa al dosaggio di 1,4 mg/kg p.v. in un’unica somministrazione. Ha un’emivita plasmatica di 44-60 ore (fino a 90 nel vitello giovane), si lega alle proteine plasmatiche >99% (basso volume di distribuzione) ed ha una capacità di concentrarsi nel tessuto infiammato fino a 2 volte superiore ai livelli plasmatici. L’attività analgesica risulta essere superiore rispetto a quella degli altri FANS. I prodotti commerciali prevedono un tempo di sospensione sul latte nullo.

DICLOFENAC

Il diclofenac è un FANS inibitore non selettivo delle COX, la somministrazione  è esclusivamente intramuscolare al dosaggio di 2,3 mg/kg p.v./giorno per 1-3 giorni. Ha un’emivita plasmatica di circa 2 ore, si lega alle proteine plasmatiche >99% (basso volume di distribuzione), la diffusione nel tessuto infiammato è ottima. Il prodotto commerciale prevede un tempo di sospensione sul latte pari a 6 giorni. È importante sapere che la carne degli animali contenente residui di diclofenac è tossica (mortale) per gli avvoltoi e non può essere destinata alle stazioni di alimentazione per uccelli necrofagi ai sensi dei regolamenti CE 1069/2009 e UE 142/2011.

KETOPROFENE

Il ketoprofene è un FANS inibitore non selettivo delle COX, la somministrazione può essere intramuscolare o endovenosa al dosaggio di 3 mg/kg/p.v./giorno per 3 giorni. Ha un’emivita plasmatica di circa 30 minuti, un basso volume di distribuzione e una capacità di concentrarsi nel tessuto infiammato in quantità superiore ai livelli plasmatici. Nel bovino ha dimostrato di possedere un’attività antiendotossica paragonabile a quella del flunixin meglumine (G.Re et al. Large animal Review, 2010). I prodotti commerciali prevedono un tempo di sospensione sul latte nullo.

MELOXICAM

Il meloxicam è un FANS inibitore selettivo preferenziale (ma non specifico) delle COX 2, la somministrazione  è  sottocutanea o endovenosa al dosaggio di 0,5 mg/kg p.v./giorno in un’unica somministrazione. Ha un’emivita plasmatica di circa 26 ore, si lega alle proteine plasmatiche >99% (basso volume di distribuzione), la diffusione nel tessuto infiammato è molto buona. L’effetto analgesico è potente e duraturo, tale da rendere il meloxicam molto interessante nel controllo del dolore post-chirurgico. Il prodotto commerciale prevede un tempo di sospensione sul latte pari a 5 giorni.

In buiatria, l’utilizzo dei FANS è ormai una pratica comune e consolidata ed ha portato ad un evidente miglioramento dei protocolli terapeutici per le principali malattie che riconoscono nel processo infiammatorio un ruolo patogenetico importante (mastiti, enteriti, polmoniti ecc). L’esito di un uso consapevole di tali molecole porta ad un beneficio tangibile del benessere animale ed una prognosi quoad functionem decisamente più favorevole.

 

 

DOI 10.17432/RMT.2018-2601